Da gennaio ritorna APACHE: non una stagione, non una rassegna, ma una linea, nata tre anni fa su iniziativa del Teatro Litta per dare spazio a quelle forme di sperimentazione, di contaminazione di linguaggi, di rischio, che altrimenti rimarrebbero relegate in riserve, come accade spesso alle espressioni più fresche e vitali del contemporaneo, nicchie che invece di preservare impediscono la crescita.
Comunicato stampa
APACHE_una linea
stagione III [gennaio - giugno 2016]
Da gennaio ritorna APACHE: non una stagione, non una rassegna, ma una linea, nata tre anni fa su iniziativa del Teatro Litta per dare spazio a quelle forme di sperimentazione, di contaminazione di linguaggi, di rischio, che altrimenti rimarrebbero relegate in riserve, come accade spesso alle espressioni più fresche e vitali del contemporaneo, nicchie che invece di preservare impediscono la crescita. Per il teatro, escludere queste realtà costituisce un peccato mortale, e la ragione principale del suo isolamento.
Mantenendo fede alla sua missione, APACHE sostiene alcune delle realtà più interessanti del nostro paese, e non solo: la novità di quest’anno è infatti l’apertura del progetto alla dimensione europea ed internazionale, con la coproduzione del lavoro di due compagnie - con base rispettivamente in Tunisia e in Austria - e la partnership con il BRUT di Vienna, una delle strutture all’avanguardia in Europa per la produzione di performing art. In ambito italiano, di fondamentale importanza per questa terza stagione la partnership con Carrozzerie N.O.T. di Roma, centro vitale e attivissimo della vita culturale “off” romana.
Da gennaio a giugno, sei compagnie saranno ospitate per una settimana in residenza presso
Manifatture Teatrali Milanesi in corso Magenta, e presenteranno al pubblico in 4 repliche successive il loro lavoro.
Sei prime milanesi.
Sei occasioni di incontro, scoperta, dibattito.
Sei buoni motivi per rompere gli steccati che ci circondano.
Bentornati ad APACHE.
APACHE_una linea
stagione III [gennaio - giugno 2016]
a cura di Matteo Torterolo
con la collaborazione di Alberto Baraghini, Nicoletta Balestreri, Leonardo Mazzi, Giorgia Maretta
un progetto cakesandbunches.net per Manifatture Teatrali Milanesi
SPETTACOLI
28 - 31 gennaio [gio-sab ore 21.00 | dom ore 17.00]
Idiot Savant / Ludwig
IL PIÙ GRANDE ARTISTA DEL MONDO DOPO ADOLF HITLER
dal romanzo omonimo di Massimiliano Parente
con Tano Mongelli, Filippo Renda e Beppe Salmetti
regia e drammaturgia di Filippo Renda
scene e costumi Eleonora Rossi
assistente alla regia Valeria de Santis
ufficio stampa Antonietta Magli
in scena una scultura originale dell’artista Francesco De Molfetta
una produzione Idiot Savant / Ludwig
Più pop di Andy Warhol, più eccentrico di Salvador Dalì, più geniale di Marcel Duchamp, Max Fontana è un artista contemporaneo, il più grande al mondo. Dopo Hitler, aggiunge lui: un artista controverso, provocatorio, che scandalizza il mondo intero, che scherza su quello su cui non si può scherzare. Eppure, qualcosa nella sua vita è andato storto: una piccola macchia, un piccolo scheletro nel suo armadio d’artista che Max non riesce a cancellare in nessun modo. E che lo porterà ad avere paura.
Tratto dall’omonimo romanzo di Massimiliano Parente, edito Mondadori e già alla sua seconda ristampa, Il più grande artista del mondo dopo Adolf Hitler è uno spettacolo “feroce, esilarante, iconoclasta”, così come il romanzo è stato definito da Aldo Grasso nella sua recensione per il Corriere della Sera. Uno show che diverte nella maniera più spudorata possibile, ma che invita anche a ragionare sulla difficoltà, tutta contemporanea, di distinguere un’opera d’arte da un’impostura: quanto è sottile la linea di confine che separa un artista geniale da un furbo truffatore?
