Antonio Donghi – La magia del silenzio

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO MERULANA - FONDAZIONE ELENA E CLAUDIO CERASI
via Merulana 121 , Roma,
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

La mostra è inclusa nel biglietto di ingresso di Palazzo Merulana, che comprende la visita alla

Collezione Cerasi. E’ aperta al pubblico dal mercoledì alla  domenica ore 12- 20

Biglietti

Intero € 12,00,
Ridotto € 10,00 (Giovani under 26, adulti over 65, insegnanti in attività, possessori di Cartax2, possessori Lazio Youth card). Ridotto Scuole € 4,00.
Gratuito (bambini e ragazzi under 7, un insegnante ogni 10 studenti, un accompagnatore ogni 10 persone, disabile con accompagnatore, possessori Pass Palazzo Merulana e Pass Palazzo Merulana Young, membri ICOM, guide turistiche con patentino).

Artisti
Antonio Donghi
Curatori
Fabio Benzi
Generi
arte moderna

Trentaquattro opere, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, che nel loro insieme rappresentano l’intero percorso di uno dei più grandi esponenti del Realismo magico.

Comunicato stampa

E’ stata presentata questa mattina a Palazzo Merulana, alla presenza del sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri, l’attesissima mostra “Antonio Donghi. La magia del silenzio”, un’approfondita retrospettiva, a cura dello studioso Fabio Benzi, che dal 9 febbraio al 26 maggio riporterà all’attenzione di appassionati ed esperti le opere del più grande esponente del Realismo magico del secolo scorso, per ricercarne e cogliere nuove suggestioni. Classe 1897, romano, Donghi fu fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1963, un artista schivo e introverso, che tuttavia divenne noto in tutto il mondo e sul quale moltissimi critici si sono confrontati per definirne l’appartenenza culturale e classificarne lo stile. La sua è una raffigurazione della realtà chiara, gentile ma ambigua, all'apparenza semplice e decifrabile, ma che nasconde un magnetico e magico senso di aspettativa, dando all’osservatore l’impressione di poter ricevere da un momento    all’altro una rivelazione che lo coinvolge o una domanda inquietante.

Il progetto espositivo vuole offrire diverse chiavi di lettura attraverso un percorso che riunisce trentaquattro capolavori. La mostra è stata fortemente voluta da CoopCulture che l’ha prodotta e la propone a Palazzo Merulana, il museo che gestisce e valorizza a Roma, sede della Fondazione Elena e Claudio Cerasi, luogo per vocazione in cui “l’arte non solo si ammira ma si produce”. L’esposizione è stata realizzata grazie al sostegno del Main Sponsor UniCredit, che ha anche contribuito con sedici importanti prestiti delle opere di Donghi, provenienti dalla straordinaria collezione esposta a Palazzo De Carolis, sede di rappresentanza del gruppo bancario a Roma. Gode inoltre del sostegno della Regione Lazio e del patrocinio gratuito di Roma Capitale.

I nuclei più significativi provengono dalla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, dalla Banca d’Italia, dalla UniCredit Art Collection e dalla Fondazione Elena e Claudio Cerasi, che nel loro insieme rappresentano l’intero percorso dell’artista, toccandone tutti i temi principali: paesaggi, nature morte, ritratti, figure in interni ed esterni, personaggi del circo e dell’avanspettacolo. In particolare, la mostra si pone come approfondimento di uno dei principali nuclei pittorici rappresentati nella Fondazione Elena e Claudio Cerasi, che possiede ed espone in permanenza proprio a Palazzo Merulana tre fondamentali capolavori donghiani: Le lavandaie (1922-23); Gita in barca (1934); Piccoli saltimbanchi (1938).

Il mistero della metamorfosi dello stile di donghi

Il percorso artistico di Antonio Donghi è silenzioso e misterioso almeno quanto i contenuti della sua pittura, espressi in una forma algida e apparentemente impenetrabile. La sua produzione, nel giro di pochi mesi, tra la fine del 1922 e l’inizio del 1923, subì un mutamento radicale e rapidissimo con il passaggio da uno stile basato su una tradizionale pittura di matrice ottocentesca a una visione completamente rinnovata, capace di inserirsi e incidere nell’avanguardia europea che presto lo avrebbe visto incluso in quella tendenza del Magischer Realismus (Realismo magico), lanciata in Germania da Franz Roh, come uno dei maestri più significativi, e lo avrebbe proiettato con successo persino nelle mostre e nel mercato americano. Il curatore Fabio Benzi individua le ragioni del cambiamento nella frequentazione della galleria Bragaglia a Roma e nell’incontro con l’arte di Umberto Oppi, che nella stessa galleria arrivò con una sua personale: “Le opere di Oppi, con i personaggi immobilizzati in un’atmosfera senz’aria, i paesaggi costruiti da edifici geometrici sovrapposti nella loro volumetria come negli affreschi giotteschi, il disegno nitido e affilato, le espressioni interrogative e penetranti, l’aria di realismo magico al limite della “Nuova Oggettività” tedesca devono essere state il vero precedente saliente e l’ispirazione scatenante per Donghi. Ma la folgorazione di Donghi non fu passiva. Al glamour rarefatto di Oppi, egli preferì una popolarità nostrana, quasi    romanesca, che spogliava la figurazione dai preziosismi e la adattava a pollarole, lavandaie, donne del popolo, cacciatori e teatranti dell’avanspettacolo”.

