Anteprima – David Claerbout / Francesco Simeti

Informazioni Evento

Luogo
XNL PIACENZA CONTEMPORANEA
via Santa Franca, 36 , Piacenza, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Martedì-domenica:
dalle 11 alle 19.
Sabato:
dalle 11 alle 22.
Lunedì chiuso.

Vernissage
10/02/2022

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Francesco Simeti, David Claerbout
Uffici stampa
LARA FACCO P&C
Generi
arte contemporanea

XNL sceglie di aprire al pubblico con un’anteprima dedicata alle metodologie, ai linguaggi e ai contenuti del Programma di Arte contemporanea sotto la direzione artistica di Paola Nicolin.

Comunicato stampa

XNL è lieta di presentare in un’istituzione italiana The pure necessity, 2016 di David Claerbout (1969, Kortrijk, Belgio, vive e lavora a Anversa).

L’opera è un video sonoro di 50 minuti realizzato con la tecnica di animazione 2D nel quale Claerbout con una equipe di artisti per tre anni ha lavorato scupolosamente al ridisegnato delle sequenze del celebre film Il libro della giungla, il classico Disney del 1967 diretto da Wolfgang Reitherman e tratto dall’omonimo libro del 1894 di Rudyard Kipling. La versione d’artista del Classico Disney trasforma la storia sentimentale e comica di animali della giungla che ballano, cantano e suonano la tromba in un film che “rinuncia all’umanizzazione” degli animali e persino al “cucciolo d’uomo”. Gli animali si comportano in modo consono allo loro specie tornando con dignità ad essere orso, pantera, pitone e ci mostrano una diversa metodologia di ascolto, dialogo e rappresentazione del vivente. Da pellicola che celebra la velocità, il dinamismo e l’efficienza di una natura (umanizzata) del violento e del crudele che aiuta il debole fino alla sua emancipazione e ingresso nella “vita moderna”, il video ci parla di lentezza, ci proietta verso un’altra dimensione esistenziale e, come spesso accade nel lavoro di Claerbout, si offre come una riflessione sull’impatto concettuale del passaggio del tempo e una indagine sulla natura stessa del medium cinematografico.

Pioniere nella ricerca sull’immagine in movimento, l’artista, tra i più acclamati della sua generazione, arriva al video attraverso la pratica quotidiana del disegno, la necessità della pittura e l’indagine sulla fotografia. Questo approccio all’evoluzione dei linguaggi dell’arte come sviluppo di una necessità esistenziale che tiene insieme pittura, disegno, fotografia e immagine in movimento è dunque una delle numerose ragioni dell’invito rivolto all’artista a presentare nel contesto di XNL il suo lavoro esposto in gallerie e musei d’arte di tutto il mondo.

Motivazione forte è stato inoltre il ragionamento sull’identità del contesto nel quale XNL trova casa e la prossimità con la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e la sua collezione di pittura e fotografia e disegni legati proprio al secolo della transizione tra stasi e movimento, natura e esseri umani, ritratto introspettivo e rappresentazione del tempo e la costante riflessione nel tempo sulle differenze che separano l’umano dalle altre forme di vita.

Infine, l’opera stessa parla da sé, senza avere bisogno di spiegazioni affrontando in modo tanto enigmatico quanto poetico di inversioni di modelli culturali, di contraddizioni esistenti tra animazione e immobilità, di celebrazione di dinamismo e necessità della pigrizia, tutte ugualmente intese come condizioni esistenziali di cui ognuno di noi ha fatto e fa esperienza a partire dal proprio peculiare vissuto pre e post-pandemico.

davidclaerbout.com

Artista italiano tra i più interessanti della sua generazione, Francesco Simeti (Palermo, 1968 – vive e lavora a Brooklyn, NY) e attraverso queste due opere presenta temi e metodologie della sua mostra-atelier che inaugurerà nel mese di settembre.

Nella galleria al primo piano Simeti presenta due lavori: Rubble, 2007 installazione scultorea composta da un intreccio di fogli di forex stampati. In Rubble Francesco Simeti rivisita House of Cards, celebre opera dei designer americani Charles e Ray Eames. Sviluppato originariamente nel 1952, il loro progetto rifletteva l’idea quasi utopica che il design industriale potesse rendere il mondo un posto migliore e più piacevole. Simeti è interessato a ripensare la struttura del gioco creata dagli Eames alterando la loro visione positiva attraverso l’uso di immagini dure di macerie, detriti e rottami in tempo di guerra.

Alle spalle di Rubble si stende poi l’altro lavoro in mostra che testimonia l’interesse dell’artista per il tessuto come materia prima e campo di indagine antropologica e terreno di contrasti.

I lussureggianti pannelli di velluto di Curtain, 2017 intrecciano storie d’arte provenienti da Oriente e Occidente, fornendo un compendio di pittura, scultura e fotografia. Il sipario diventa uno spazio e un portale che trasporta lo spettatore verso le sculture in Russia o le Trump Towers in India, tra fiori, fogliame, montagne e nuvole rubate alla storia dell’arte italiana.

La scala degli elementi raffigurati inverte la dimensione normale a cui esistono nel mondo. L’artista riduce monumenti e edifici e ingrandisce erba e fiori, spingendoli al di fuori della funzione ornamentale che solitamente gli viene assegnata.

Prima mostra personale di Simeti in un’istituzione, il progetto ha infatti rivolto all’artista l’invito a formulare una riflessione sul suo lavoro, parallelamente all’ideazione di un atelier.

Il titolo della mostra come un limone lunare / che non riposa mai è d’altra parte uno dei più celebri versi di Danilo Dolci, tratto dalla raccolta di poesie Il limone lunare, pubblicato nel 1970 – una sorta di dichiarazione di poetica sull’esercizio delle umane potenzialità del sociologo ed educatore italiano dal quale, per diverse ragioni, il progetto espositivo trae ispirazione.

francescosimeti.com