Antonio Bernardo Fraddosio – Luce nera
Dopo la convincente partecipazione all’ultima Biennale di Venezia e la recentissima anteprima romana, Fraddosio presenta dunque a Lucca un’ampia panoramica della sua variegata produzione come scultore, senza trascurare l’affinità con la scenografia, di cui dà ulteriore prova con un allestimento pulito e intenso delle grandi opere esposte a Villa Bottini, alla ricerca di un incontro diretto tra l’ambiente rinascimentale e le sue opere.
Comunicato stampa
“ANTONIO BERNARDO FRADDOSIO A LUCCA”
due mostre in contemporanea dal 18 febbraio al 19 marzo 2012
La città di Lucca dedica il suo primo importante avvenimento artistico del 2012 all’opera di Antonio Bernardo Fraddosio: sabato 18 febbraio è infatti fissata l’inaugurazione di due mostre in contemporanea patrocinate dal Comune di Lucca, promosse e organizzate da Usher arte.
I CANTIERI DELLA CRISI
13 sculture di grandi dimensioni, realizzate dal 2003 a oggi,
visitabili presso la sede comunale di Villa Bottini in via Elisa, 9
LUCE NERA
la recentissima produzione delle carte, 24 lavori creati tra il 2010
e il 2011, visitabili alla Galleria Usher arte di via della Zecca, 15; la mostra comprende un’ampia serie di bozzetti che documentano una parte dell’attività dell’artista come scenografo teatrale.
Dopo la convincente partecipazione all’ultima Biennale di Venezia e la recentissima anteprima romana, Fraddosio presenta dunque a Lucca un’ampia panoramica della sua variegata produzione come scultore, senza trascurare l’affinità con la scenografia, di cui dà ulteriore prova con un allestimento pulito e intenso delle grandi opere esposte a Villa Bottini, alla ricerca di un incontro diretto tra l’ambiente rinascimentale e le sue opere.
I cantieri della crisi, presso Villa Bottini, si inaugura alle ore 12,00 del 18 febbraio. La mostra sarà aperta fino
al 19 marzo, con i seguenti orari:
lunedì-venerdì 14,30-18,00; sabato
e domenica 12,00-18,00;
chiusura martedì.
Catalogo USHER arte:
I cantieri della crisi, Architetture destabilizzanti, con un saggio di Gabriele Simongini,
pp.80. Euro 15,00 Luce nera, presso la galleria Usher arte, si inaugura alle ore 18,00 del 18 febbraio. La mostra sarà aperta fino al 19 marzo, con i seguenti orari:
lunedì-sabato 11,00-13,00
e 14,00-18,30;
chiusura martedì e domenica.
Catalogo USHER arte:
Luce nera, Anima mundi, con un saggio di Rocco Familiari, pp. 80. Euro 15,00
UFFICIO STAMPA:
Luisa Marini • tel. 339 3841465 • e-mail: [email protected]
ALLEGATO
NOTA CRITICA
L’opera scultorea di Fraddosio si impone a una riflessione che acquista anche una valenza sociale, dando voce ad un’idea profonda di crisi relativa alla nostra epoca.
Scrive il curatore Gabriele Simongini: «Fraddosio si è indirizzato verso un personale “reportage” sulla crisi e sull’incompiutezza che ci circondano concretamente e non solo simbolicamente. Le fratture che percorrono come terremoti la superficie delle sue opere mettono a nudo le crepe nascoste di un modo di vivere asettico, indifferente, anestetizzato.»
Nelle carte è riconoscibile lo stesso humus creativo delle sculture: «[…] la tensione creativa del nostro artista è essenzialmente “antipittorica”, rifuggendo l’uso del pigmento cromatico tradizionale. Fraddosio usa infatti materie assai diverse … dando vita a una contaminazione arte-natura-metropoli che si identifica compiutamente anche dal punto di vista tecnico e materico con gli obiettivi della sua ricerca.» (G. Simongini)
Fraddosio mette in gioco un’arte che impone allo spettatore un confronto fisico, oltre che visivo.
In un periodo storico dominato da immagini sempre più veloci e colorate, la materia delle sue opere, concreta perché scarto riutilizzato di un già vissuto, si veste di semplice bianco o nero, e utilizza forme e superfici che richiedono tempo e attenzione per essere comprese e interiorizzate, come la ripetizione al contrario dell’azione dell’artista: l’approccio all’opera si fa così esperienza comunicata dall’artista allo spettatore. In questo coinvolgimento c’è il messaggio positivo ma mai consolatorio dell’artista, la sollecitazione allo spettatore al “fare” per risolvere la propria crisi: l’opera non è un monumento alla distruzione ma semmai una critica fattiva che porta verso il suo opposto, la ricostruzione.
BIOGRAFIA
Antonio Bernardo Fraddosio vive e lavora tra Roma e Tuscania.
Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private.
Alla professione di architetto affianca da sempre una intensa attività di ricerca artistica come scultore e pittore
Nel 2011 viene invitato ad esporre alla Biennale di Venezia l’opera Bandiera nera nella gabbia sospesa.
Nel 2008 è invitato a partecipare alla mostra internazionale “Sconfinamenti” promossa dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali Soprintendenza speciale per il Polo Museale Romano a cura del prof. Claudio Strinati nei locali espositivi di Castel Sant’Angelo.
Sempre nel 2008 espone due opere nell’ambito del 20° Congresso nazionale IASP International Association for People environment Studies con patrocinio dell’Unesco svoltosi presso le due Università più antiche di Roma: la Sapienza e la Lumsa.
Ancora nel 2008 prende parte alla mostra storico-documentale-artistica “Repubblica e Costituzione” in occasione della ricorrenza dei 60 anni della Costituzione Italiana organizzata dall’Archivio Centrale dello Stato a Roma.
Nel 2007 è invitato a partecipare, alla mostra “Baltico–Mediterraneo, Italia e Finlandia a confronto” curata da Sergio Rossi.
Sempre nel 2007 espone 22 opere nella mostra “La materia del tempo” curata da Sergio Rossi nei locali dell’Archivio Centrale dello Stato di Roma.
Nel 2004 presenta dodici grandi opere nella mostra “Tensioni e Torsioni”, curata da Gabriele Simongini, nel Teatro Valle.
Nel 2000 partecipa alla manifestazione “12 artisti per il Giubileo” a cura di Nicoletta Zanella, promossa dal Consiglio Regionale del Lazio.
Nel 1998 espone alcune opere nell’ambito della rassegna europea “Artisti per il 2000”, promossa dalla New European Art Research, nella galleria Navona 42 a Roma.
Si misura anche con il teatro, che ama, realizzando scene che, nella volontà di interpretare il testo, trasforma in sculture “abitabili”.
SCENOGRAFIE
“L’ora della mosca” di Eduardo Pavlosky, regia di Augusto Zucchi, Teatro Keiros, Roma, 2011.
“Agata” di Rocco Familiari, regia di Walter Manfrè, teatro di Messina, 2005.
“Amleto in prova” di Rocco Familiari, regia di Mario Missiroli, Festival dei Due Mondi, Spoleto 2004.
“Pavlosky” di Eduardo Pavlosky, regia di Emanuela Giordano, teatro Spazio Uno, Roma 2004.
“L’odore” di Rocco Familiari, regia di Augusto Zucchi, Festival dei Due Mondi, Spoleto 2003.