Anselm Kiefer – Der Rhein/ Il Reno
Il soggetto scelto per la mostra albese si compone di 8 grandi tele intitolate Der Rhein (il Reno), simbolo frequente nelle opere dell’artista. Qui il fiume allude al suo valore simbolico di legame tra il Romanticismo e il successivo movimento nazionalista.
Comunicato stampa
Alba, luglio 2013 * * * A settembre inaugura una nuova mostra promossa dalla famiglia Ceretto nel meraviglioso Coro della Maddalena di Alba. Il progetto nasce per il quarto anno consecutivo dalla sinergia tra Ceretto, il curatore Bill Katz e il Comune di Alba come avvenuto con la collettiva Americans nel 2012 e con la personale di Ellsworth Kelly lo scorso anno. Le due precedenti mostre hanno riscontrato un notevole successo di pubblico registrando rispettivamente 21.000 e 17.000 visitatori. La continuità è l’espressione del costante interesse della famiglia Ceretto per l’arte contemporanea e del desiderio di collaborare a progetti che portino ad Alba le opere di grandi artisti internazionali.
Il protagonista della personale che inaugurerà il prossimo 13 settembre è uno dei nomi più rilevanti nel panorama dell’arte contemporanea mondiale: il pittore e scultore tedesco Anselm Kiefer. Il soggetto scelto per la mostra albese si compone di 8 grandi tele intitolate Der Rhein (il Reno), simbolo frequente nelle opere dell’artista. Qui il fiume allude al suo valore simbolico di legame tra il Romanticismo e il successivo movimento nazionalista. L’artista, secondo Kiefer, è fautore e testimone critico del proprio tempo. In questo ciclo di opere giustappone il flusso della natura, rappresentato dal fiume, con la dogmatizzazione estetico formale che il nazismo tentò di imporre come standard. In Der Rhein, come nella maggior parte delle sue opere, Kiefer fa un uso anticonvenzionale delle tecniche della pittura tradizionale sovrapponendo spessi strati di colore applicati irregolarmente sulla tela. L’intensità del soggetto, poetico e drammatico al tempo stesso, si sposa perfettamente con il contesto in cui sono esposte le opere. Rispetto agli anni passati cambia l’allestimento, non più basato su un’esposizione orizzontale, ma troveremo gli 8 pannelli alti oltre 3 metri posizionati in verticale nel centro del Coro barocco.
La mostra di Anselm Kiefer non è che l’ultimo legame dei Ceretto con l’arte contemporanea. Lo scorso giugno un eccezionale intervento artistico ha interessato La Piola, il ristorante di tradizione di proprietà della famiglia Ceretto sito in Piazza Duomo ad Alba. Sotto i portici che accolgono il locale splendono le stelle d’oro di Kiki Smith. Un disegno poetico, realizzato in foglia d’oro, impreziosisce la parete esterna del locale e completa l’installazione creata due anni fa per l’interno della sala.
Anselm Kiefer (Donaueschingen, 1945) breve biografia.
Attraverso la sua ricerca artistica, molto elaborata e spesso tormentata, ha indagato nella storia e nel mito. Le sue opere pittoriche, frutto di una lunga e lenta elaborazione, appaiono spesse e aspre, fatte di tinte cupe e terrose, crettature, sfogliamenti e stratificazioni, e l'inserimento di materiali eterogenei ne accentua l'idea di tridimensionalità. Kiefer ha incentrato le sue ricerche inizialmente su temi ispirati alla letteratura tedesca romantica e alla storia della Germania tra le due guerre. Narrare la storia, in particolare quella scomoda, è da sempre l’interesse principale di Anselm Kiefer, autore di sensibilità e artista che ha fatto del passato dell'Europa quindi, negli ultimi anni, dell'intero pianeta e, soprattutto, delle ombre che ne hanno oscurato le vicende socio-politiche-religiose, i suoi princìpi di studio e i suoi motivi di rappresentazione. A partire dal 1974 ha eseguito grandi tele, ottenute sovrapponendo spessi strati di colore e lacca. Dalla seconda metà degli anni Settanta ha trattato, con un violento linguaggio di tipo materico-gestuale, tematiche paesaggistiche, vicine all'astrazione, spesso unite a parole o frasi dipinte, utilizzando il colore accanto a materiali diversi ed eterogenei, su supporti di diverso tipo come tele, lastre di piombo, carta stampata. Nel 1980, nel padiglione tedesco della Biennale di Venezia, ha esposto il ciclo Verbrennen-Verholzen-Versenken-Versanden. Ha realizzato inoltre libri d'arte in cui unisce al testo dipinti, fotografie e collages. Ha presentato la sua opera in importanti rassegne periodiche come Documenta di Kassel (1977, 1982, 1987) e la Biennale di Venezia (1997), oltre che in numerose mostre personali. Nei quadri di Kiefer non appaiono quasi mai figure umane, egli, infatti, predilige dipingere i luoghi, i paesaggi, gli ambienti dove le tragedie della storia si sono consumate. Gli esseri umani paiono essere fagocitati dal vortice buio del male che hanno fatto a se stessi e al loro prossimo.
"Sono cresciuto sulle rive del Reno. La Francia stava dall'altro lato. Da bambino vedevo il fiume come un ostacolo insormontabile, qualcosa che non si poteva di certo attraversare a nuoto. Il Reno ha così acquisito uno status mitologico per me. Quando arrivi a questo sbarramento puoi girare a destra o a sinistra, ma non andare dritto, tranne che nell’immaginazione. "
Anselm Kiefer