Annaïk Lou Pitteloud – Esercizio sullo stato attuale
L’artista, nata a Losanna nel 1980, si è fatta conoscere per i suoi lavori fotografici e video volendo indagare il ruolo degli stessi media rispetto alla percezione della realtà.
Comunicato stampa
Per il secondo appuntamento annuale con la scena artistica svizzera più attuale, l’Ala Est del Museo Cantonale d’Arte ospita una mostra di Annaïk Lou Pitteloud.
Nata a Losanna nel 1980, ma da alcuni anni residente in Belgio, l’artista si è imposta all’attenzione nella seconda metà degli anni duemila per i suoi lavori fotografici e video che, sospesi ambiguamente tra finzione e documentazione, indagavano il ruolo essenziale che svolgono questi media nel determinare il nostro rapporto con la realtà e con il contesto sociale. Per questa mostra l’artista ha immaginato una grande installazione ambientale dal titolo Esercizio sullo stato attuale che ha trasformato gli spazi dell’Ala Est in quello di un classico white cube. All’interno di questo spazi l’artista ha disegnata con del nastro adesivo una sorta di griglia geometrica, un diagramma tridimensionale che si sovrappone allo spazio espositivo e lo include. Un’installazione che nel suo rigore minimalistico richiama, abbastanza esplicitamente, le soluzioni formali del concettualismo degli anni sessanta e settanta.
Attraverso un sistema cromatico basato sui tre colori primari della sintesi sottrattiva (ciano, magenta, giallo) e un sistema di riferimento ortogonale a tre dimensioni (linea, superficie, solido) l’artista dispiega nella prima sala un sistema formale che attraverso i cartelli esplicativi presenti nello spazio espositivo viene messo in relazione con il modello ideologico della tripartizione dei poteri alla base dello stato democratico.
Annaïk Lou Pitteloud, Esercizio sullo stato attuale, 2014
L’applicazione dello stesso schema formale e cromatico alla seconda sala, la cui lunghezza è il doppio della prima, mentre larghezza e altezza non lo sono, genera uno scarto tra i due sistemi che l’artista rende evidente segnando all’interno della seconda sala lo spazio che occuperebbe il volume della prima sala. La differenza tra i due volumi corrisponde alla differenza tra la rappresentazione del potere politico e quella del suo esercizio e viene resa evidente dall’artista attraverso una serie di linee nere disposte obliquamente in modo da far apparire all’interno della seconda sala una sorta di volume nascosto. Questo quarto elemento sul piano della rappresentazione politica viene fatta coincidere con due distinte possibilità: da un lato una maggioranza marginale, esclusa dall’esercizio del potere politico, dall’altra una minoranza dominante che si nasconde ai margini del potere, ma che ha la possibilità di influire in maniera smisurata su di esso.
Annaïk Lou Pitteloud, Esercizio sullo stato attuale, 2014
Il lavoro di Annaïk Lou Pitteloud, il cui sottotitolo recita Schema da applicare a due spazi contigui le cui dimensioni abbiano un qualche rapporto di similitudine, si propone come la verifica di un modello teorico, o più esattamente, come un esercizio, così lo definisce non casualmente l’artista, sulla realtà del potere politico nelle moderne democrazie che, a partire da Lugano, mira a espandersi in modo indefinito visto che può essere messo in pratica ovunque ci siano le condizioni minime per realizzarlo. Un esercizio, attraverso il quale ognuno di noi è in qualche modo chiamato a misurare in prima persona, la validità dei modelli che ci vengono imposti e il loro accordo con la realtà.
In occasione della mostra è stato pubblicato un volume bilingue italiano-inglese, con testi di Elio Schenini e Matthew Post.