Antonio Porru – Apostoli
Per il tempo della Quaresima e della Pasqua il Museo Diocesano Arborense attraverso la
mostra Apostoli, dell’artista Antonio Porru, propone un momento di riflessione sul tema della
testimonianza e della fraternità.
Comunicato stampa
Per il tempo della Quaresima e della Pasqua il Museo Diocesano Arborense attraverso la mostra Apostoli, dell'artista Antonio Porru, propone un momento di riflessione sul tema della testimonianza e della fraternità.
È tramite la loro testimonianza e la loro persona che gli inviati (Apostoli) diventano i testimoni di Colui che, come dice Giovanni, ha sentito con le sue orecchie, ha toccato con le sue mani, ha visto con i suoi occhi. Una presenza che diventa potente come un sigillo, una firma, che racconta con fragilità e straordinarietà l’immagine di un Dio che si rivela.
Il valore della testimonianza degli Apostoli di Cristo passa attraverso questa fraternità, il diventare un Collegio Apostolico: un corpo che non manifesta al mondo la sua presunta perfezione ma, attraverso la grazia dell’unità, fa emergere un Altro che li ha riuniti e inviati.
Attraverso il tratto deciso ed essenziale, che conferisce monumentalità e ieraticità ad ogni soggetto rappresentato, l’artista sanlurese riesce a trasfigurare persone comuni in apostoli, incarnate dai suoi amici e conoscenti, ricordandoci così una verità teologica fondamentale: essi sono semplici uomini del popolo, cosi come gli Apostoli di Cristo, investiti da una straordinarietà che irrompe nella loro quotidianità. L’esperienza divina entra a contatto con l’uomo nella vita di tutti i giorni squarciando il velo dello spazio e del tempo sacro, perché sacro e santo è ogni istante della vita dell’individuo.
La mostra sarà inaugurata da S.E. Arcivescovo Mons. Roberto Carboni.
Nella Sala San Pio X del museo seguirà il concerto del Coro Città di Oristano, guidato dal maestro Alessio Carrus, all’organo il maestro Fabio Frigato Verranno eseguiti i responsori di Marc’Antonio Ingegneri, Vinea mea, In Monte Oliveti, Tenebrae factate sunt e lo Stabat Mater di J.G. Rheinberger.