Antonio Trotta – Scontrini
In occasione della seconda edizione della Collector’s Night di Pietrasanta la Galleria Giovanni Bonelli è lieta presentare la mostra personale di Antonio Trotta dedicata alla serie “Scontrini”.
Comunicato stampa
In occasione della seconda edizione della Collector’s Night di Pietrasanta la Galleria Giovanni Bonelli è lieta presentare la mostra personale di Antonio Trotta dedicata alla serie “Scontrini”.
Tutta la carriera dell’artista italo-argentino è stata caratterizzata da lavori legati alla creazione e definizione dello spazio utilizzando vari media anche se, dagli anni ’80, predilige l’uso del marmo. Con questa serie di lavori l’attenzione di Trotta si concentra su quelli che potremmo definire “luoghi alternativi della cultura”. Sono locali vari: caffè, bar, da Trieste a Parigi a Buenos Aires, frequentati da Artisti, poeti, letterati, errabondi e personaggi eterogenei in diversi momenti della Storia dell’ultimo secolo. L’artista li definisce “luoghi di incontro in cerca dei loro simili o complici (…)”.
Seguendo il pensiero filosofico di Heidegger nell’affermare “che l’Arte instaura il luogo” Trotta conclude che: “Tutti i nostri luoghi sarebbero delle lande "deserte e mute" senza il linguaggio donato da Artisti, Poeti, Architetti e Urbanisti (…) Così lo Scontrino in marmo nel citare, dare Nomi e colore (in senso parmenideo), illumina tutti i luoghi della memoria del mondo. L’opera non è più un “quadro-finestra”, una scultura attorno a cui giriamo né un’installazione che occupa lo spazio, e nemmeno un’opera “aperta”, diventa opera totale inseminata nel Mondo. Opera che penetra e si scioglie nel sociale, antico sogno dell'Arte (…)”.
Antonio Trotta (Stio, 1937; vive tra Milano, Pietrasanta e Terlizzi)
Giovanissimo si trasferisce in Argentina dove trascorre buona parte della giovinezza. Inizia la sua carriera espositiva a Buenos Aires nel 1966 al Museo di Arte Moderna e già nel 1968 viene invitato alla Biennale di Venezia come rappresentante del padiglione argentino. Alla fine degli anni ’70 visita la Grecia e riscopre sia soggetti mitici e mitologici sia l’uso di materiali come il bronzo, il mosaico e il marmo. Si susseguono intanto mostre e riconoscimenti di livello internazionale: oltre al 1968 sarà alla Biennale di Venezia nel 1976, 1978 e 1990; al National Museum di Osaka (1979), alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1980), al PAC di Milano (1982, 1988, 1989); alla Fondazione Pomodoro di Milano (2010) personali in prestigiose gallerie quali Christian Stein di Torino (1971 e 1977); Oddi Baglioni di Roma (1990); Galleria Artra di Milano (1986, 1990).