Dietro Idiot Savant/Ludwig si nascondono Beppe Salmetti e Filippo Renda. Renda regista, Salmetti attore, si trovano insieme per la prima volta nel 2012 con Lucifer’s Show, da Lettere dalla Terra di M. Twain. Si divertono così tanto che decidono di continuare; leggono tre/quattro libri l’anno, ma quelli giusti: dopo essere rimasti folgorati dal romanzo di Massimiliano Parente, per la loro quarta collaborazione decidono di parlare di Arte e di Hitler; parlare a vanvera, perché approfondire a loro non interessa, annoia. A giugno, Salmetti saràShylock nel Mercante di Venezia diretto da Renda.
11 - 14 febbraio [gio-sab ore 21.00 | dom ore 17.00]
Dante Antonelli / Collettivo SCH
FÄK FEK FIK - le tre giovani - WERNER SCHWAB
direzione Dante Antonelli
con Martina Badiluzzi, Giovanna Cammisa, Arianna Pozzoli
drammaturgia Dante Antonelli, Martina Badiluzzi, Giovanna Cammisa, Arianna Pozzoli
musica live set Samovar (Samuele Cestola)
luci live set Francesco Tasselli
costumi Nina Ferrarese e Claudia Palomba
illustrazione di locandina Serena Schinaia
foto Gabriel Savanelli, Silvia Garzia, Valentina Mameli
ufficio stampa / distribuzione Marta Scandorza
produzione esecutiva Annamaria Pomipili (associazione Malatesta)
PREMIO - MIGLIOR SPETTACOLO, MIGLIOR DRAMMATURGIA- ROMA FRINGE FESTIVAL 2015
FÄK FEK FIK - le tre giovani - è un lavoro autorale e interpretativo che nasce dalla drammaturgia di Werner Schwab, e che vuole essere anche un omaggio a questo autore così radicale, alle sue riflessioni, al suo immaginario, alle sue provocatorie posizioni.
Tre giovani attrici affrontano il paesaggio dei riferimenti della produzione del drammaturgo austriaco Werner Schwab con l'obiettivo di realizzare una scrittura originale, che inizia dove lo spettacolo Le Presidentesse finisce, portando sulla scena quello che Schwab stesso non ha mai scritto, consegnandolo come una visione ai posteri: una cucina vuota, uno schermo che diventa sempre più grande, emarginazioni sempre più silenziose, periferie di un mondo globalizzato al centro di un’indagine acuta e ironica, appassionata ma spietata.
Il COLLETTIVO SCH è figlio di SCHLAB un progetto pedagogico e di ricerca realizzato con il sostegno di Duncan 3.0 da Dante Antonelli sui Drammi Fecali di Werner Schwab. Il processo creativo, messo in moto durante le fasi del laboratorio e la residenza alla Festa di Teatro Eco Logico di Stromboli, attraverso un percorso di realizzazione di diverse performance individuali e collettive in forma di materiali per la scena, ha portato il gruppo di lavoro a individuare nel finale de Le Presidentesse lo spiraglio per la riscrittura radicale della drammaturgia e la creazione di FÄK FEK FIK.
Durante la settimana di residenza, il Collettivo SCH proporrà il laboratorio SCHLAB dedicato a Sterminio di Werner Schwab. Info ed iscrizioni: [email protected]
17 - 20 marzo [gio-dom ore 19.30]
Collettivo Corps Citoyen
MOUVMA!
Nous, qu’avons encore 25 ans.
a cura di Anna Serlenga
con Saoussen Babba, Rabii Brahim, Ayman Mejri / AmiraChebli
dramaturg Daniel Blanga Gubbay
luci Riccardo Clementi
video Georgia Tsismetzoglou
foto Francesca Oggiano
regia Anna Serlenga
con il sostegno del progetto DE.MO./MOVIN’UP II sessione 2012, Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, Teatro degli Incontri, Olinda/ Teatro La Cucina, Macao, c.s.o.a. Baraonda, Le Città Sottili.
coproduzione APACHE e Manifatture Teatrali Milanesi
Mouvma: in dialetto tunisino “movimento”, movimento dei corpi, in strada, che si fa movimento sociale. Nelle prime settimane del 2011, la Tunisia si infiamma di una rivolta che, come un rapido contagio, travalica i confini e si estende fino a toccare tutti i paesi del Nord Africa e oltre. Oggi, tra la polvere resta la dignità per un’azione sentita, anche fosse per un solo istante, come necessaria. MOUVMA! Vuole essere il racconto di questa necessità. Tre ragazzi di Tunisi portano in scena davanti a noi frammenti di questo nostro tempo, che ci appartiene e ci sfugge. Ciò che di aperto c’è in questa loro esposizione di fronte a noi non è tanto una ferita, ma una domanda silenziosa: quale la vita che non ha bisogno di essere cambiata?