La romanità gentile
In questo momento storico sentiamo che la città ha bisogno di essere raccontata secondo i codici narrativi di Donghi, che rappresenta una romanità popolare, elegante, gentile - ha spiegato in conferenza stampa Letizia Casuccio, direttrice generale di CoopCulture - Rappresenta quei tempi lenti che rievocano proprio il mito della Città Eterna ma rimettendo al centro le persone. CoopCulture crede fermamente in questo ruolo della cultura e della comunità. Non a caso Palazzo Merulana è sede della DMO del Rione Esquilino, una destinazione turistica che promuovere circuiti diversi da quelli generalmente visitati dai turisti. E nel promuovere circuiti centralissimi, bellissimi e alternativi come l’Esquilino, mettiamo al centro la comunità che diventerà ambasciatore di bellezza e mezzo vivo di trasmissione di cultura antica e contemporanea”.


UNA MOSTRA “INCLUSIVA” CHE RENDE L’ARTE ACCESSIBILE A TUTTI

“Siamo davvero felici di essere Main Sponsor di questa importante mostra e di aver contribuito con sedici opere provenienti dalla nostra collezione Donghi esposta a Palazzo De Carolis - ha dichiarato Roberto Fiorini, Regional Manager Centro Italia di UniCredit - UniCredit ha una lunga tradizione di sostegno delle arti e della cultura e intende rendere l'arte accessibile a tutti. Per questo ha recentemente lanciato il sito web UniCredit Art Collection, che, con oltre 200 opere e più di 100 artisti provenienti da Austria, Germania e Italia rende accessibile al pubblico una prima selezione della nostra estesa Collezione, una delle più grandi in Europa. Riconosciamo il legame tra cultura e progresso sociale ed economico e vogliamo sostenere le comunità locali. Continueremo a diffondere la conoscenza e l'esperienza artistica come fattore di inclusione, crescita e sviluppo. Va in questa direzione anche il nostro contributo, attraverso Carta Etica, alla realizzazione di Palazzo Merulana AR, una serie di istallazioni artistiche digitali in realtà aumentata per garantire un’esperienza artistica completa e accessibile a tutti”.

IL progetto “open merulana” 

Grazie alla partecipazione al bando del Ministero della Cultura per l’accessibilità nei luoghi della cultura, finanziato dal PNRR, Palazzo Merulana ha potuto usufruire di risorse finanziarie per completare con il progetto OPEN MERULANA un percorso di buone pratiche per la creazione di un vero e proprio “Museo Gentile”. Tra le varie azioni un posto speciale è riservato alle istallazioni artistiche di Gaia Riposati e Massimo Di Leo, Nuvola Project, che animano alcune delle opere della mostra e altre tra le più significative della Collezione Cerasi, che è permanente ed esposta al secondo e terzo piano del museo. Attraverso un'applicazione dedicata, scaricabile da qr code, le opere    prenderanno vita "magicamente" in un’installazione artistica in interazione fra intelligenza naturale e intelligenza artificiale, una vera e propria drammaturgia a cui gli autori hanno lavorato con la consulenza scientifica degli storici dell’arte del museo. L’operazione integra in realtà aumentata anche l’interpretazione di una attrice segnante in LIS per la perfetta accessibilità dell’esperienza di fruizione alle persone sorde e si è avvalsa per questi a spetti della consulenza e collaborazione dell’Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi. Lo scopo è garantire un’esperienza culturale non residuale ma intensa e piena. Le opere animate saranno otto, di cui cinque finanziate dal MIC e tre finanziate da Unicredit che ha destinato parte delle risorse del progetto “Carta Etica" alla realizzazione di tre opere della Collezione Cerasi: Le Lavandaie e Gita in barca di Antonio Donghi e Primo Carnera di Giacomo Balla.