Antonella De Nisco – Dove l’eco non è spenta
In mostra una ventina di opere tra cui disegni su carta, foto-installazioni, legni dipinti che sono anche i progetti di land art che l’artista solitamente realizza nella natura e sul territorio e le inedite opere di una serie costituita da intrecci simbolici, tessuti/ricamati su yuta/cotone, con pietre e altri materiali che rimandano all’idea di ristoro, riposo, riparo per il corpo, luogo di sosta e sospensione dagli impegni quotidiani.
Comunicato stampa
La mostra personale di Antonella De Nisco sarà inaugurata sabato 4 marzo alle ore 18.00 presso Spazio ART, in Via Battaglione Toscano 1/b a Reggio Emilia.
In mostra una ventina di opere tra cui disegni su carta, foto-installazioni, legni dipinti che sono anche i progetti di land art che l’artista solitamente realizza nella natura e sul territorio e le inedite opere di una serie costituita da intrecci simbolici, tessuti/ricamati su yuta/cotone, con pietre e altri materiali che rimandano all’idea di ristoro, riposo, riparo per il corpo, luogo di sosta e sospensione dagli impegni quotidiani.
Scrive del suo lavoro Valeria Zini: “Il fondamento psicologico su cui si eleva il tipo delle individualità metropolitane è l’intensificazione della vita nervosa, che è prodotta dal rapido e continuo avvicendarsi di impressioni esterne e interne […] Così il tipo del metropolitano si crea un organo protettivo contro lo sradicamento di cui lo minacciano le correnti e i contrasti del suo ambiente esterno”. Queste parole del filosofo tedesco Georg Simmel, pubblicate su una rivista berlinese nel 1903, a distanza di oltre un secolo non hanno perduto nulla della loro forza e capacità di diagnosi, che la realtà in cui viviamo non fa che confermare e ingigantire ogni giorno. Intensità dei cambiamenti, successione continua di stimoli, esposizione a spinte contrastanti, richiesta di prestazioni rapide ed efficaci, estensione ma superficialità dei contatti sono tratti dell’esistenza comune, a cui sembra impossibile sfuggire. Le opere di Antonella ci costringono a interrompere questa corsa e a guardare le cose in un’altra prospettiva: pietre sottratte alla funzione di selciato su cui procedere in fretta e raccolte in sacchi di juta , che possono diventare cippi, sedili, sostegni, o semplicemente evocare un vecchio gioco di bambini (“sacco pieno… sacco vuoto..”); reti che abbracciano immaginariamente rocce naturali come gli scogli o trasformate dalle mani dell’uomo come i monumenti, per unire pur senza annullare le distanze, per gettare un ponte tra entità separate senza tuttavia ridurre a massa indistinta; sezioni di vecchi alberi dove ai segni naturali che la pianta costruisce nel corso del tempo si mescolano altre tracce, altre forme: quelle che, sempre nel corso del tempo, l’artista deposita nella materia.
Forse solo le parole di un poeta sono capaci di esprimere questo incontro:
“Che accadde? La pietra sortì dal monte.
Chi si destò? Tu ed io.
Linguaggio, linguaggio. Stell’insieme. Terr’accanto.
Più povero. Aperto. Natio.
Verso dove s’andava? Dove l’eco non è spenta.
Si andava con la pietra, con noi due.
Cuore e cuore. Trovata troppo pesante.
Diventare più pesanti. Essere più leggeri”
(Paul Celan, La rosa di nessuno)
La mostra sarà visitabile dal 4 al 28 marzo 2017 con i seguenti orari: 08.00 / 20.00, escluso il mercoledì. Ingresso libero
Per informazioni: cel. 346 9428813, [email protected], www.facebook.com/spazioartereggioemilia/?fref=ts
Antonella De Nisco vive a Reggio Emilia. Artista e docente di storia dell’arte, affianca alla pluriennale attività espositiva la realizzazione di progetti, installazioni site-specific, eventi e lezioni. Insieme a Giorgio Teggi ha ideato il LAAI, Laboratorio di Arte Ambientale Itinerante, con il quale realizza, insieme a gruppi di cittadini/e, installazioni territoriali intrecciate, tessute, assemblate. È autrice di articoli e ricerche sulla formazione e la didattica dell’arte. Raccoglie le sue esperienze artistiche nella serie di pubblicazioni tascabili “Collane di Plastica”.
web: www.antonelladenisco.it