Antonio Amaduzzi – Istanti. Fotografie 1955-2015
Uomo colto e raffinato, Antonio Amaduzzi più ancora che al reportage classico ha guardato alle grandi esperienze della straight photography americana e della photographie humaniste francese.
Comunicato stampa
Uomo colto e raffinato, Antonio Amaduzzi più ancora che al reportage classico ha guardato alle grandi esperienze della straight photography americana e della photographie humaniste francese. Se la passione è all’origine delle sue peregrinazioni nel mondo sempre accompagnato da una fotocamera (meglio se Leica), ciò che ha caratterizzato il suo stile è stato lo studio e la conoscenza del lavoro dei grandi autori da Henri Cartier-Bresson a Willy Ronis fino a Gianni Berengo Gardin amico e compagno di spedizioni fotografiche nate dalla sintonia di vedute. La cosa che colpisce nelle opere realizzate da Amaduzzi sempre e solo in un classico bianconero è la cura per una composizione attenta e rigorosa. “Istanti” è una panoramica dagli esordi nel 1955 ad oggi ed è anche l’occasione per fare il punto, come lui stesso afferma, su “luoghi e persone frequentate, amate e fotografate in un secondo, un minuto, un’ora, un giorno, un anno, tanti anni”. Il percorso della mostra tiene conto delle tematiche predilette cominciando da “Luoghi” che raccoglie immagini scattate in varie parti del mondo alla ricerca della leggerezza che sa sempre cogliere. “Oriolo Romano” e “Bergamo” sono due omaggi rispettivamente ai luoghi dell’infanzia e a quelli della maturità con immagini che colgono angoli di una città insieme antica e moderna, mentre una intera sezione è dedicata ai ritratti, genere a cui il fotografo ha dedicato una particolare attenzione soffermandosi su personaggi famosi che su persone comuni. La grande passione per la Francia e per la sua storia si trova in “Normandia”, viaggio sui luoghi che conservano il ricordo delle battaglie combattute per la libertà, e in “Oradour” dove si racconta con immagini di un fascino raggelante la distruzione della cittadina e la strage dei suoi abitanti perpetrata dai nazisti. Infine a Parigi, la città che riprende dal 1962 Antonio Amaduzzi ha dedicato riprese non convenzionali, soffermandosi su visioni d’assieme di grande bellezza e creando, con recentissime immagini finora inedite, delle sovrapposizioni che trasmettono quel fascino che Parigi sa sempre trasmettere.
La mostra organizzata dall’ASAV (associazione seriatese arti visive) in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Seriate è ad ingresso libero. Il catalogo presenta un contributo critico di Roberto Mutti e potrà essere ritirato gratuitamente dai visitatori della mostra.