Antonio Barbagallo – Nomina nuda tenemus
Un’installazione in tre parti: nella prima 10 lastre di ferro e cellulosa presentano i tracciati delle stelle con i loro codici identificativi, nella seconda su 12 lastre sono rappresentate porzioni di cosmo mentre la terza parte simboleggia la caducita’ degli astri e la scomparsa del loro nome.
Comunicato stampa
Venerdì 13 gennaio 2012, alle ore 18.00, presso MOVIMENTO APERTO, in via Duomo 290/c, Napoli si inaugura la personale di ANTONIO BARBAGALLO, intitolata : Nomina nuda tenemus . La mostra rimarrà aperta fino al 10 febbraio, lunedì, giovedì e venerdì, dalle ore 17.00 alle 19.00 e su appuntamento.
Nomina nuda tenemus è una installazione articolata in tre momenti : nel primo, composto da 10 lastre di ferro e cellulosa, si presentano i tracciati delle stelle con i loro codici identificativi. Nel secondo, composto da 12 lastre, sono rappresentate porzioni di cosmo e i codici ben visibili delle stelle. La terza parte (12 lastre) simboleggia la caducità degli astri e la scomparsa del loro nome (codice).
L’artista si sofferma di fronte alla tendenza della realtà ad una completa sparizione. L’inquinamento luminoso ha ormai cancellato la visione delle stelle dalle nostre città......Certo anche ciò che non è osservabile ha una sua esistenza, ma mette tristezza il fatto che alle stelle che non riusciamo a vedere nemmeno con i più potenti telescopi noi assegniamo segni numerici per differenziarle le une dalle altre. Al posto della luce rimane l’effervescenza puramente mentale del numero. , scrive Italo Nobile, nel testo che introduce la mostra.
Il secondo numero dei Quaderni di Movimento Aperto che raccoglie immagini dell’installazione ed i testi che Maurizio Barretta ed Anna Perrotta hanno scritto per l’occasione, insieme a quello di Italo Nobile, verrà presentato e discusso a conclusione della mostra in un incontro dedicato all’approfondimento dei temi posti da Antonio Barbagallo.
Antonio Barbagallo è attivo sulla scena dell’arte contemporanea dalla fine degli anni settanta, sviluppa una sua personale e autonoma ricerca nel solco dell’astratto informale, seguendo costantemente il filo del recupero di un passato e dei frammenti che esso ha lasciato, indagando i segni e i simboli di antiche culture tra micro e macro cosmi. Sperimentatore assiduo di tecniche che vanno dall’uso di una propria matericità fatta di impasti terrosi e pigmenti alle più moderne tecniche dell’elaborazione elettronica dell’immagine, pur rimanendo fedele alla sua originale ricerca. Sue opere sono state presentate in numerose gallerie e manifestazioni a livello nazionale e internazionale e fanno parte di prestigiose collezioni private.