Anteprima Voghera Fotografia
La seconda edizione Voghera Fotografia, manifestazione patrocinata dalla Provincia di Pavia, organizzata da Spazio 53 e dall’Assessorato alla Cultura e alla Scuola del Comune di Voghera e dedicata alla fotografia d’autore, in programma tra 14 settembre e il 6 ottobre al Castello Visconteo, presenta dall’11 maggio al 16 giugno una doppia, affascinante, anteprima.
Comunicato stampa
La seconda edizione Voghera Fotografia, manifestazione patrocinata dalla Provincia di Pavia, organizzata da Spazio 53 e dall’Assessorato alla Cultura e alla Scuola del Comune di Voghera e dedicata alla fotografia d’autore, in programma tra 14 settembre e il 6 ottobre al Castello Visconteo, presenta dall’11 maggio al 16 giugno una doppia, affascinante, anteprima: la prima “Camera Obscura” stabile esistente in Italia, e la mostra-progetto, anch’esso permanente, “Città senza tempo” di Beppe Bolchi.
LA CAMERA OBSCURA
Sarà la città di Voghera, nel cuore dell’Oltrepò Pavese, ad avere la prima “Camera Obscura” stabile in Italia, ideata da Beppe Bolchi per Spazio 53 e realizzata al piano nobile nella torre nord-ovest del Castello Visconteo.
Un appuntamento da non mancare non solo per i bambini, per i quali entrare nella “Camera Obscura” sarà un’esperienza magica come nelle fiabe, ma anche per gli adulti e gli appassionati di fotografia, che riconoscono l’importanza degli studi sui raggi luminosi e sulle teorie sulla luce e, soprattutto, nella “Camera Obscura” l’antesignana della macchina fotografica.
La “Camera Obscura” si avvale del foro stenopeico (pin-hole) perfezionato e descritto nel Codice Atlantico da Leonardo da Vinci e utilizzato da Isaac Newton per le ricerche sulla prospettiva.
Nella stanza della torre nord-ovest del Castello che ospiterà in maniera permanente la prima “Camera Obscura” stabile in Italia si potrà vedere proiettata, sulla parete opposta al foro stenopeico, l’immagine nitida, seppur capovolta, della cupola del Duomo di Voghera e dei giardini e dei palazzi antistanti al Castello Visconteo.
Un nuovo modo di vedere e di conoscere la realtà con una tecnica antica, una visione magica che farà conoscere la storia e permetterà a tutti di trovarsi all’interno di una primordiale macchina fotografica.
Marina Azzaretti, Assessore alla Cultura del Comune di Voghera: «Con grandissimo piacere e rinnovato entusiasmo presento questa, straordinaria nella sua unicità, iniziativa culturale, che ho fortemente voluto e che permetterà a tutti i visitatori, oltre a godere di un’affascinante mostra fotografica, di vivere una magica esperienza e di riscoprire uno dei luoghi più belli, carico di storia e affascinanti della città… nella stanza oscurata, tramite un piccolo foro stenopeico, potranno provare l’emozione di osservare dal vero l’immagine proiettata e capovolta del panorama esterno in tutti i suoi dettagli. La così detta Camera Obscura. Studiata già nella penisola araba sin dall'XI secolo, fu poi ripresa da Leonardo e sviluppata durante il Rinascimento come strumento di ausilio per la pittura. In seguito, anche per la fotografia. Oggi Voghera con questa proposta si qualifica rinnovata capitale della cultura, grazie all’impegno di Spazio 53, di Beppe Bolchi e dei miei uffici».
Arnaldo Calanca, Spazio 53: «Siamo certi che la Camera Obscura di Voghera, proprio per la particolarità, la dimensione e l’unicità dell’installazione, diventerà un'esperienza affascinante per i più grandi e istruttiva per i più piccoli, grazie ai laboratori che creeremo partendo dal Foro Stenopeico».
CITTÀ SENZA TEMPO
L’anteprima della seconda edizione di Voghera Fotografia vedrà inoltre allestito, nella “Galleria dei Feudi” che collega la torre nord-est alla torre nord-ovest e anch’esso in maniera permanente, la mostra-progetto “Città senza Tempo. Il Paesaggio urbano attraverso la Fotografia a Foro Stenopeico” del fotografo e docente Beppe Bolchi.
Le “Città senza Tempo” di Beppe Bolchi sono paesaggi urbani di un racconto autobiografico tra Italia, Germania, Inghilterra, Stati Uniti, Francia e Scozia caratterizzati dall’assenza totale dell’uomo, del quale se ne percepisce solamente la presenza, il passaggio, ma senza essere mai rappresentato.
La mostra “Città senza Tempo”, che si avvale delle pareti fotografiche a scomposizione del sistema allestitivo photoSHOWall che rompono l’univocità dell’immagine originaria, è un progetto di grande importanza culturale perchè realizzato con la fotografia a foro stenopeico, che con i suoi lunghi tempi di posa fa sì che la città venga a rappresentarsi nella sua realtà, con prospettive naturali che rendono l’atmosfera quasi onirica ma assolutamente leggibile nei luoghi, non falsati da obiettivi che in qualche modo ne “modificano” la percezione.
Le immagini raccolte da Beppe Bolchi sono state riprodotte su un supporto altamente tecnologico come le pellicole a sviluppo immediato, attraverso un negativo che ne raccoglie e tramanda i dettagli.
L’assenza del colore, pur nelle pastose tonalità dei grigi, restituisce bene il concetto di memoria, ricordo, fermando il tempo e, al contempo, rappresentandolo pienamente con le lunghe pose necessarie per impressionare propriamente la pellicola.