Annalaura Cattelan / Gaia Squarci
Dreaming of Zeno di Annalaura Cattelan e I Want You to Know di Gaia Squarci: due mostre, potenti e toccanti, che verranno presentate durante il Festival.
Comunicato stampa
Annalaura Cattelan e Gaia Squarci firmano gli scatti delle due personali in mostra al WeWorld Festival, l’evento che approfondisce la condizione delle donne in Italia e nel mondo (18 e 19 maggio a BASE Milano) promosso da WeWorld, organizzazione indipendente attiva in 27 Paesi compresa l'Italia da oltre 50 anni per portare al centro chiunque sia ai margini, geografici e sociali, promuovendone lo sviluppo umano ed economico, perché possa diventare protagonista del proprio cambiamento.
Dalle barriere che una famiglia omogenitoriale deve affrontare nel nostro paese all’impatto del cambiamento climatico in Africa, al centro dei due progetti fotografici ci sono le donne. Scatti potenti e pieni di significato che accompagneranno i visitatori a una nuova presa di coscienza sulla precarietà e fragilità che le donne hanno ancora oggi nella nostra società, in Italia e nel Mondo.
Dreaming of Zeno di Annalaura Cattelan e I Want You to Know di Gaia Squarci - visitabili sabato 18 e domenica 19 maggio dalle 10 alle 20 ad ingresso libero - saranno allestiti all’interno di BASE Milano (via Bergognone 34) grazie al partner culturale Canon. In programma anche l’opportunità di partecipare ad una visita guidata in compagnia delle fotografe.
Dreaming of Zeno. Sfide e sogni per le famiglie omogenitoriali
Dreaming of Zeno è il potente progetto fotografico di Annalaura Cattelan, vincitrice della menzione WeWorld per il miglior progetto fotografico sul tema dei diritti delle donne e della parità di genere al Premio Ponchielli promosso dal GRIN (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale APS-ETS). Un progetto che al Festival racconta il faticoso percorso che due donne hanno dovuto affrontare per diventare madri nonostante le barriere del nostro Paese.
Al centro degli scatti una coppia di donne italiane, Martina e Sara, che sognano di avere un bambino. Il progetto vuole mostrare il difficile percorso che queste due donne hanno dovuto affrontare per diventare madri nel loro Paese. Un viaggio reso possibile da persone che non si fermano, persone che credono nella libertà dei sogni e, soprattutto, nella libertà della vita. Un viaggio nel vero senso della parola, attraverso la realizzazione del loro sogno che ora è diventato realtà: il sogno di incontrare Zeno.
Lo sguardo di Annalaura Cattelan restituisce tutta la potenza di un percorso complesso: classe ’95, dopo la laurea in Filosofia e Scienze Umane all'Università Ca' Foscari di Venezia ha studiato presso l'Istituto Italiano di Fotografia. Da sempre interessata alla fotografia di ritratto e documentaria, oggi porta sempre avanti i suoi progetti incentrati su tematiche ambientali, sociali e culturali.
La mostra sarà al centro di un talk a cui parteciperanno, oltre alla fotografa Annalaura Cattelan, anche Raffaele Vertaldi (curatore della mostra, GRIN) e Cathy La Torre (avvocata): spetterà a loro, con la moderazione di Chiara Sgreccia (giornalista - L'Espresso) approfondire la situazione delle famiglie omogenitoriali in Italia per capire, prima e dopo il concepimento, quali sono i diritti e le battaglie che occorre affrontare ogni giorno. Dopo l'incontro sarà possibile partecipare alla visita guidata: l’appuntamento è sabato 18 maggio, dalle 19.00 alle 20.00.
Grazie alla collaborazione con il GRIN, inoltre, domenica 19 maggio, dalle 16 alle 18, fotografe professioniste e non, avranno la possibilità di confrontarsi con photo editor esperte per delle letture portfolio con Federica Berzioli, Mariateresa Cerretelli, Paola Romano e Roberta Levi.
