Anna Perach – Liminal Being
Per la sua seconda mostra da ADA, Anna Perach presenta una serie di nuove opere scultoree realizzate durante il suo progetto di residenza al Castello San Basilio (MT), nell’estate del 2023.
Comunicato stampa
Per la sua seconda mostra da ADA, Anna Perach presenta una serie di nuove opere scultoree realizzate durante il suo progetto di residenza al Castello San Basilio (MT), nell’estate del 2023.
Negli ultimi due anni, la ricerca di Anna Perach si è concentrata sulla storia della stregoneria e su come questa sia stata demonizzata durante il periodo dell’Illuminismo, debilitando la figura femminile e confinandola allo spazio domestico. Nell’ambito di questa ricerca, Perach ha analizzato le sculture delle Veneri Anatomiche del XVII secolo, utilizzate per uso medico, il cui corpo veniva rappresentato come passivo e a disposizione dell’operatore maschile per essere smontato e ricostruito a proprio piacimento.
Un approccio simile al corpo femminile apparve duecento anni dopo all’Ospedale Pitié-Salpêtrière di Parigi, nel lavoro psichiatrico di Jean-Martin Charcot, il quale curava le donne con diagnosi di isteria. Charcot usava tenere le famigerate “conferenze del martedì”, in cui ipnotizzava le sue pazienti affinché rivelassero i loro corpi contorti di fronte ad un pubblico di medici maschi.
Il corpo femminile è stato quindi percepito dall’autorità scientifica come un corpo estraneo alle regole morali e naturali, come un corpo che doveva essere liberato dalla sua natura demoniaca, tanto sezionandolo, come nel caso della Venere Anatomica, quanto rendendolo docile e obbediente, come nel trattamento dell’isteria attraverso l’ipnosi.
Le opere in mostra rappresentano corpi femminili mistici e osceni realizzati con il tufting, una tecnica manuale di tessitura dei tappeti, associata alla femminilità e allo spazio domestico.
In Untitled, i motivi del tufting si ispirano all’anatomia femminile, rivelandone i muscoli e le ossa, mentre la struttura in legno, che si trasforma in mani di ceramica, funge da scheletro.
Le due opere incorniciate mettono metaforicamente in discussione la moralità dei confini. Dismembered Venus e The Hysteric, si ispirano rispettivamente a fonti archetipiche e storiche, in cui il corpo femminile appare smembrato o accompagnato da presenze bestiali.
Anna Perach si confronta con queste fonti attraverso la rappresentazione di personaggi che sovvertono la dittatura della ragione. Le sue figure abitano lo spazio incomodo tra l’interno e l’esterno dei propri corpi in transizione e trasformazione, che disobbediscono ai confini del sé come unità impenetrabile e, per metafora, ai confini delle regole della società.
Anna Perach (1985, Ucraina) vive e lavora a Londra, UK. Si è laureata con menzione d’onore in Belle Arti presso la Goldsmiths, University of London nel 2020.
Tra le sue mostre personali recenti: 2024 – Gasworks, London, UK (upcoming); The Lightbox Museum, London, UK (upcoming). 2023 – ADA, Roma, IT; Almasan gallery, con Gaston Zvi Ickowicz, Jaffa, Israel. 2022 – Edel Assanti, London, UK. 2021 – Cookelatham gallery, doppia personale con Anousha Payne, London, UK; Herzliya Museum of Contemporary Art, Israel, IL; ADA, Roma, IT.
Tra le sue mostre collettive recenti: 2023 – Arnolfini, Bristol, UK; Goldsmiths CCA, London, UK; Richard Saltoun, London, UK; Hales Gallery, London, UK; Rugby Art Gallery and Museum, a cura di Marcelle Joseph, Rugby, UK. 2021 – Royal Society of Sculptors, London, UK; Vitrine gallery, Basel, CH; The Ryder Projects, Madrid, ES. 2020 – Centrale Fies, Trento, IT; Larsen Warner gallery, Stockholm, SWE; White Cube, online exhibition, London, UK. 2019 – MOSTYN, Llandudno, Wales, UK; Mimosa House, London, UK.
Nel 2020 ha ricevuto una borsa di studio da parte della Sarabande, The Lee Alexander McQueen Foundation, oltre al Gilbert Bayes Award. Nello stesso anno, Anna Perach ha ricevuto un premio per la produzione di nuove opere da parte di Procreate Project attraverso l’Arts Council England. Nel 2021 ha ricevuto l’Ingram Prize, London e nel 2022 il Carol Rama Award della Fondazione Sardi per l’Arte, Torino.