Annalisa D’Annibale – Apologia dell’ovvio
E’ l’ultima nata delle geniali creazioni dell’artista Annalisa D’Annibale (Rimini 1983) a dare il titolo alla sua personale Apologia dell’ovvio, una mostra che vuole raccontare il suo particolare e curioso percorso di ricerca artistica e concettuale.
Comunicato stampa
APOLOGIA DELL’OVVIO
di Annalisa D’Annibale
a cura di Marianna Perazzini
E' l'ultima nata delle geniali creazioni dell'artista Annalisa D'Annibale (Rimini 1983) a dare il titolo alla sua personale Apologia dell'ovvio, una mostra che vuole raccontare il suo particolare e curioso percorso di ricerca artistica e concettuale.
Annalisa D'Annibale si muove consapevolmente nell’indefinito mondo contemporaneo, giocando con sottile ironia su stereotipi e convenzioni sociali che sono da sempre il suo campo d'indagine privilegiato e sulla tematica drammatica e straniante dell’esistenza, analizzata con lo sguardo lucido della sua personalissima filosofia estetica.
Metafore visive e doppi sensi sono alla base della sua ricerca, che si alimenta di sperimentazione e media differenti, sviluppando così un modus operandi in cui forma e concetto diventano la sua piattaforma d’azione.
Le sue opere dai titoli intriganti ( Eleonora, Dead man working, Non credere a tutto ciò che vedi, Il mio uso personale, Apologia dell'ovvio...) chiamano il pubblico ad interagire con esse, per giocare e misurarsi, ma soprattutto per provocare e stimolare reazioni.
L’impalcatura concettuale del lavoro artistico di Annalisa D'Annibale si nutre dell’esperienza del reale e della frammentarietà del contemporaneo, proponendosi come continuum storico delle ricerche sull’uomo e sulla sua identità, invitando la società dell’apparenza a guardare oltre offrendo una prospettiva differente e quindi un’alternativa.