Federica Berzioli è attualmente editor per diversi magazine del Gruppo Sprea Editor e si occupa del coordinamento editoriale de IL FOTOGRAFO; Mariateresa Cerretelli, giornalista e Photo editor, scrive di fotografia, arte e costume e collabora con diversi giornali, tra i quali Milano Finanza e le riviste del gruppo Class, Artslife, Il Fotografo, Popdam Magazine e il blog Mostre Milano; Paola Romano, si occupa dell’organizzazione, conservazione e valorizzazione di archivi fotografici storici ed ha collaborato con l’Archivio Fotografico della Triennale di Milano, il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello e con la Fondazione Venezia; Roberta Levi, è responsabile dell’archivio e della produzione fotografica dello studio di architettura Locatelli Partners e dal 2015 al 2023 è stata vice-presidente del GRIN Gruppo Redattori Iconografici Nazionale per il quale coordina i contenuti editoriali e scrive la rubrica dedicata ai fotografi emergenti.
I Want You to Know
I Want You to Know è il toccante lavoro della fotografa Gaia Squarci, che al Festival racconta come le donne siano colpite in modo sproporzionato dalle sfide ambientali.
“Le donne di tutto il mondo sono colpite in modo sproporzionato dalle sfide ambientali, perché rappresentano la maggior parte dei poveri del mondo e sono quindi più dipendenti dalle risorse naturali minacciate – racconta Gaia Squarci -. Come ha confermato la pandemia di Covid-19, qualsiasi situazione di crisi esacerba anche le tensioni nella società e nei nuclei familiari, che invariabilmente si traducono in un aumento della violenza contro le donne. Le donne che vedete in queste fotografie sono ben consapevoli di questi ostacoli, alcune li hanno subiti in prima persona, e hanno rifiutato di essere vittime per diventare agenti di cambiamento attraverso il loro lavoro, le loro parole e il loro tempo”.
Tra le protagoniste degli scatti anche Sereti Nabaala, attivista keniota Maasai del villaggio di Aitong a Narok West, al fianco di WeWorld in Kenya nella lotta per i diritti delle donne. Sereti è da sempre impegnata a sensibilizzare le donne delle comunità Maasai a opporsi alle mutilazioni genitali femminili e diventare spose bambine. Un impegno, il suo, che nasce da un’esperienze diretta: a 10 anni, come ogni ragazza Maasai della sua età, Sereti ha subito la mutilazione genitale femminile. Sereti porta avanti attività di sensibilizzazione nelle scuole su igiene mestruale e fornendo assorbenti, difficilmente reperibili e molto costosi per le bambine che spesso si trovano costrette a non andare a scuola. Inoltre, porta avanti la sua lotta per il contrasto alla crisi climatica, spiegando nelle scuole l’importanza dell’acqua e dell’attività di riforestazione.
Una storia raccontata anche da Gaia Squarci che con la sua arte riesce a fornire una rappresentazione dell'importanza della leadership femminile, verso l’affermazione di una narrativa di genere nel contesto della crisi climatica, al fine di sensibilizzare sul ruolo cruciale che le donne ricoprono per accelerare un’ambiziosa azione climatica.
La mostra – realizzata con la curatela di Veronica Nicolardi, direttrice del festival internazionale di fotografia Cortona On The Move – nasce da un workshop che la stessa fotografa ha tenuto in Kenya in partnership con Mwelu Foundation e che ha coinvolto anche i giovani originari da Mathare, nella periferia di Nairobi.
A spiegare i dettagli del progetto fotografo un talk a cui, con la fotografa, parteciperanno anche Veronica Nicolardi, direttrice del festival internazionale di fotografia Cortona on the Move e curatrice della mostra e Monica Weizs, desk officers Africa per WeWorld. Dopo il talk, sarà anche possibile prenotare una visita guidata (domenica 19 maggio, dalle 19.00 alle 20.00).
L'evento si inserisce all'interno del progetto Changemakers for Climate Justice finanziato da AICS, Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo.
Il WeWorld Festival si terrà dal 17 al 19 maggio 2024 presso BASE Milano, via Borgognone 32.
Informazioni e programma sono disponibili sul sito di WeWorld.