Antonio Massimiani – Disorientamento
Mostra personale dI Antonio Massimiani, a cura di Barbara Pavan.
Comunicato stampa
Studio7 Arte Contemporanea, Via Pennina 19, Rieti, inaugura sabato 16 giugno 2012, alle ore 18.00, Disorientamento, la mostra personale dI Antonio Massimiani, a cura di Barbara Pavan.
‘Ho l’impressione che quello che più manca è la capacità di fermarsi per riflettere, per rimettere ordine nelle emozioni di questo andare in un tempo senza tempo. Sempre connessi, sempre “on line”. Un tempo mutevole che disorienta e che è la fonte delle nevrosi della nostra epoca. Solo il “pensiero critico” può arrestare, mettere in pausa questa veloce fuga. Solo così, dopo essersi fermati, riusciremo a interpretare i segni sconosciuti che la realtà inconsapevolmente vissuta ha impresso in noi. Per tentare di non sentirci più insicuri, incompresi e disorientati. Forse solo così migliorerà la nostra vita interiore attraverso la costruzione di mappe affettive e percorsi emotivi che dipanino il labirinto del vivere quotidiano verso un percorso più consono alle nostre vite. Estraneità del mondo nel quale ci troviamo inseriti nostro malgrado, senza sapere come ci siamo arrivati, chi ci ha condotti in questi luoghi alieni, estranei e stranianti: mondo oscuro dove i nostri passi, le orme che lasciamo in questo vivere inconsapevole, sono circondate dalle tenebre, non mostrano la strada che si percorre, non il punto di partenza del cammino, non la meta. Un nulla senza un prima ne un dopo. L’ambiguità è in noi, non nei segnali che ci circondano. Anche se è vero che molti si impegnano per confonderci, molti ne fanno mestiere; noi stessi rappresentiamo segnali ambigui nel mondo di altri. E mentre scrivo mi chiedo il perché, da dove nasce l’esigenza di scrivere, quasi che le immagini abbiano bisogno delle didascalie, di essere descritte, spiegate ed interpretate, come se non fossero esse stesse capaci di evocare sentimenti e riflessioni. Ma così non è. Il pensiero precede la realizzazione dell’opera, ne rappresenta il substrato, la sostanzia del ragionamento della riflessione e ne legittima la realizzazione. È cioè il pensiero che precede l’opera, non l’etichetta che la segue. Razionalità e istinto definiscono i confini dentro cui il sentimento deve viaggiare libero di esprimersi senza condizioni. L’idea è arte. La realizzazione è abilità.’ (A.Massimiani)
Antonio Massimiani, classe 1954, vive e lavora ad Avezzano. Tra i suoi lavori segnaliamo negli anni 1995-‘98 una ricerca iconografica sulle tematiche siloniane; il lavoro culmina con la mostra presso il Centro Studi Siloniani di Pescina dal titolo Questo il ricordo e nel 1998 l’Amministrazione Provinciale di L’Aquila ne pubblica il libro con una recensione del prof. Vittoriano Esposito. Nel 2002 porta a termine uno studio sull’arte religiosa nel territorio di Ortona dei Marsi pubblicato nel 2004 a cura dell’Amministrazione Comunale. Nel 2006 espone, a cura di Stefano Elena, Come d’autunno mostra personale, recensita da Raffaella Rinaldi e Alessandro Liberati. Nel 2008, presso il Castello Piccolomini di Celano, espone nella collettiva Approdo, a cura di Dino Del Vecchio e successivamente, a cura di Rosella Silicato, nella mostra Conflitti Glocal. Nello stesso anno partecipa alla Rassegna d’Arte Contemporanea Insieme, dal reale all’immaginario, a cura di Emidio Di Carlo, a Verdelais, in Francia. Nel 2009 partecipa presso la Galleria d’Arte Moderna di Avezzano alla collettiva Memorie, a cura di Romolo Liberale ed alla collettiva Isolina e le altre, a Roma, presso la Galleria Montoro Arte Contemporanea, a cura di Eliana Frontini e Barbara Pavan con pubblicazione del catalogo. Sempre nel 2009 a Tagliacozzo, è invitato alla mostra Dal futurismo al contemporaneo, a cura di Ugo Bellucci e Mauro Rea, con il patrocinio Ministero per i Beni e le Attività Culturali, testo critico a cura del Prof Antonio Picariello, con catalogo, e a Rieti, a Palazzo Marcotulli, nell’ambito della rassegna Fotografika 2, a cura di Barbara Pavan. Ne 2010 espone a Pescara, presso il Mediamuseum, La materia nello spazio urbano, a cura di Antonio Picariello, testimonianza critica di Aleardo Rubini. Nel 2011 a Rieti, nell’ambito Festival Biennale del Giallo e del Noir di Rieti, espone a Giallo e dintorni a cura di Barbara Pavan e a Pescara, Palazzina Danelli, in Strutture d’arte, a cura di Albano Paolelli, testi critici Roberta D’Intinosante. Nel 2012 ha esposto a Pescara, presso il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Vittoria Colonna, Pescarart 2012, a cura di Gian Ruggero Manzoni, testi di Marta Ciaramella e Roberta D’Intinosante.