Antonia Tricarico – Silent Body
Autrice di importanti esposizioni in Italia e all’estero, foto archivista per Lucian Perkins e collaboratrice per numerose case discografiche americane, Antonia Tricarico denuncia con i suoi “ritratti” la violenza fisica, verbale e psicologica che sulle donne pesa come colpa e come minaccia.
Comunicato stampa
Il Cecilia centro per la creatività di Tito presenta Silent Body, il lavoro fotografico di Antonia Tricarico. Autrice di importanti esposizioni in Italia e all’estero, foto archivista per Lucian Perkins e collaboratrice per numerose case discografiche americane, Antonia Tricarico denuncia con i suoi “ritratti” la violenza fisica, verbale e psicologica che sulle donne pesa come colpa e come minaccia. Le maschere sui loro volti diventano il simbolo della vergogna di chi è costretto a portarle, della vigliaccheria di chi le impone per non rivedere se stesso e soprattutto dell’ipocrisia di quanti le fabbricano, generando vittime e carnefici.
Come lei stessa dice è un appello rivolto alle donne non ad emanciparsi, bensì a liberarsi da una colpa che negli estremismi politici e religiosi, nella famiglia e nello stesso dualismo cattolico, Madonna/Prostituta, perpetua una rigidità che separa e disperde. Un invito all’unità tra uomo e donna come unica via di conciliazione, un rinnovato sentire dinanzi al quale crollino i tribunali pubblici. Animata da passione documentaristica che la vede in giro per il mondo, Antonia è testimone di impegno sociale e voce importante della fotografia di reportage. In un momento di così grandi stravolgimenti storici, culturali e politici, il suo lavoro ci esorta a non smettere di porci domande sul ruolo delle donne nella famiglia, nel mondo del lavoro, della politica, della cultura e dell’istituzione ecclesiastica. L’augurio potremmo dire di un post femminismo, una rivoluzione del pensiero fondata su una corretta informazione e sull’educazione al senso civico e alla sessualità.
Lo sguardo di Antonia Tricarico getta luce sul processo di demonizzazione della donna nel corso dei secoli, come sui ruoli, gli schemi, gli stereotipi in cui ancora oggi appare costretta ed esprime un’ansia di liberazione. La stessa che sprigiona oggi da una danza simbolica in cui si uniscono le donne di tutto il mondo, immagine eloquente che contrasta con quelle di caste ed eserciti. E l’immagine fa riflettere e talvolta ispira e anticipa le conquiste del progresso. In tal senso le parole di Henri Cartier Bresson risuonano quanto mai significative: “la fotografia mostra e non dimostra”. Gli scatti di Antonia Tricarico chiamano a riflettere sul valore dell’arte, che prima ancora di essere forma e tecnica, è libera espressione del pensiero. In un Sud Italia, dove la disoccupazione femminile è più che altrove una piaga sociale, Cecilia sceglie di ospitare il lavoro di un’artista che con la forza della sua fotografia spinge nella direzione di un profondo rinnovamento.
Silent Body é parte della serata Pink Moon che il Cecilia dedica alla creatività in rosa in occasione della Giornata Internazionale della Donna.
Nella stessa cornice infatti saranno presentate altre due iniziative fotografiche ed un concerto live: i lavori di Anna Russelli per il ciclo di mostre Orizzonti diversi: fotografi a confronto curata da Fiorella Fiore (in collaborazione con Cibò), il ciclo di scatti “Donne che vincono” dell'associazione Donne 99 A.N.D.E. di Tito e il concerto di Libera Velo, cantautrice partenopea che presenterà il suo nuovo album Rizoma contro Albero.
Tutti gli eventi della serata sono curati e prodotti da Amnesiac Arts e Multietnica in collaborazione con il consorzio Millepiani.