Anselm Kiefer – Questi scritti
Anselm Kiefer espone una serie di nuove opere in un’installazione di dipinti site-specific in dialogo con uno degli spazi più importanti di Palazzo Ducale, la Sala dello Scrutinio, e con la storia di Venezia.
Comunicato stampa
Anselm Kiefer espone una serie di nuove opere in un'installazione di
dipinti site-specific in dialogo con uno degli spazi più importanti di
Palazzo Ducale, la Sala dello Scrutinio, e con la storia di Venezia.
A volte succede che ci sia una convergenza tra momenti passati e presenti, e
quando questi si incontrano si sperimenta qualcosa di simile all’immobilità
nell’incavo dell’onda che sta per infrangersi. Avendo origine nel passato ma
appartenendo in fondo a qualcosa di più di esso, questi momenti fanno
parte tanto del presente quanto del passato, e ciò che generano è
importantissimo. Anselm Kiefer
Palazzo Ducale ha accolto generazioni di artisti tra i quali Giovanni
Bellini, Vittore Carpaccio, Tiziano, Veronese, Tintoretto e molti altri. Lo
spazio monumentale della Sala dello Scrutinio, la sede designata
all’elezione del Doge, è riccamente decorato da dipinti che celebrano il
potere della Serenissima Repubblica di Venezia.
I riferimenti filosofici e letterari sono sempre stati centrali per la comprensione del lavoro
di Anselm Kiefer. La mostra prende il titolo Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno
finalmente un po' di luce dalle parole del filosofo veneziano Andrea Emo (1901-1983), del
quale Kiefer ha conosciuto gli scritti sei anni fa. Il metodo artistico di Kiefer ha profonde
consonanze con il pensiero filosofico di Andrea Emo.
Nell’installazione a Palazzo Ducale Kiefer riflette inoltre sulla posizione unica di Venezia,
posta tra il Nord e il Sud, e sulla sua interazione tra Oriente ed Occidente, trovando
connessioni altrettanto significative tra le differenti culture, la storia della città e il testo
dell'opera tragica di Goethe Faust: Seconda parte (1832).
La mostra sarà accompagnata da un catalogo riccamente illustrato, pubblicato da
Marsilio, contenente testi dei curatori Gabriella Belli e Janne Sirén e altri illustri autori:
Salvatore Settis, Massimo Donà, Jean de Loisy, Elisabetta Barisoni, e una conversazione tra
Hans Ulrich Obrist e Anselm Kiefer.
Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia: “Lo scopo di questa
grande opera è capire quanta necessità oggi abbiamo negli spazi pubblici di testimoniare il
nostro tempo, di costruire una epifania della nostra era contemporanea, di “mettere in scena”
il tempo presente e i valori universali”.
Anselm Kiefer
Il monumentale corpus di lavoro di Anselm Kiefer rappresenta un microcosmo della
memoria collettiva, incapsulando visivamente una vasta gamma di allusioni culturali,
letterarie e filosofiche - dal Vecchio e Nuovo Testamento, al misticismo della Cabala, alla
mitologia nordica e il ciclo dei Ring di Wagner, alla poesia di Ingeborg Bachmann e Paul
Celan.
Nato durante gli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, Kiefer riflette sull'identità e la
storia della Germania del Dopoguerra, alle prese con la mitologia nazionale del Terzo Reich.
Fondendo arte e letteratura, pittura e scultura, Kiefer coinvolge i complessi eventi della
storia e le epopee ancestrali della vita, della morte e del cosmo. Il suo sconfinato repertorio
di immagini è parallelo solo all'ampiezza delle tecniche presenti nel suo lavoro.
L’opera di Kiefer comprende dipinti, vetrine, installazioni, libri d'artista e una serie di
lavori su carta come disegni, acquerelli, collage e fotografie alterate. Gli elementi fisici della
sua pratica - dal piombo, al cemento, dal vetro ai tessuti, alle radici d'albero ai libri bruciati
- sono tanto simbolicamente risonanti quanto vasti. Integrando, espandendo e rigenerando
immagini e tecniche, Kiefer porta alla luce l'importanza del sacro e dello spirituale, del mito
e della memoria.
