Antonio Marras per Napoli
Installazione di Antonio Marras (Alghero, 1961), Questi miei fantasmi, concepita per gli spazi di vico San Pietro a Majella e delle Rampe del Salvatore, chiuse dagli anni Settanta e riaperte per l’occasione.
Comunicato stampa
Da giugno 2023 a Napoli l’arte contemporanea torna protagonista grazie alla ricca programmazione di mostre e installazioni voluta dall'Amministrazione comunale, sotto il titolo Napoli contemporanea, curata da Vincenzo Trione. L’obiettivo ambizioso è rafforzare la vocazione al contemporaneo della città attraverso una serie di iniziative pensate appositamente per gli spazi pubblici e i siti museali dai protagonisti dell’arte del nostro tempo. Tra i primi artisti invitati a rileggere alcuni luoghi simbolici della città: Antonio Marras, Michelangelo Pistoletto, Gaetano Pesce, Claudio Parmiggiani, Francesco Vezzoli, Daria D’Antonio e Paolo Sorrentino.
A dare l’avvio alla programmazione è un intervento in un'area del centro storico (per la serie Open. L’arte in centro, capitolo di Napoli contemporanea). Si tratta dell’installazione di Antonio Marras (Alghero, 1961), Questi miei fantasmi, concepita per gli spazi di vico San Pietro a Majella e delle Rampe del Salvatore, chiuse dagli anni Settanta e riaperte per l’occasione, luoghi che con loro stratificazione di epoche e influssi culturali, rappresentano un terreno fertile per la creatività di Marras.
L'iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Accademia di Belle Arti di Napoli, FOQUS-Fondazione Quartieri Spagnoli e il Conservatorio di San Pietro a Majella. L'organizzazione e la comunicazione sono a cura della casa editrice Electa.
Marras per Napoli, per la prima volta
Marras sceglie di intervenire nel cuore della città con un’installazione aerea e luminosa composta da 200 lanterne e 150 Orfanelle ricamate a mano e cucite a macchina dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Il soggetto dell’opera, che rende omaggio nel titolo alla commedia Questi fantasmi di Eduardo De Filippo, è la luce: simbolo di vita, di rinascita e di speranza per tutta la comunità. Emanata da lanterne, decorate con diversi tessuti della collezione alta moda (donati dall’artista), la luce animerà il variopinto patchwork di colori e di texture, rimando alla bellezza che nasce dall’incontro tra differenze. Diffusa dalle Orfanelle, camicie da notte degli anni '20 e '30 del Novecento (donate da Second Life) poste in sospensione che si muovono libere nell’aria come entità luminose, la luce riempirà lo spazio con leggerezza, dando vita a installazioni che combinano performance e scenografia.
Arte, formazione e territorio
Come gran parte dei progetti previsti in Napoli contemporanea, anche Questi miei fantasmi nasce in collaborazione con le realtà attive in città. In particolare l’installazione di Marras è stata pensata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli e il Conservatorio di San Pietro a Majella per incentivare la formazione dei giovani e la crescita progettuale e professionale del tessuto culturale e artistico del territorio. Gli elementi principali dell’opera sono stati realizzati dai ragazzi negli spazi di FOQUS-Fondazione Quartieri Spagnoli, coordinati da Paola Maddaluno ed Enrica d’Aguanno, sotto la guida del Flowers Interior designer Antonio Giovanni Serra e del suo staff, insieme con l’illustratore e docente di arti grafiche Giorgio Bramante Donini.