Antonio Rovaldi – Torno indietro un attimo
Inaugura a Foto Forum Torno indietro un attimo, la mostra di Antonio Rovaldi a cura di Angelika Burtscher e Daniele Lupo, prodotto da Foto Forum e Lungomare.
Comunicato stampa
Martedì 14 maggio alle ore 19 inaugura a Foto Forum Torno indietro un attimo, la mostra di
Antonio Rovaldi a cura di Angelika Burtscher e Daniele Lupo, prodotto da Foto Forum e
Lungomare.
Il progetto racconta il fiume Adige tramite un’ampia serie fotografica, un’installazione sonora,
un video e un libro. Realizzato nell’ambito del più ampio palinsesto FLUX. Azioni ed esplorazioni
fluviali, che Lungomare ha sviluppato a partire dal 2022, il progetto è l’esito di un programma di
residenza espansa che Antonio Rovaldi ha svolto tra la primavera e l’inverno 2024, non solo a
Bolzano ma anche sull’ampio territorio che attraversa il fiume Adige. Spostandosi a piedi e in
bicicletta, sostando in loco o ritornando talvolta alla base, l’artista ha percorso l’intero corso del
fiume per dar forma a un racconto del territorio fluviale in tutta la sua geografia, dalla fonte a
Passo Resia in Alta Val Venosta, fino alla foce a Rosalina Mare in Veneto.
La serie fotografica, che in mostra si articola in un percorso di 37 stampe e un nutrito corpus di
diapositive, è stata realizzata in pellicola. Il ritmo della sequenza dà vita a vero e proprio diario in
cui il fiume entra in dialogo con paesaggi talvolta antropizzati, talvolta più selvatici, risponde a
contesti diversi, incontra persone, piante, animali, stagioni e luminosità ogni volta differenti.
Dalla sua fonte nel Bunker Nr. 20, costruito durante la seconda guerra mondiale, il piccolo rigolo
diventa poi un carico d’acqua irregimentato e canalizzato per tutta la parte alpina. Mostrandoci
il suo volto più condizionato dall’intervento umano nel territorio alto atesino e nel Trentino, si fa
poi repentinamente più morbido una volta raggiunto le pianure del Veneto, cambiando forma
improvvisamente quasi al confine tra le due regioni in prossimità di Rovereto. Qui l’artista entra
in contatto col tempo “geologico” del paesaggio quando scopre le orme di dinosauri di era
giurassica, eccezionale ritrovamento archeologico che negli anni Novanta ha catalizzato
l’attenzione di tutte le sfere della paleontologia.
Le prime pagine (del libro) – scrivono i curatori nel volume che accompagna la mostra –
raccontano quei luoghi che da più di un secolo, per la loro posizione di frontiera, portano il
segno di conflitti e violenze che lasciano cicatrici nel paesaggio, ora a causa di avvenimenti
storici e tragici destini individuali, ora in seguito a turbolente trasformazioni geologiche e
alle odierne crisi ambientali. Il fiume è da sempre testimone dei diversi rapporti fra uomo e
natura, come anche di un ecosistema sensibile. (Angelika Burtscher, Daniele Lupo)
La ricerca di Antonio Rovaldi, che si consolida sempre di più nell’attitudine al percorrere,
attraversare e allo stare nei luoghi, guarda alla fotografia documentaria dei grandi eventi storici
ma al tempo stesso alterna mezzi espressivi differenti carichi di suggestioni letterarie, derive
improvvise, connessioni personali ed emotive. Se il movimento è il modo per lui di leggere e
riportare le connessioni tra geografie, la macchina fotografica è lo strumento che pone tra se
stesso e il paesaggio per creare quella distanza necessaria a catturare e documentare il
movimento stesso. Il paesaggio acquatico è un soggetto su cui l’artista lavora da tempo, e la
scelta del titolo propone uno sguardo che ritorna anche sui passi della propria pratica:
“camminare verso la foce ripensando ai miei lavori passati dedicati ai paesaggi umidi è come
ricominciare daccapo, sottolineando un’elasticità che dalla geografia si trasferisce alla mia
pratica.” Torno indietro un attimo è dunque una traiettoria di percorrenza geografica lungo cui
muoversi avanti e indietro:
La fotografia, per me, è soprattutto un momento che fissa una pausa durante un cammino.
Una pausa è un punto che, se collegato a un altro, determina una distanza e la complessità di
un disegno, o una mappa assolutamente personale e mai definitiva, in movimento. Partire e
ritornare, e viceversa. Non è importante quanto è lunga una distanza, ma il tempo che
impieghiamo a percorrerla, un passo dopo un altro, una pausa e una ripartenza. È sempre una
questione di ritmo, perché è il ritmo di una sequenza, di un montaggio, che può ricostruire
una memoria, un disegno geografico. (Antonio Rovaldi)
Da qui la necessità dell’artista di articolare il discorso anche tramite altri linguaggi e supporti.
Accanto alla serie fotografica in mostra si trovano una doppia serie di diapositive, istantanee
che, rispetto alla sequenza di stampe, rappresentano del viaggio un dietro alle quinte, dettagli,
verifiche; il video 20” fermo davanti o di fianco al fiume inspiro schiena dritta braccia tese
Adige 2023-24, in cui una griglia di riquadri in movimento propone circa 800 video in modalità
random realizzati da Rovaldi col suo cellulare secondo precise misurazioni di distanza dal suo
occhio; l’installazione sonora Ludwig, realizzata in collaborazione col sound designer
Tommaso Zerbini, che mescola risonanze fluviali e frammenti dai discorsi del guardiano del
Bunker Nr. 20 Ludwig Schöpf, che ogni giorno accoglie le persone in questo luogo di cui è
divenuto ormai voce integrante.
