Annalisa Guerri / Rita Miranda – Di terra
La mostra è una doppia personale che presenta numerose sculture delle due ceramiste che condividono l’interesse per le forme naturali. La natura e la tecnica si mescolano creando singolari universi che conservano l’imprevedibilità e l’essenza dell’elemento naturale ispirante.
Comunicato stampa
RBcontemporary apre la nuova stagione con la mostra di ceramica contemporanea DI TERRA, dal 20 settembre al 19 ottobre 2012 in Foro Buonaparte 46 a Milano, con opere di Rita Miranda e Annalisa Guerri.
La mostra è una doppia personale che presenta numerose sculture delle due ceramiste che condividono l’interesse per le forme naturali. La natura e la tecnica si mescolano creando singolari universi che conservano l’imprevedibilità e l’essenza dell’elemento naturale ispirante.
Rita Miranda, ceramista di Todi, crea forme che sono pure allusioni, il suo non è un rifare la natura ma è proprio un reinterpretare lasciando che le cose del mondo la affascinino e attraverso le sue mani, con un gesto immediato, si ricreino facendo che siano loro a parlare di lei e di ciò che l’ha ispirata.
Rita lavora l’argilla con l’antica tecnica Raku, cotta in forni a 980° rendendo tutto il procedimento una sorta di alchimia. I risultati della lavorazione restano fino alla fine un’incognita. La tecnica antica è applicata a forme di estrema modernità, geometrie che sfidano la resistenza fisica del materiale.
La natura è solo il punto di partenza per sviluppare forme nuove, quasi astratte, raggiungendo una sintesi minimale carica di esperienza.
La stessa predisposizione a sfidare i limiti della materia la si ritrova nelle ceramiche di Annalisa Guerri, artista romana.
Anche per lei il punto di partenza e di ispirazione è la contemplazione per la natura, l’equilibrio instabile, la fragilità, la leggerezza, le mutazioni, la precarietà. Questi aspetti della realtà come dell’esistenza umana sono ricchi di poesia e, dalla volontà di sopravvivere al passare del tempo, ne emerge una bellezza delicata.
Annalisa porta la materia al suo limite estremo sfidandone la resistenza, porcellane sottilissime, forme frastagliate e irregolari che si fanno metafora dei suoi pensieri.
La mostra presenta sculture nate da un’astrazione, rifiutano la tentazione del naturalistico e del figurativo. Forme libere che sviluppano un linguaggio plastico partendo dalla natura verso l’astrazione e l’espressione di sé.