Corps Citoyen è un giovane collettivo di performers nato tra Tunisi e Milano nel 2013. Il collettivo si è riunito intorno all'idea di fare del "teatro fisico" uno strumento di resistenza, di cambiamento, di conoscenza e divertimento. Agire nella società artisticamente per la cittadinanza. Corps Citoyen perché il punto focale della nostra ricerca è l’attivazione di una riflessione per il cambiamento sociale attraverso il potenziale espressivo del teatro e in specifico del corpo, territorio di battaglia politica e spazio di resistenza creativa insieme. MOUVMA! ha recentemente guadagnato la menzione speciale della giuria al festival internazionale BE (giugno 2015) di Birmingham (UK).
Spettacolo in lingua francese e tunisina, con sottotitoli in italiano.
28 aprile - 1 maggio [gio-sab ore 21.00 | dom ore 17.00]
Strasse
COSTRUZIONE DELL’IMMAGINE DELLA FINE
concept Francesca De Isabella e Sara Leghissa
produzione Strasse 2016
coproduzione APACHE e Manifatture Teatrali Milanesi
Un progetto site-specific creato per APACHE 2016 da una delle formazioni più interessanti della scena performativa milanese, che si confronta per la prima volta con lo spazio “chiuso” di una sala teatrale.
Partendo dall’esperienza della festa, in cui persone e gruppi più o meno vicini tra loro sono chiamati ad incontrarsi e a condividere un luogo e un tempo, Strasse sceglie uno dei momenti di cui essa si compone, il momento meno fruito dal pubblico, quello più intimo, più sospeso: il momento della fine.
In una città come Milano, realtà differenti trovano strategie per riunirsi, incontrarsi, fare festa, celebrare e perpetuare il proprio rito: il motore scatenante di questi incontri coincide col bisogno di affermare, ricentrare, difendere la propria identità sociale, antropologica e politica.
“Abbiamo invitato queste realtà a sfruttare la sala della Cavallerizza come luogo d’incontro dentro cui portare la propria ritualità, ponendo una pratica artistica al servizio di un bisogno collettivo che riguarda la città, e viceversa. Il tentativo è quello di costruire l’immagine della fine, quell’istante in cui si deposita una calma irreale, mentre l’aria è ancora bruciante e tutto apparentemente tace. Il rito si chiude, e resta solo il brusio di fondo a testimoniarne l’avvenuto compimento”.
Strasse è un progetto fondato a Milano nel 2009 da Francesca De Isabella e Sara Leghissa. Strasse lavora sul linguaggio performativo legato all’espressione del corpo in relazione al paesaggio urbano, e sul linguaggio cinematografico come filtro di osservazione della realtà. Strasse nasce dal desiderio di spostare il linguaggio teatrale e quello cinematografico negli spazi della città, attingendo e lasciandosi influenzare dai suoi ambienti, dalle temperature e dai segni, senza riqualificare o sconvolgere questi luoghi nel loro significato, ma sottraendoli al flusso del quotidiano e trasportandoli, per un momento, altrove.
casastrasse.org
19 - 22 maggio [gio-sab ore 21.00 | dom ore 17.00]
notfoundyet
THE BOLAÑO PROJECT
concept / performance Laia Fabre, Thomas Kasebacher
text advice Helena Palomero, Víctor Fancelli
musica Tobias Schurig & JMBKR
drammaturgia Haiko Pfost
Essences / Fragances design Bernhard Weber
produzione Schauspiel Leipzig Tobias Schurig
manager di compagnia Almud Krejza
una produzione di Laia Fabre e Thomas Kasebacher / notfoundyet
co-produzione Schauspiel Leipzig-Artists in Residence (Leipzig), Euro Scene Festival (Leipzig), Brut Wien (Vienna), APACHE e Manifatture Teatrali Milanesi
con il sostegnodi Wien Kultur MA7 (Department for Arts - City of Vienna)
La novella 2666 dello scrittore cileno Roberto Bolaño (1953-2003) rappresenta il punto di partenza di questa performance. Il racconto parla della ricerca di uno scrittore scomparso nella stessa città del deserto messicano dove una serie di efferati omicidi di donne hanno scioccato e sconvolto il mondo.
