Antonio Sannino – Undressed
La mostra vuole far conoscere l’universo pittorico dell’artista napoletano, da alcuni decenni attivo tra Roma e Napoli, attraverso diciannove opere di grandi dimensioni tra tecniche miste e olii su lino. Tre le città scelte come soggetto dall’artista: NewYork, Roma e Napoli.
Comunicato stampa
La mostra “Antonio Sannino. Undressed”, ospitata al Complesso del Vittoriano dal 16 novembre al 9 dicembre 2012, vuole far conoscere l’universo pittorico dell’artista napoletano, da alcuni decenni attivo tra Roma e Napoli, attraverso diciannove opere di grandi dimensioni tra tecniche miste e olii su lino.
Tre le città scelte come soggetto dall’artista: NewYork, Roma e Napoli.
Ogni opera racconta un luogo (talvolta senza orizzonte) insolito, quasi nascosto agli occhi dei passanti, ma forse capace di indurre alla riflessione, per la totale assenza di esseri umani o di oggetti meccanici, “spogliato” di ogni cosa dunque, per avere l’illusione di lasciare tutto così com’è, di fermare il tempo ed aspettare… per ridare valore allo spazio urbano in tutta la sua luce avvolgente.
La mostra, che si avvale del Patrocinio della Regione Lazio – Assessorato alla Cultura, Arte e Sport -, di Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico -, della Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali -, è organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando e sarà inaugurata giovedì 15 novembre alle ore 18.30 presso il Complesso del Vittoriano.
Antonio Sannino nasce a Napoli il 22 dicembre 1959. La passione per l’arte, geneticamente ereditata, lo porta ad approfondire studi regolari specialistici sulle orme dei paesaggisti della nostra tradizione e le esperienze nazionali si ampliano, data la sua passione per i viaggi, negli incontri museali e con le esperienze dirette a bottega, come accade nei dieci anni di permanenza a Londra. Espone in Italia e ben due volte in Giappone. Vive e lavora tra Roma e Napoli. Attualmente l’artista collabora con la galleria Franco Senesi Fine Art.
La mostra
La pittura di Antonio Sannino è un’esplosione cromatica vitale; i campi di papaveri dai rossi vermigli, i viali malinconici dalle foglie dorate d’autunno, i mari, i laghi, i fiumi, dove la materia azzurrata si fa trasparente e luminosa come l’acqua, sono veri e propri “paesaggi dell’anima” dove tutto è sublimato in un flusso costante tra la tela e l’anima. E la tecnica pittorica si fa raffinatissima; la tavolozza è ricchissima di sfumature e il pennello è intriso di una luce ora mediterranea, ora ombrosa, ora argentea. Il “sentimento della natura” pervade ogni opera di Sannino riecheggiando risonanze antiche e, allo stesso tempo, modernissime.
Gli scorci delle tre città scelte come soggetto, New York, Roma e Napoli, assurgono a metafore dell’esistenza in cui ognuno di noi è calato senza quasi rendersene conto. Tratti guizzanti di colore costruiscono paesaggi urbani privi della presenza dell’uomo, “undressed” appunto: denudati, nella loro universale quotidianità, spogliati dell’esistenza di macchine, pedoni, oggetti, autobus, per assurgere ad una dimensione assoluta nella quale la struttura del quadro è scarnificata e diviene “essenziale”. Sono tre le città che hanno affascinato, per differenti motivi, l’artista. Lo stesso pittore racconta che “New York sembra trascinarlo in un mondo frenetico e nuovo. Roma è la città eterna, ricca di storia e di rimandi sacri e profani.” Sannino propone un “ritratto” di Roma Termini in cui tutto è movimento e la tela è attraversata dalle rapide traiettorie lasciate nell’aria dai treni. “Ed infine Napoli, martoriata, scucita e ricucita, fatta di miele e sale, generosa di artisti di ogni genere ma avara con i suoi stessi figli. ‘Undressed’ è un progetto iniziato nel 2010 in cui ogni opera racconta un luogo quasi nascosto agli occhi dei passanti,” quasi sospeso in un’atmosfera senza tempo. Lo spazio urbano in queste grandi tele è esaltato, potente nella sua struttura.
L’afflato naturale, il sentimento della natura pervadono costantemente ora l’obelisco di Piazza del Popolo, ora il porto di San Giovanni e la Via Nilo della città partenopea, ora una Manhattan che si rispecchia nelle acque della baia: l’acqua ne riflette i grattacieli, le architetture grandiose sono della stessa materia del cielo grigio. Il pittore sembra superare il malessere del frenetico vivere quotidiano cogliendo la mera forma, l’essenza dei paesaggi urbani che solo un artista sa trasformare grazie alla forza di una visione nuova. Sannino si riappropria così dello spazio e del tempo e lo spettatore può vedere con occhi differenti la realtà in cui vive.
E’ un’arte solare e ombrosa allo stesso tempo quella di Sannino. Intrisa a tratti dell’odore del mare, a tratti dell’odore della città. E si tratta di una pittura fluida, piena allo stesso tempo della luce dorata dei tramonti e dei grigi plumbei, ferrosi, delle stazioni metropolitane. E’ lo stesso artista ad esclamare “dipingo ciò che respiro. Parto da una visione onirica dell’elemento della natura che vorrei rappresentare, il colore mi è suggerito da un’emozione visiva”.
Scrive Vittorio Sgarbi: “Un colore puro, caldo, senza il tormento del dubbio. Estasi cromatiche, immersioni nel paesaggio sembrano essere una prerogativa di una ricerca non compromessa, guidata da un istinto della pittura. Felice il segno, felice il colore. È un’euforia di testa, razionale, che tiene lontano l’istinto. È libertà e ordine della visione, per sperimentare la resistenza dalla pittura che non è disponibile ad esaurirsi in un viaggio al termine della notte.”