Antonio Bokel – Lines Like Waves

Informazioni Evento

Luogo
NO ADDRESS GALLERY
Via Guido da Castello 7, 42121 , Reggio Emilia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

La mostra “LINES LIKE WAVES” sarà visitabile fino al 31 gennaio 2022 nei seguenti orari: sabato 10.00-13.00, 16.00-19.00 e su appuntamento.

Vernissage
20/11/2021

ore 18

Artisti
Antonio Bokel
Curatori
Domenico de Chirico
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra personale.

Comunicato stampa

Noaddress è lieta di presentare; Lines Like Waves, la prima personale dell'artista brasiliano Antonio Bokel, seguito da
un testo critico di Domenico de Chirico.
«Quinci spunta per l’aria un vessillo;
Quindi un altro s’avanza spiegato:
Ecco appare un drappello schierato;
Ecco un altro che incontro gli vien.»
Alessandro Manzoni (1785-1873) - Il Conte di Carmagnola (1828), Atto secondo, Scena sesta
Il poliedrico e ingegnoso Antonio Bokel, artista brasiliano nato a Rio de Janeiro nel 1978, la cui ricerca artistica, per
l'appunto, affronta temi diversi in maniera variegata prendendo spunto da correnti storiche informali, dalla Pop art e,
talvolta, da correnti costruttiviste razionali, per poi accarezzare i fraseggi della cosiddetta poesia concreta, si muove
agile tra pittura, scultura, installazione, letteratura e asseconda un'estetica specifica legata agli interventi grafici urbani.
Gestualità e sperimentazione cromatica, da considerare inconfutabilmente come elementi fondanti della sua ricerca, si
intersecano con le simbologie culturali e le iconografie popolari, dando conseguentemente sfogo al desiderio di una
rappresentazione estetica del caos, in bilico tra spontaneità e osservanza. Nelle opere di Bokel, prive di pretese
logocentriche, in bilico tra linguaggio visivo e leggi di natura, si possono osservare effetti di dinamismo molto forti
forgiati dall'irregolarità di un gradevole disordine di forme e di colori apparentemente irrazionali ma che in verità
contengono curiose sensazioni suscitate, tra gli altri, dall'immaginario urbano e sociale, dalle riviste, dalle immagini
pubblicitarie e dai manifesti commerciali deteriorati dal tempo. Bilanciando, attraverso il movimento, colori, forme e
volumi, elementi che danno vita a vere e proprie equazioni visive intuitive, Bokel mette in risalto le asimmetrie del
mondo e tutte le tensioni e i misteri ad esso correlati trasformando tutto ciò in meri eventi estetici con l'intento di
penetrare nella materia ancor prima del linguaggio. Ed è secondo tali precetti che nasce l'analemma, con le sue tavole
movimentate, di “Lines like waves”: Bokel ha iniziato a usare le bandiere nel suo lavoro come liberazione dal telaio e
dalla pittura tradizionale. Proprio come i “cut-outs” di Henri Matisse, queste bandiere sono costituite da ritagli di
tessuto, trattandosi di un “dipingere con le forbici”: un processo che ricerca la semplicità, forme quasi infantili di ritagli
sovrapposti per scolpire il colore sui tessuti. Peraltro, da un punto di vista storiografico l'utilizzo della bandiera è sempre
stato legato al concetto di divisione, essa, difatti, identifica territori, divide popoli, delimita nazioni, identifica tendenze
politiche e credi religiosi. Le bandiere di Bokel cercano, al contrario, di abbattere i muri per porre fine a tutti questi
confini, elevando il loro simbolismo all'esaltazione del lavoro artistico, alla trascendenza dello spirito, alla ricerca di ciò
che ci unisce. Così, cercando la leggerezza, Bokel ha iniziato a creare bandiere che danzano con il vento e riposano in
sua assenza, innalzando l'umanità e la sua capacità di creare ad aspetti di coesione e così facendo frantumando e quindi
sublimando la stridente definizione dei confini a un fluido e leggero ondeggiare che ci connette agli aspetti più alti e
misteriosi dell'esistenza. È attraverso l'arte e la poesia che egli innalza questa bandiera che fluttuante al vento, si agita
larga. Domenico de Chirico