Temi quali la violenza, la realtà e la finzione sono trasformati in un vero e proprio terreno di sperimentazione all’interno di The Bolaño project. Una sperimentazione condotta su diversi livelli: il duo notfoundyet inviterà infatti artisti provenienti da differenti discipline ad esplorare i cinque capitoli della storia. Laia Fabre e Thomas Kasebacher hanno creato insieme la prima delle cinque parti: il progetto completo verrà presentato al pubblico nell’autunno del 2016.
Il lavoro di Thomas Kasebacher si muovetra performance, video, coreografia e arti visive. Ha lavorato con Kate McIntosh, Oleg Soulimenko, Matsune&Subal, Cuqui Jerez, Markus Schinwald, Sarah Vanhee, Forced Entertainment.
Laia Fabre ha studiato alla BAU Art & Design University of Barcelona e videoart con Dorit Margreiter all’Accademia di Belle Arti di Vienna. Il suo lavoro mescola video, installazione e pittura, ed è stato presentato in tutto il mondo.
Nel 2007 hanno fondato notfoundyet decidendo di lavorare sulle tematiche legate alla nozione di comunità nella società contemporanea.
notfoundyet.net
Spettacolo in lingua inglese.
9 - 12 giugno [gio-sab ore 21.00 | dom ore 17.00]
Alberto Baraghini
MOLTIPLICATORE
da un'idea di Alberto Baraghini
Matteo Salimbeni X Simona Rinaldo
Eugenio Alberti Schatz X Rajeev Badhan
Margarita Egorova X Fulvio Vanacore
con Alberto Baraghini
con il sostegno di APACHE e Manifatture Teatrali Milanesi
3 coppie di autori e direttori, per 3 monologhi inesatti.
3 fenomeni teatrali intorno al macro concetto di identità.
I fattori umani di Moltiplicatore:
Matteo Salimbeni. Drammaturgo, diplomato in Grassi. Autore di prosa e lirica, scrive per riviste e libri. HeartbreakHotel di Collettivo Snaporaz debutta in Apache II.
Simona Rinaldo. Danzatrice diplomata in Dancehaus. Pratiche teatrali la conducono alla performing art: regia, scrittura, utilizzo del corpo i mezzi narrativi privilegiati.
Eugenio Alberti Schatz. Lettere antiche. Scrive d’arte, comunicazione d'impresa, letteratura da viaggio. Pubblica per Einaudi, Rizzoli, Skira. Scrittore nel collettivo Traslochi Emotivi.
Rajeev Badhan. Attore e regista. Fondatore della compagnia Slowmachine. Direttore artistico della stagione Belluno Miraggi al Comunale di Belluno.
Margarita Egorova. Diplomata in violino al Conservatorio di Milano. Segnalata ad Hystrio 2013. Il suo testo New Yorker Hotel 3327/Prometeo tradito debutta in Apache I. Fonda LUMA method.
Fulvio Vanacore. Regista e Sound designer. Diplomato in Grassi. Si dedica ad esperimenti di scrittura scenica. Socio fondatore di IT-IndipendentTheatre e organizzatore di ITfestival.
Dopo la laurea in Agraria, Alberto Baraghini si diploma alla scuola del Teatro Arsenale di Milano nel 2010. Fonda Piazzattori (e Attrici) nel 2011. Attore e performer versatile, tra Biennali di Venezia e set cinematografici indipendenti, ha vinto il premio ERT "Elisabetta Turroni" per la creatività artistica 2015. Ha lavorato tra gli altri con Michele di Stefano/MK, Jan Lauwers/Needcompany, Michela Lucenti/Balletto Civile, Andrea Pizzalis, Jérome Bel e Peeping Tom. È protagonista di alcune delle web series italiane più premiate nel mondo, RunAway the series e Milano Underground.