Antonella Aprile – Dimensioni Variabili
Per la sua prima mostra personale in un museo italiano, Antonella Aprile presenta il corpus di opere realizzato mentre era in residenza al Nordisk Kunstnarsenter Dale, un polo di ricerca sulle arti visive fondato dal Ministero della Cultura Norvegese.
Comunicato stampa
Per la sua prima mostra personale in un museo italiano, Antonella Aprile presenta il corpus di opere realizzato mentre era in residenza al Nordisk Kunstnarsenter Dale, un polo di ricerca sulle arti visive fondato dal Ministero della Cultura Norvegese.
I lavori realizzati in questo periodo di ricerca sondano lo spazio tra le polarità divergenti della Natura Sensibile e della Natura Trascendente. Durante la residenza l'artista ha infatti improntato le sue pratiche operative su una costante indagine dei binomi interno/esterno, intelletto/natura, mente/corpo, trovando la loro naturale trasposizione in immagini in cui l'elemento organico e naturale è in rapporto dialogico con quello geometrico e simbolico. Emerge così un'analogia tra la condizione mentale e quella emotiva che vengono attraversate da istanze contrastanti, in cui i pensieri sono percepiti quasi come prodotti esterni, sfuggendo di fatto al loro concepimento per proiettarsi nel paesaggio, assurto a presenza primordiale e perentoria.
L'allestimento è incentrato su una serie di pannelli vegetali lavorati con la grafite e la tempera, in cui l'ente geometrico corrisponde al dato mentale/introspettivo che collide con la Natura fenomenica nella quale non riesce a situarsi in modo coerente. Allo stesso tempo, un paio di cavalletti telescopici vengono convertiti in piedistalli, ossia in controparti visive di alcuni disegni che - non più relegati nello spazio bidimensionale del proprio perimetro - si fanno presenza assertiva.
Oltre che sulle opere, l'indagine dell'artista si è focalizzata sulle potenzialità di differenti display espositivi, integrando la pratica del disegno tradizionale entro strutture più dinamiche, con una valenza scultorea che si pone in stretto rapporto con lo spazio. Per questa serie di opere la componente installativa è stata inclusa nel processo esecutivo ed è divenuta parte integrante di alcuni lavori, come nel caso dei profilati in legno su cui poggiano le carte vegetali. Uno scotch colorato attraversa invece la pavimentazione e si inerpica sulle pareti delineando i sottili rapporti che legano i diversi elementi, definendo così una forma geometrica il cui sviluppo zigzagante suggerisce un ambiente unitario.