Antonio Marchetti Lamera / Ennio Tamburi – Spaziotempo

Informazioni Evento

Luogo
ETWORKS STUDIO
Via dei Marsi 41, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal 23 marzo al 31 maggio 2023. Ingresso gratuito
Orari: Mer-Gio-Ven, 15.00-19.00. Gli altri giorni su appuntamento

Vernissage
23/03/2023

ore 18

Artisti
Antonio Marchetti Lamera, Ennio Tamburi
Curatori
Roberto Lacarbonara
Generi
arte contemporanea, inaugurazione, doppia personale

Spaziotempo di Antonio Marchetti Lamera (Bergamo, 1964) ed Ennio Tamburi (Jesi, 1936 – Roma, 2018) a cura di Roberto Lacarbonara nel nuovo spazio espositivo ETworks Studio in via dei Marsi 41 a Roma.

Comunicato stampa

Giovedì 23 marzo 2023, alle ore 18:00, si inaugura la mostra Spaziotempo di Antonio Marchetti Lamera (Bergamo, 1964) ed Ennio Tamburi (Jesi, 1936 – Roma, 2018) a cura di Roberto Lacarbonara nel nuovo spazio espositivo ETworks Studio in via dei Marsi 41 a Roma.

“La mia direzione è verso forme geometriche non finite, fluide,
con la materia liquida dei colori lasciata libera di correre:
io creo degli argini sulla carta, ma mi piace che le forme passino comunque, sfaldandosi”.

Le parole di Ennio Tamburi – pronunciate a pochi mesi dalla scomparsa, di grande efficacia nel racconto di una ricerca ormai protrattasi in direzione della pura fluidità di colore e superficie – definiscono il “territorio” formale, visivo ed evocativo di questo dialogo a due voci tra Tamburi e Antonio Marchetti Lamera.
Questo primo confronto, ospitato negli spazi di ETworks Studio a Roma – luogo deputato al racconto della vicenda artistica di Tamburi, al suo archivio e alla conoscenza della lunga produzione pittorica – principia da una comunanza di intenti che i due artisti, muovendo da esigenze differenti, condividono a distanza di anni e senza reciproca conoscenza. Due ricerche di carattere topologico e spaziale, motivate dall’esigenza di raccontare la percezione sensibile di un luogo fisico, una zona concreta e praticabile per mezzo dei propri passi e del proprio sguardo.
Le due produzioni legate al tema delle piazze europee – quelle di Zurigo, città lungamente frequentata da Tamburi; quelle di Amsterdam perlustrate da Marchetti Lamera – traducono l’esperienza del paesaggio urbano in affermazioni segniche e formali, appunti precari ed incerti.
Tamburi riporta su carte giapponesi il perimetro impreciso di una piazza percorsa a piedi lungo i margini, giungendo a contenere, nei limiti di una forma astratta e uniforme, la mappa di un sito storico e geografico. È l’esito di una trascrizione, una scrittura altra e personalissima, che trasforma la misura dello spazio pubblico in memoria di un cammino, di una verifica empirica e segreta.
Per Marchetti Lamera, invece, la piazza è campitura, tela pronta ad accogliere proiezioni plastiche e immaginifiche, soprattutto se i segni in essa radunati provengono dall’inconsistente materialità delle ombre. Ombre di palazzi, di torri, di tralicci e di segnali stradali, colte nelle lievi variazioni delle sfumature e delle posizioni, come in una reminiscenza impressionista che indaga l’immobilità delle architetture per mezzo delle continue variazioni temporali della luce.
Spaziotempo è il frutto di un impossibile scissione tra la certezza dello spazio e l’ineffabilità del tempo: somma e fusione di luoghi agìti con l’osservazione che riporta la scena del reale sulle mappe consumate di un vissuto.

Note biografiche

ANTONIO MARCHETTI LAMERA, nato a Bergamo nel 1964, vive e lavora a Torre Pallavicina (BG). La sua ricerca si avvale esclusivamente della pittura e del disegno, i quali, nella sua pratica, sono il mezzo efficace e puntuale per sintetizzare e ricomporre le immagini che provengono da uno sterminato archivio fotografico.
Tra le recenti mostre personali: Eclissi e riflessi. La rivoluzione di Aristarco, Studio la Città, Verona, 2023; Teatro d’ombra, Ex Chiesetta, Polignano a Mare, 2021; Tempo subìto, tempo anticipato, Studio la Città, Verona, 2019; Storia di un’ombra, Nuova Galleria Morone, Milano, 2017; Tempo sospeso, Galleria Gagliardi & Domke, Torino, 2016; Lunghezze d’onda, con Maurizio Donzelli, Villa Rufolo, Ravello, 2011; Urban shadow, Galleria Bianconi, Milano 2010; Urban shadow, second act, Artmark Galerie, Vienna, 2010. Tra le recenti mostre collettive: Landscape, E3 arte contemporanea, Brescia, 2021-2022; GestoZero, Museo di Santa Giulia, Brescia, Museo del Violino, Cremona, Ex Chiesa di Santa Maria Maddalena, Bergamo, 2020-2021; Apparizioni, Kunsthalle West Eurocenter, Lana, 2018; Chronos, L’arte contemporanea e il suo tempo, Palazzo Colleoni, Cortenuova, 2017; Saleterrarum, Villa Litta, Lainate, 2015; Aggiustare lo sguardo, Gas – Gagliardi Art System Gallery, Torino; Una solitudine troppo rumorosa, Nuova Galleria Morone, Milano, 2014; 54° Biennale di Venezia, Palazzo della Regione, Milano, 2011.

ENNIO TAMBURI nasce a Jesi il 9 settembre 1936. Si trasferisce a Roma dove inizia la sua attività negli anni '50, soggiornando frequentemente a Parigi e avvicinandosi all'Informale. Numerosi i riconoscimenti come il Premio Arezzo, il Maggio di Bari, il Premio Prato, il Premio Incontri d'Arte di Bologna e quello della Quadriennale di Roma.
Espone in numerose mostre collettive e personali: Galleria il Punto, Torino 1973; Festival dei Due Mondi, Spoleto 1970; Biennale di Venezia, 1975; Palazzo dei Diamanti, Ferrara 1975; Galleria Due Mondi, Roma 1976; Galleria d'Arte Moderna, Arezzo 1976; Galleria La Tartaruga, Roma 1976; Kunsthalle, Kôln e Düsseldorf 1977; Galleria Salomon, Parigi 1980; Temple University Roma e Philadelphia 1990; The Blaxland Gallery, New South Wales, Sidney 1992; Kunsthaus Richterswil, Zurigo 1998; Gallerie Anton Meier, Ginevra 2003; Biblioteca Casanatense, Roma 2006; Lazertis Galerie, Zurigo 2007; Museo del Convento di San Giovanni, Müstair 2009; Fabriano Space, Milano 2008.
All'attività di pittore affianca quella di scenografo e disegnatore collaborando alla scenografia di film di Luchino Visconti e Roman Polanski, disegnando manifesti per gli spettacoli teatrali di Giorgio Strehler e Luca Ronconi.
Nel 2012 la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma gli dedica una grande retrospettiva. Scompare a Roma nel 2018 all’età di 82 anni.