Anna Maria Maiolino – Aqui e Agora

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA RAFFAELLA CORTESE
Via Alessandro Stradella 7, Milano, Italia
Date
Dal al

martedì – sabato, h. 10:00 – 13:00 / 15:00 – 19:30 e su appuntamento

Vernissage
03/12/2019

ore 10

Artisti
Anna Maria Maiolino
Generi
arte contemporanea, personale
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Galleria Raffaella Cortese è lieta di presentare Aqui e Agora, terza mostra personale di Anna Maria Maiolino, che celebra il decimo anno di collaborazione con la galleria.

Comunicato stampa

Galleria Raffaella Cortese è lieta di presentare Aqui e Agora, terza mostra personale di Anna Maria Maiolino, che celebra il decimo anno di collaborazione con la galleria.
La mostra, che occupa due degli spazi in via Stradella, comprende lavori fotografici, scultorei e video, testimonianze di decenni della pratica poliedrica dell’artista italo-brasiliana. Questa personale propone un’indagine attraverso strutture di significanti poetici, che tessono fili attraverso il linguaggio visivo, inconfondibile, di Maiolino.
Aqui e Agora, “qui e ora”, determina un punto nel tempo, un presente, in cui la pratica decennale dell’artista compone un vocabolario agile, denso e distintivo. Attraverso l’interpretazione personalissima di un immaginario femminile e in risposta alla dittatura e alla censura del Brasile degli anni ’70 e ’80, il lavoro di Maiolino crea una commistione di gesti poetici temperati con azioni urgenti e intrise di significato politico: la libertà di espressione conquistata attraverso la varietà di media le ha permesso di sviluppare linguaggi visivi simultanei e ugualmente potenti.
Nella sede di via Stradella 7, Maiolino mette in mostra opere storiche e recenti, in un forte dualismo di bianco e nero, politica ed estetica. Al centro della sala, una coppia di sculture in ceramica installate su tavoli di metallo nero; l’artista gioca sulla loro distanza cromatica e sulla vicinanza delle loro forme organiche. Alle pareti, le fotografie della celebre serie Fotopoemaçao che dialogano tra loro. I quattro scatti di Aos Poucos (Little by Little), 1976, sono testimonianza delle azioni politiche di Maiolino in opposizione al regime dittatoriale e militare brasiliano, una resistenza che spesso impiega la sua fisicità. La parete posteriore della galleria è occupata dalla serie più recente Corpo/Paisagem (Body/Landscape), 2018, che segna un passaggio dall’uso dichiaratamente politico del proprio corpo ad uno più intimo e riservato: i lineamenti del viso dell’artista diventano così un paesaggio e ogni dettaglio è un elemento geografico da esplorare. Ad accompagnare le immagini dei corpi, Um Tempo (uma vez), [One Time, (once)], 2009/2012, un video raramente esposto narrato in portoghese da Maiolino, si propone una nuova declinazione della relazione dell’artista con il paesaggio.
Nella sede di via Stradella 1, due vetrine racchiudono un indice enciclopedico dell’opera fotografica e filmica di Maiolino: fotografie e fotogrammi compongono due collage digitali che offrono un’opportunità unica di viaggiare attraverso anni e dialoghi. Il linguaggio, più nello specifico, la parola scritta, sono evocate da due sculture installate lungo le pareti della galleria, rispettivamente realizzate in metallo e ceramica raku, materiali fondamentali usati dall’artista nel corso della sua carriera. Le forme semplici degli elementi della scultura si leggono come segni di punteggiatura scritti su un foglio di carta bianco.
Anna Maria Maiolino, in cinquant’anni d’intenso lavoro, ha creato un universo personale di segni e
significati, lasciati all’interpretazione dei visitatori, ma che allo stesso tempo formano un vocabolario intimo e inconfondibile.
Anna Maria Maiolino ha presentato la sua prima, grande retrospettiva italiana al PAC - Padiglione d’Arte Contemporanea nell’estate 2019. La mostra è correntemente alla Whitechapel Gallery, Londra, ed è aperta al pubblico fino al 12 Gennaio 2020.

Anna Maria Maiolino
Nata a Scalea, Italia, 1942. Vive e lavora a San Paolo, Brasile.
Traendo ispirazione dall’immaginario quotidiano femminile e dall’esperienza di una dittatura oppressiva e censoria – quella del Brasile negli anni Settanta e Ottanta – Maiolino realizza opere ricche di energia vitale, che fondono uno stile inimitabile la creatività italiana e la sperimentazione delle avanguardie brasiliane, tra media come scultura, video, fotografia, installazione e disegno.
Maiolino prende parte al movimento delle Nuova Figurazione brasiliana degli anni ’60: le sue stampe e disegni di questo periodo sono atti di resistenza al regime militare nazionale, alle crescenti disuguaglianze urbane e ad un patriarcato culturalmente radicato. Sviluppa in seguito un interesse per la ricerca spaziale ed esistenziale, con tendenze verso il Minimalismo e il Concettualismo, creando installazioni che persuadono ad un’interazione tra lo spettatore e l’oggetto. Alla fine degli anni ’80, Maiolino intraprende il lavoro con l’argilla, realizzando installazioni che mettono in primo piano la manipolazione della materia, creando continui riferimenti a gesti inconsci e ricorrenti della vita quotidiana.
I lavori di Maiolino si basano su processi di creazione e distruzione necessariamente intersecate, su un dialogo tra categorie opposte e complementari, dicotomie tra interno ed esterno, vuoto e materia, antico e contemporaneo, senza abbandonare mai una sottesa riflessione sull’identità personale e universalmente umana.
Mostre personali di Maiolino sono state ospitate da numerose istituzioni internazionali, tra cui: Whitechapel Gallery, Londra (2019); PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano (2019); MOCA, Los Angeles (2017); Berkeley Art Museum and Pacific Film Archive (2014); Malmo Kunsthalle (2011); Centro Galego de Arte Contemporânea, Santiago de Compostela (2011); Fundació Antoní Tàpies, Barcellona (2010); Camden Arts Centre, Londra (2010): Pharos Centre for Contemporary art, Cipro (2007). Tra le mostre collettive più recenti: Radical Women: Latin American Art 1960-1985, Hammer Museum, Los Angeles (2017); Delirious: Art at the Limits of Reason, The Met Breuer, New York (2017); Acervo em Transformação and Histórias da Infáncia, MASP, San Paolo (2016); La Grande Madre, Palazzo Reale, Milano (2015); The World Goes Pop, Tate Modern, Londra (2015). Maiolino è stata invitata a prendere parte a diverse Biennali internazionali, come La Biennale de Lyon (2017), 10th Gwangju Biennale, Gwangju (2014) and Documenta 13, Kassel (2012).