Anni Ottanta. Cultura visiva in F.V.G.
Il progetto espositivo è dedicato all’esplorazione di un periodo storico ben preciso che racconta le nuove tendenze artistiche e la vitalità regionale in questo decennio.
Comunicato stampa
La Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone presenta la mostra “ANNI OTTANTA - Cultura visiva in F.V.G.” Il nuovo progetto espositivo, aperto al pubblico da domenica 9 settembre a venerdì 5 ottobre 2018, è dedicato all’esplorazione di un periodo storico ben preciso che racconta le nuove tendenze artistiche e la vitalità regionale in questo decennio. Infatti, da quella favolosa e irripetibile fabbrica di tendenze che era New York negli anni Ottanta, un fiume di energia creativa si riversò a macchia d’olio stimolando tutta la società occidentale.
Gli artisti inventarono il look di un’epoca e dal brodo underground fatto di arte, musica, cinema, nightlife e moda, nasceva il nuovo e il bello che si propagava rapidamente sino in Italia (allora, quarta potenza mondiale del gruppo dei Paesi più industrializzati). Milioni di giovani adottarono questo modus vivendi e, anche nel Friuli Venezia Giulia (a quei tempi ancora confinante con il blocco comunista), videro l’esplosione dei primi stylist, designer e art director, cloni dei personaggi che frequentavano la mitica Factory di Andy Warhol. In questo fertile contesto creativo, gli autori guardarono più al movimento Postmoderno, nato nella seconda metà degli anni Settanta come antitesi al razionalismo moderno, avvalendosi -nelle loro opere- di citazioni, rielaborazioni, deformazioni di motivi antichi. Una rivoluzione della funzione simbolica del progetto che, in questo caso, non si rifà tanto alla citazione classicheggiante ma guarda molto di più alla tradizione moderna delle avanguardie, dal Futurismo al Bauhaus. Dal progetto espositivo emerge la capacità di ripercorre l’intero vissuto senza tuttavia scendere in una banale operazione di carattere nostalgico ma, al contrario, cercando di rivelare la vera e peculiare essenza di un movimento al quale dobbiamo così tanto in termini di immagine anche nella nostra Regione.
La mostra svela un archivio di lavori pittorici, disegni, appunti di moda, Polaroid, collage, graffiti, fanzine, foto, video musicali prodotti dai giovani talenti regionali che operavano con fiducia per costruire un futuro che poi non si è realizzato.
In esposizione sono presenti le opere degli artisti più significativi del periodo: Paolo Cervi, Zivko Marusic, Claudio Massini, Nata, Sergio Pausig, Serse Roma, Manuela Sedmach, Antonio Sofianopulo, Franco Ule, Gian Carlo Venuto.
Inoltre, per mezzo di documentazione cartacea (fotografie, inviti, pieghevoli, cataloghi, locandine e manifesti), viene ripercorsa una significativa sintesi della programmazione delle più rappresentative gallerie d’arte regionali attive in quegli anni, come Nadia Bassanese Studio d’Arte, La Cappella Underground - Sezione arti visive, La Roggia, Studio Tommaseo, Galleria Torbandena.
Documenti di architettura e oggetti seriali, di autori che hanno lavorato in, da e per il nostro territorio come Gae Alenti, Luciano Celli, Enrico Franzolini, Luigi Molinis, Renzo Piano, Bruno Sacco, Luciano Semerani, Gino Valle, chiudono l’excursus a testimonianza dell’alto valore raggiunto nel periodo focalizzato dalla scelta curatoriale firmata da Stefano Reia.