Anselm Kiefer è nato nel 1945 a Donaueschingen, in Germania. Dopo aver studiato legge e
lingue romanze, ha frequentato la Scuola di Belle Arti di Friburgo in Brisgovia e
l'Accademia d'Arte di Karlsruhe, mantenendosi in contatto con Joseph Beuys.
L'opera di Kiefer è stata esposta e collezionata dai maggiori musei del mondo, e tra le
principali mostre si annoverano: "Bilder und Bücher," Kunsthalle Bern, Svizzera (1978);
"Verbrennen, verholzen, versenken, versanden," West German Pavilion, 39a Biennale di
Venezia, Italia (1980); "Margarete-Sulamith," Museum Folkwang, Germania (1981);
Kunsthalle Düsseldorf, Germania (1984, poi all’ARC Musée d'Art Moderne de la Ville de
Paris, Francia; e all’Israel Museum, Gerusalemme); "Peintures 1983-1984," Musée d'Art
Contemporain, Bordeaux (1984); e Art Institute of Chicago, Illinois (1987, poi al
Philadelphia Museum of Art, Pennsylvania; Museum of Contemporary Art, Los Angeles; e
Museum of Modern Art, New York, fino al 1989).
Tra le mostre museali si includono inoltre: "Bücher 1969-1990", Kunsthalle Tübingen,
Germania (1990, poi al Kunstverein München, Germania; e al Kunsthaus Zürich, Svizzera,
fino al 1991); Neue Nationalgalerie Berlin, Germania (1991); "Melancholia", Sezon Museum
of Art, Tokyo (1993, poi al Kyoto National Museum of Art, Giappone; e all’Hiroshima
Museum of Contemporary Art, Giappone); "Himmel-Erde", Museo Correr, Venezia (1997); e
"El viento, el tiempo, el silencio", Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid
(1998). Tra le mostre personali più recenti di Anselm Kiefer si annoverano: Guggenheim
Museum Bilbao, Spagna (2000); "Maleri 1998-2000," Louisiana Museum of Modern Art,
Humlebkæk, Danimarca (2001); "Die sieben Himmelspaläste," Fondation Beyeler, Basilea
(2001); "I sette palazzi celesti", Fondazione Pirelli, Milano (2004); "Heaven and Earth",
Modern Art Museum of Fort Worth, Texas (2005, poi al Musée d'Art Contemporain de
Montréal, Québec; Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington D. C. e al San
Francisco Museum of Modern Art, California, fino al 2007); Guggenheim Museum Bilbao,
Spagna (2007); "Sternenfall / Chute d'étoiles," Monumenta, Grand Palais, Parigi (2007);
"Anselm Kiefer au Louvre," Musée du Louvre, Parigi (2007); Louisiana Museum of Modern
Art, Humlebkæk, Danimarca (2010); "Shevirat Hakelim," Tel Aviv Museum of Art, Israele
(2011); "Beyond Landscape", Albright-Knox Art Gallery, Buffalo (2013); Royal Academy of
Arts, Londra (2014); "l'alchimie du livre", Bibliothèque Nationale de France, Parigi (2015);
Centre Georges Pompidou, Parigi (2015); "Kiefer Rodin", Musée Rodin, Parigi (2017, poi
alla Barnes Foundation, Philadelphia, fino al 2018); "For Velimir Khlebnikov - Fates of
Nations,” State Hermitage Museum, San Pietroburgo (2017); and “Provocations,” The Met
Breuer, New York (2017); “Uraeus,” Rockefeller Center, New York (2018); “Livres et
xylographies,” Fondation Jan Michalski, Montricher, Svizzera (2019); “Bøker og tresnitt,”
Astrup Fearnley Museum, Oslo (2019); “Anselm Kiefer à La Tourette,” Couvent de La
Tourette, Éveux, Francia (2019); “Hommage à Maurice Genevoix,” Panthéon, Parigi (2020,
in corso); “Pour Paul Celan,” Grand Palais Éphémère, Parigi (2021).
Con il supporto di Gagosian. Con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle
Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna.