Anna Freeman Bentley / Benjamin Senior

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MONICA DE CARDENAS
Via Maistra 41 CH-7524 Zuoz - St. Moritz, Zuoz, Switzerland
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì - sabato
15 – 19
e su appuntamento

Vernissage
27/07/2024

ore 18

Artisti
Benjamin Senior, Anna Freeman Bentley
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Monica De Cardenas è lieta di presentare Screening, mostra personale di Benjamin Senior che affiancherà quella di Anna Freeman Bentley, amica e pittrice londinese introdotta personalmente da Senior alla galleria.

Comunicato stampa

Monica De Cardenas è lieta di presentare make shift di Anna Freeman Bentley, la
prima mostra personale dell'artista londinese in Svizzera.
I dipinti di Freeman Bentley esplorano il potenziale emotivo e psicologico di ambienti
intensamente vissuti e utilizzati. L'assenza di figure umane le consente di evocare una
narrazione, creando mondi che contengono sottili indicatori di significato e rivelano
l'artificio e le complesse dinamiche degli ambienti creati dall'uomo.
Questo nuovo ciclo di dipinti esplora gli interni adattati a set cinematografico in una storica
dimora museo di Gedda in Arabia Saudita. Nel trittico centrale Vanity of Vanities (2024),
un semicerchio di specchi incorniciati riflette un sontuoso locale adattato per essere usato
come reparto costumi, nel quale gli attori si fanno appuntare e sistemare gli abiti di scena.
Il bagno verde di Forms of Imitation I (2024) è ricolmo dei costumi necessari agli attori per
entrare nel ruolo dei vari personaggi. Si percepisce la frenesia – appena terminata - che ha
animato questo spazio: un ventilatore è immobile, un copione scartato giace sul letto, sacchi
di stoffa e materiali di scena sono lasciati sul pavimento. Questa attività appare in contrasto
con l'opulenza dell'ambiente circostante: per un certo periodo queste stanze diventano gli
spazi di lavoro improvvisati necessari per produrre un film.
In ogni dipinto della mostra è presente il motivo dello specchio, sinonimo di vanità, che con
il suo riflesso può alterare la nostra lettura della profondità spaziale. Il mezzo pittorico
sottolinea la nostra distanza dall’ambiente: non possiamo infatti essere riflessi nello specchio
e proiettati nelle stanze raffigurate. In Becoming (2024), vediamo un’ampia sala da bagno,
corredata di dipinti storici, trasformata in un reparto di trucco, dove gli attori “indosseranno”
i loro personaggi. In tutti i dipinti c'è un senso di messa in scena, di trasformazione, sia per
ciò che avviene in ogni stanza, sia per come i dipinti ci invitano a interpretare queste
situazioni temporanee. Presentando immagini di ambienti utilizzati dalla troupe, piuttosto
che del set stesso, l'artista ci chiede di considerare come gli interni possano essere riadattati
e resi flessibili per svolgere determinati ruoli ed esprimere concetti più ampi.
I dipinti che compongono
make shift continuano ed estendono l’indagine dell'artista sulle
forme di illusione ed artificio. Il suo precedente lavoro make believe esplorava un film su
un’artista attiva nel Regno Unito negli anni Venti con immagini del suo atelier ricreato.
Anche in questa mostra troviamo reminiscenze autobiografiche, in quanto il film è dramma
sull'adolescenza ambientato in Arabia Saudita negli anni '80 che offre numerose parallelismi
con l’infanzia dell’artista stessa, cresciuta come ex-pat a Bangkok nello stesso decennio.
Anna Freeman Bentley (Londra, 1982) ha conseguito un BA presso il Chelsea College of Art
and Design nel 2004 e un MA presso il Royal College of Art di Londra nel 2010. Nel 2019 ha
partecipato alla residenza d'artista a Palazzo Monti, Brescia e nel 2012 alla residenza Artist in
Restaurant presso il ristorante stellato Pied a Terre di Londra. Il suo lavoro è stato incluso
nella Biennale di Praga 5 e in Bloomberg New Contemporaries. Tra le mostre selezionate
ricordiamo: Massimo De Carlo, Piece Unique (luglio 2024), Grimm Gallery, Amsterdam;
Lyndsey Ingram, Londra; Frestonian Gallery, Londra; Space K, Seoul e DENK Gallery, Los
Angeles. Freeman Bentley terrà inoltre una mostra personale nell'ottobre di quest'anno
presso la Anat Ebgi Gallery di Los Angeles. Le sue opere sono incluse nella Tia Collection di
Santa Fe, nel Museum X di Pechino, nell'Hotel Crillon di Parigi, nella Hogan Lovells di Londra
e nella Ahmanson Collection di Irvine, California.

