Anna Svelto – Palestina un carcere a cielo aperto

Informazioni Evento

Luogo
IL FORTINO
Lungomare Imperatore Augusto, Bari, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

tutti i giorni dalle ore 10.00- 13.00 e 18.00 - 21.00.

Vernissage
22/03/2014

ore 18

Contatti
Email: tadamonbari@gmail.com
Biglietti

ingresso libero

Artisti
Anna Svelto
Generi
fotografia, personale

Le foto raccontano la vita quotidiana dei palestinesi, una vita molto dura ma vissuta anche con coraggio, sorrisi e tenacia. La Palestina è un carcere a cielo aperto e tutto quello che sappiamo è veramente poco. Un conto è sapere, un altro è vedere con i propri occhi quello che è la negazione dei diritti civili elementari di un popolo.

Comunicato stampa

Palestina, un carcere a cielo aperto è la mostra fotografica di Anna Svelto che sabato 22 marzo sarà inaugurata, alle ore 18.00 presso Il Fortino di Bari - Lungomare Imperatore Augusto. L’esposizione, promossa dalla Comunità Palestinese di Puglia e Basilicata - Comitato Tadamon Filastin, nell'ambito della Settimana della Palestina a Bari con incontri-dibattito, documentari, film, presentazioni didattiche e musica, rimarrà aperta al pubblico – ingresso gratuito -fino al 30 marzo e potrà essere visitata tutti i giorni dalle ore 10.00- 13.00 e 18.00 - 21.00. Alla vernice interverrà l'Ambasciatrice Palestinese Mai Alkaila ed è prevista una lettura del testo "Hai cantato la tua libertà" liberamente tratto dalle opere di Mahmoud Darwish composto e letto dalla narratrice ed attrice Loredana Bagnato. Seguirà l'intervento musicale di Nabil, voce ed autore dei Radiodervish. A conclusione una degustazione di cibi palestinesi.
Le foto raccontano la vita quotidiana dei palestinesi, una vita molto dura ma vissuta anche con coraggio, sorrisi e tenacia. La Palestina è un carcere a cielo aperto e tutto quello che sappiamo è veramente poco. Un conto è sapere, un altro è vedere con i propri occhi quello che è la negazione dei diritti civili elementari di un popolo. In Palestina mi hanno fatto promettere che non avrei lasciato nel silenzio la mia testimonianza della loro tragedia e questo mi ha determinato a volere questa mostra.
La serie di fotografie scelte testimoniano gli incontri con coloro, palestinesi ed italiani religiosi e non, che aiutano il popolo palestinese ad affrontare le gravi difficoltà del vivere nei territori occupati dagli israeliani ed anche, la paura degli israeliani, vittime della stessa loro politica aggressiva di insediamenti, di demolizioni, di espulsioni.
E su tutto, il muro della prigione: perché elevare muri di separazione sicuramente esclude l’altro ma fatalmente esclude se stessi, non fa entrare ma nemmeno uscire.
Dove c’è un muro c’è il fallimento del dialogo e della politica come ci insegna la storia.
Ed i muri prima o poi cadono.
Le foto esposte sono state realizzate ad aprile 2013 durante un viaggio nei Territori Occupati e a Gerusalemme. Attraverso questi 50 scatti in b/n desidero contribuire a far conoscere la realtà politico-sociale della Palestina e le difficili condizioni di vita dei suoi abitanti. La mostra, già esposta a Torino, sarà ospitata in altre città.