Antonio De Pietro – La pelle dei ricordi
La pelle dei ricordi, Personale dell’Artista Antonio De Pietro, di cui sono state inserite opere nella collezione d’arte Contemporanea della Farnesina.
Comunicato stampa
Pare che De Pietro nella sua opera tutta, quella ricerca tesa ad un’inconoscibile obbiettivo,
altro non cerchi che la parte più sensibile dell’essere e del suo corpo, la pelle.
La superficie levigata e sottile che ricopre ogni tela, bassorilievo o scultura sempre
riconduce a sensazioni vive e vibranti della nostra pelle, superficie sottile che racchiude
l’universo terreno, e ne accompagna il suo tempo. Esteriore dell’umano percepita e
trasmessa al nostro intimo in profondità, da un sapere ancestrale e sconosciuto.
Cos’è la pelle se non essenza visibile che ci racchiude, estremo contrapposto alla
profondità dell’universo interiore, del suo movimento, come sentinella di una verità?
La pelle, nell’amore è contatto con anima e palpitazioni profonde tanto e tali da renderci
più che mai unici, fissati nel ricordo nostro e dell’altro e in quella sostanza di missive
segrete per ogni cellula che sono frammenti di noi, irripetibili di forma e tempo.
Ed è qui, dalla superficie sacra delle cose che De Pietro dialoga con i ricordi, quel paradiso
che mai può escluderci, con la memoria dei gesti e profumi e oggetti che l’anima mette da
subito nello scrigno dei preziosi. Sono poche, in fondo le necessità dell’anima.
COMUNICATO STAMPA
16 giugno2022
E’ come se De Pietro, sottraesse dalla realtà, odore colore e luce, ogni riflesso dispersivo di
vissuto per restituirci poi ogni cosa, nella dimensione più sacra dell’umano. Lo fa con
raffinata eleganza, con il rispetto per ogni materiale e la cura in ogni sovrapposizione come
si trattasse di sostanza più spirituale che materiale, capace di onorare e consacrare ogni
opera ad una essenza umana sempre compresa di Amore.
Opere trasposte in enfatici ricordi-presenze che ognuno conosce e riconosce in
trepidazione e dolore ed estasi e ferita e gioia ... come ripercorrere in assenza di bugia
verso se stessi, la strada del cuore.
Nel ricordo possiamo incontrarci e lasciarci riconoscere dal nostro presente, salvarci infine,
armati della memoria che ha saputo godere di quel che siamo sotto la nostra pelle,
nell’incantesimo del tempo mai finito.
Annarita Rossi
...quando trovano alcuni minuti di respiro nei lunghi, pallidi giorni, si siedono assieme e si
raccontano con guance infuocate della notte splendente di luci e odora di abete...
Esseri come questi passano attraverso tutte le tempeste. Lo sento!
Perché, vedi, io sono uno straniero e sono povero. E svanirò come un passante; ma nelle
tue mani deve restare tutto ciò che un tempo, se fossi stato più forte, sarebbe potuto
diventare la mia patria.
Rainer Maria Rilke