Antonio Barrani – Le rotte fantastiche

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO D'ARTE VIA TOMMASEO 32
Via Tommaseo 32 , La Spezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

tutti i giorni dalle 16.00 alle 19.30

Vernissage
14/03/2013

ore 18

Artisti
Antonio Barrani
Generi
arte contemporanea, personale

Saranno esposti alcuni dipinti fatti utilizzando cartine nautiche, e le sei litografie della cartella “Le rotte fantastiche” curata dalla galleria d’arte Vallardi di Sarzana.

Comunicato stampa

Si inaugura giovedì 14 marzo alle ore 18 nello studio d'arte " Via Tommaseo 32" la mostra " Le rotte fantastiche" del maestro Antonio Barrani.
Saranno esposti alcuni dipinti fatti utilizzando cartine nautiche, e le sei litografie della cartella "Le rotte fantastiche" curata dalla galleria d'arte Vallardi di Sarzana.
Giuliana Donzello, esperta di Storia e Critica dell’Arte Contemporanea e già curatrice del “Settore Arti Visive” dell’Archivio Storico della Biennale di Venezia, scrive in merito: "I dipinti di Barrani sono il racconto calligrafico di un mondo in perpetua navigazione sulle carte nautiche del passato. Lo sguardo è lirico, la voce emozionale, l’affabulazione naviga o vola per luoghi trasfigurati da un temperamento garbato e incantato, ma tutt’altro che immune da un’inclinazione allo sconforto e all’inquietudine. Sono tracce di ricordi, sentimenti, desideri che riemergono dal profondo della coscienza, intessuti in immagini sospese, anticonvenzionali e parlano di mondi acquatici, in cui scorrono piccole barche dalle scocche realizzate con spartiti musicali; mondi che dondolano nell’universo, come palloni in cerca di un punto fermo su cui rimbalzare, lampioni che illuminano voli di farfalle e casette alla Grimm, sui cui tetti fumano grigie ciminiere. E tanti, tanti richiami nostalgici a ciò che era, che è stato e che non esiste più.
Su tutto, tuttavia, s’impone la costante, esterna presenza del mare e delle onde, su cui si staglia la prua di una grande nave, a indicare la possibilità di un viaggio per riappropriarsi di ciò che è andato perduto. Non piccoli palcoscenici, quindi, su cui rappresentare una storia forse scontata, ma una vicenda esistenziale narrata a varie riprese: un racconto pittorico intriso di creatività, di icone cariche di valori metaforici, che rendono sempre possibile la grande trasformazione di un paesaggio dove però tutto è apparente. Anche lo svagato e sognante atteggiamento da giramondo del pittore, che si ostina mirabilmente a comunicare una grande riflessione critica sul mondo, con il linguaggio ludico e infantile di un’infanzia magica mai dimenticata.