Antonio Catelani / Alice Cattaneo – Assonometrie

Informazioni Evento

Luogo
RIZZUTO GALLERY
via Maletto, 5, Palermo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dal mercoledì al sabato, dalle 16 alle 20 su appuntamento

Vernissage
01/10/2015

ore 19

Artisti
Alice Cattaneo, Antonio Catelani
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Sicuramente diverso, il lavoro dei due artisti nell’insieme produrrà echi e rimandi, e la distanza generazionale tra i due si colmerà e si congiungerà in un percorso per certi versi parallelo.

Comunicato stampa

Verrà inaugurata giovedì 1° ottobre 2015 alla RizzutoGallery Assonometrie, la mostra bi-personale di Antonio Catelani (Firenze, 1962) e Alice Cattaneo (Milano, 1976).

Sicuramente diverso, il lavoro dei due artisti nell’insieme produrrà echi e rimandi, e la distanza generazionale tra i due si colmerà e si congiungerà in un percorso per certi versi parallelo.
L’assonometria – nella resa grafica – è un metodo di proiezione dei volumi nello spazio, ed è quella che subisce – rispetto ad altri modi di rappresentazione – meno distorsione; tutte le linee assonometriche sono parallele e non vi sono punti di fuga. Quello che ne risulta alla fine è un tracciato che si può intendere come pieno o come vuoto, il che corrisponde bene alla resa del lavoro sia della Cattaneo, sia di Catelani.
Questa mostra non vuole creare un confronto, quanto piuttosto un’assonanza, una vicinanza, dei rimandi.

Quello di Alice Cattaneo è un lavoro trasparente, permeabile, un contorno di forme senza la forma. I lavori esposti in questa mostra sono collocati nell’ambiente della galleria considerando le impressioni nate dall’esperienza dell’artista - vissuta durante un periodo di permanenza a Palermo - visitando la cappella Palatina: “un’interruzione percettiva, in cui lo sguardo scorre sulle superfici come “affinato” da un’esperienza fatta di ritmo, vuoti geometrici e sospensioni visive, in una dimensione di limpidezza che esiste poco prima della percezione del mondo reale”.
Quello di Antonio Catelani è un lavoro che partendo dalla scultura, va come comprimendo le superfici, intendendola e focalizzandola ad una visione unilaterale, frontale, privilegiata. Una scultura che quasi si appiattisce; una forma non forma che si proietta bidimensionalmente sulla superfice e diventa paradosso.

I lavori di entrambi si collocano, dunque, lungo un confine sottile, tra lo statuto della scultura come elemento tridimensionale e un aspetto diverso legato ad altre discipline, quale il disegno o la pittura, che sposta l’attenzione su dei margini, su dei bordi, che sono probabilmente i punti di apertura, di scoperta e di indagine.
Attuando la scultura in maniera “impropria” – operano entrambi sui suoi termini propri, su una “grammatica scultorea”, rendendo evidente come quei confini e quei limiti siano gli spazi praticabili oggi da queste generazioni di artisti, da quella più matura di Catelani alle più giovani, come quella della Cattaneo.