Il libro dal titolo Morgen –Torno indietro un attimo, pubblicato da Quodlibet, unisce tutte le
fotografie scattate da Antonio Rovaldi e completa il progetto con i testi di Esther Kinsky, tra le
autrici più significative della letteratura contemporanea, lo scambio epistolare tra l’artista e il
geologo del MUSE di Trento, Marco Avanzini e un testo di Angelika Burtscher e Daniele Lupo,
curatori del progetto.
Il libro sarà presentato in occasione dell’inaugurazione della mostra, attraverso una
conversazione tra Antonio Rovaldi e Esther Kinsky.
A partire da giugno, inoltre, Torno indietro un attimo si espanderà in città nello spazio pubblico
delle affissioni, portando a Bolzano immaginari fluviali lontani, provenienti da altri progetti
fotografici dell’artista.
Seguiranno due appuntamenti speciali a Venezia e Verona realizzati grazie alla collaborazione
coi partner THE NEW INSTITUTE Center for Environmental Humanities (NICHE) e Grenze-
Arsenali Fotografici. Lunedì 24 giugno a Ca’ Bottacin, sede di NICHE (Università Ca’ Foscari
Venezia), il progetto di Antonio Rovaldi verrà presentato e discusso durante un seminario
nell’ambito dei gruppi di ricerca Ecological Art Practices e Waterscapes, seguito da una
presentazione pubblica all’interno della serie Art Ecologies. Sabato 14 settembre parte della
mostra Torno indietro un attimo inaugurerà allo spazio Isolo per il Festival Grenze Arsenali
Fotografici di Verona (fino al 30 settembre).
L’artista
Antonio Rovaldi studia alla NABA di Milano con Hidetoshi Nagasawa e Mario Cresci. Da allora
la sua pratica artistica indaga la percezione del paesaggio attraverso la fotografia, il video, la
scultura e l’installazione sonora, consolidando una ricerca che si avvale dell’esplorazione diretta
dei luoghi, tramite il camminare e il sostare. Nato nel 1975 a Parma, vive a Milano, dove ha dato
vita anche al progetto espositivo Cler (@clerviapadova27) presso il suo studio, in cui crea
dialoghi con le pratiche di altri artisti e artiste. Trasferitosi a New York tra 2006 e 2016, nel 2006
vince il New York Prize della Columbia University e nel 2009 è Artist in Residence all’ISCP di
Brooklyn. Tra le pubblicazioni escono, nel 2015, Orizzonte in Italia, una ricerca fotografica lungo
tutte le coste italiane percorse in bicicletta per fotografare la linea dell’orizzonte, e nel 2018 The
Sound of the Woodpecker Bill: New York City, un romanzo fotografico dedicato ai margini dei
cinque boroughs di New York, percorsi a piedi tra il 2016 e il 2018.
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Torno indietro un attimo nasce nell’ambito di FLUX. Azioni ed esplorazioni fluviali, un progetto
pluriennale e multidisciplinare ideato e sviluppato da Lungomare a partire dal 2022, dove i
paesaggi fluviali di Bolzano – e non solo – vengono osservati e attivati da diverse prospettive
insieme ad artistɜ, architettɜ, ricercatorɜ locali e internazionali. Il progetto nasce e reagisce, da
un lato, alla crisi idrologica e climatica che attualmente viviamo, dall’altro si propone come
occasione per sperimentare attraverso produzioni artistiche e percorsi multidisciplinari,
possibilità concrete per diventare attivi tramite un approccio critico al fare. Immaginando e
dando forma a scenari diversi di relazione con il paesaggio e la natura FLUX esplora le
potenzialità insite in un nuovo e diverso equilibrio tra specie e ambiente domandandosi come si
possa stare insieme negli spazi condivisi tramite forme democratiche che prevedano non
soltanto la singola individualità ma ci proiettino dentro al paesaggio e alla natura.
Oltre al progetto Torno indietro un attimo, FLUX prevede nel 2024 l’uscita del secondo numero
della rivista FLUX-Zine. Un giornale che parla di azioni, esplorazioni e interconnessioni tra
fiumi, animali, piante, persone e ambiente costruito, con contribuiti visuali e testuali di
numerosi autorɜ e artistɜ dagli ambiti più diversi, che sarà distribuita a partire da maggio
gratuitamente lungo le rive dei fiumi di Bolzano, e la residenza delle artiste Johanna Dehio,
Johanna Padge e Mascha Fehse per la progettazione e realizzazione del progetto FIUMICINA,
una cucina pubblica intesa come luogo di incontro e scambio, sulla riva del fiume Talvera.
Gli appuntamenti in sintesi
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Il progetto Torno indietro un attimo è sostenuto da Strategia Fotografia 2023, promosso da
Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Co-finanziato da
Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige e Comune di Bolzano, il progetto è prodotto da Foto
Forum e Lungomare, e realizzato in collaborazione con THE NEW INSTITUTE Centre for
Environmental Humanities (NICHE), Università Ca' Foscari Venezia e Grenze-Arsenali Fotografici,
Verona. La serie fotografica entrerà a far parte della collezione di Museion - Museo di arte
moderna e contemporanea di Bolzano.