Antonio Pedretti – Territori dell’essere
Una selezione di circa quaranta opere, appartenenti agli anni recenti, compone la mostra delineando un percorso a fedele ritratto della personalità dell’autore.
Comunicato stampa
La pittura di Antonio Pedretti configura nel panorama contemporaneo un'espressione particolare e di forte personalità. La lettura del suo percorso artistico evidenzia una lunga linea di continuità e lucida coerenza di pensiero e linguaggio.
Il fondamento figurativo di Pedretti e la sua poetica, benché strettamente ancorati alla più luminosa tradizione italiana, assumono il significato di specchio dell'attualità e si propongono pertanto non solo nel merito autonomo e intrinseco ma nella funzione strumentale per favorire la conoscenza e la dialettica dell'arte oggi. Valore aggiunto per una mostra che non si limiti all'esposizione di una raccolta di opere ma induca alla riflessione e al dibattito inerente il nostro tempo. In tal senso la mostra corrisponde pienamente alla finalità della gestione pubblica della cultura, che non si esaurisce nella diffusione e valorizzazione dei contenuti artistici ma deve mirare anche alla agevolazione formativa e alla promozione del dialogo tra arte e cittadino.
Nella visione della natura proposta da Antonio Pedretti, nella autenticità pulsante come improvvisa rivelazione, risuonano memoria e suggestione, realtà e proiezione poetica, definizione e vaghezza di comune appartenenza. Il luogo non ha nome eppure è vero come il ricordo del sogno o la pagina dell'immaginario.
I territori della natura divengono spazio dell'essere e in quella immagine agisce la libertà interpretativa dell'osservatore.
Una selezione di circa quaranta opere, appartenenti agli anni recenti, compone la mostra delineando un percorso a fedele ritratto della personalità dell'autore. Un esaustivo catalogo monografico, pubblicato dall'Editore "Centro Diffusione Arte" di Milano, documenterà ampiamente le immagini delle opere esposte, la biografia, il percorso espositivo e la critica dell'artista.
Ideata per lo specifico allestimento nella Chiesa di San Cristoforo in Lodi, a cura di Claudio Rizzi e Mario Quadraroli, con Patrocinio di Regione Lombardia e Provincia di Lodi, la mostra diviene parte integrante del progetto culturale Naturarte della città di Lodi e si rende palcoscenico di dialogo.