Monica De Cardenas è lieta di presentare Screening, mostra personale di Benjamin Senior
che affiancherà quella di Anna Freeman Bentley, amica e pittrice londinese introdotta
personalmente da Senior alla galleria.
Il punto di partenza per queste nuove opere è l’osservazione della vita quotidiana
multiculturale nelle strade di Londra. Quando si mette al lavoro, tuttavia, Senior crea una
composizione geometrica precisa come in un dipinto rinascimentale.
L’artista è attratto da scene della vita di tutti i giorni, come le fermate degli autobus o le
vetrine commerciali che si vedono nella mostra. Il titolo Screening raccoglie una stratificazione
di significati: ci sono gli schermi dei telefoni su cui la maggior parte delle persone si concentra
oggi, gli schermi dei cartelloni pubblicitari di moda che illuminano di colore le strade e le
vetrine dei negozi che cercano di attirare i passanti ad entrare a fare acquisti.
"Dipingendo una scena cerco di cogliere una sua bellezza astratta e sconosciuta. Spero che
chi guarda i miei dipinti poi osservi il mondo in modo diverso” ci dice Senior.
Nei suoi dipinti le persone sono rappresentate accanto alle grandi immagini di modelle che
pubblicizzano profumi o marchi di moda. I manichini in fila allineati nei negozi indossano abiti
in vendita, come figure del desiderio. Le loro parti – inspiegabili teste senza corpi o corpi senza
teste - aspirano ad un’interezza che solo l'unità della composizione del quadro riesce a
restituire. Alla fermata dell'autobus, le modelle dei manifesti sono una citazione della natura
figurativa della pittura stessa, ma questi dipinti fanno riferimento alla loro artificialità anche in
altri modi. L’imponente cornice nera della pensilina della fermata dell'autobus evoca quella
dello schermo di uno smartphone - una cornice da cui le figure entrano ed escono, si
appoggiano, si siedono e si immergono nei propri telefoni cellulari.
In modo quasi inquietante le figure umane che si muovono per strada vengono usate come
materiale per comporre un tableau ritmico e non sono molto diverse dai manichini nelle
vetrine dei negozi. Tutti fanno parte di una macchina, il che fa pensare che lo siamo anche noi.
L'immagine viene dipinta con la tecnica rinascimentale della tempera all'uovo e viene costruita
sommando decine di sottili strati. Gradualmente i colori vengono aggiustati: le figure e ogni
soggetto vengono dipinti, ridipinti e rivisti fino a quando tutti gli elementi creano una sinergia
l'uno con l'altro. Come per risolvere un puzzle, le opere richiedono a volte settimane o mesi
prima che tutti i pezzi vadano al loro posto. Il risultato è un momento congelato nel tempo
altamente coreografato. La tempera all’uovo conferisce all'immagine un'immobilità spigolosa
che Senior cerca di contrastare introducendo tensioni ottiche come la ripetizione (le file di
manichini), i motivi decorativi e il cambiamento di scala proporzionale (i manifesti di sfondo).
Benjamin Senior (1982, Londra) vive e lavora a Londra. Senior si è laureato in pittura alla
Wimbledon School of Art e poi ha conseguito un master in pittura al Royal College of Art nel
2010. Tra le mostre personali più recenti ricordiamo quelle presso Carl Freedman a Margate,
James Fuentes a New York, Bolte Lang a Zurigo, Studio Voltaire a Londra e Monica De
Cardenas a Milano. Tra le collettive Breakfast Under the Tree presso Carl Freedman Gallery di
Margate, End Game alla Turps Gallery di Londra e Slow Painting alla Hayward Gallery di Londra,
che ha poi fatto il giro del Regno Unito.