Antonella Zazzera – T-Rame
In mostra una serie di lavori realizzati appositamente per l’esposizione.
Comunicato stampa
Inaugura lunedì 2 ottobre 2017, presso lo Spazio PAePA di Milano, diretto da Giuliano e Nunzia Papalini, “T-RAME”, un progetto espositivo di Antonella Zazzera, a cura di Federico Sardella.
In mostra una serie di lavori realizzati appositamente per l’esposizione.
“In occasione di questa seconda personale di Antonella Zazzera (Todi, 1976) nello spazio di Giuliano Papalini e Nunzia Palma, l’artista – spiega il curatore nel testo critico che accompagna la mostra – presenta otto sculture realizzate nel corso di questo anno, concepite appositamente e, come da sempre va facendo, pensate in funzione degli spazi nelle quali saranno mostrate, calibrando sia i momenti di pausa che separano le une dalle altre sia i possibili accostamenti e attimi di aggregazione”. Di queste, due nuovissimi lavori (non a caso titolati Quadri) “rendono palpabile quella innegabile, spessa, limpida coltre pittorica che sin dagli esordi, sin dalla costruzione delle prime sculture in fili di rame, governa le superfici di tutte le opere. (…) Diversamente dagli Armonici, la cui foggia sinuosa e accattivante distrae dal disegno, nei Quadri – sottolinea Sardella – avendo ridotto la forma ad un campo, rinunciando a evoluzioni e curve, Antonella Zazzera mette in evidenza tutto quello che sta dentro l’opera, la sua superficie e quella che lei stessa descrive come campitura pittorica”.
“Questa nuovissima serie di opere, sono così una ulteriore convalida a proposito della circolarità del suo lavoro. Sono pezzi molto impegnativi, che vanno realizzati con le dovute accortezze: impostati, lasciati sedimentare, ripresi e poi ancora ripresi nel tempo lungo e dilatabile che distingue il loro svolgersi. Come la pittura, necessitano della stesura di un fondo omogeneo, sul quale poi si aggiungono metri e metri fili di rame, senza che mai questi si intreccino. Il ponderato processo di sedimentazione che genera l’opera, che gli dà corpo e spessore, prevede che l’andamento dei filamenti abbia una dominanza di verticali, interrotte e strumentalizzate dal disegno finale”.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione con un testo di Federico Sardella (edizioni Quaderni PAePA).