Aperto? | dentro e fuori SoutHeritage in 6 parti – sessione #3

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE SOUTHERITAGE
Via S. Potito, 7, 75100, Matera, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lunedì > domenica – h24 | Monday > Sunday - h24

Vernissage
30/04/2021

no

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Sergio Racanati
Generi
arte contemporanea

Terza sessione espositiva del programma dedicata all’artista Sergio Racanati* e al suo progetto in situ “To futureless memory – possibilità di un memoriale”, pensato come riflessione su questo particolare momento storico di perdurante emergenza sanitaria.

Comunicato stampa

Nonostante le sfide poste dal contesto attuale, Fondazione SoutHeritage continua a sostenere la creazione contemporanea con il suo programma d’esposizione “APERTO? dentro e fuori SoutHeritage in 6 parti”. A partire da venerdì 30 aprile sarà visibile la terza sessione espositiva del programma dedicata all’artista Sergio Racanati* e al suo progetto in situ “To futureless memory – possibilità di un memoriale”, pensato come riflessione su questo particolare momento storico di perdurante emergenza sanitaria. L’installazione è accompagnata da un testo redatto da Annalisa Rimmaudo (storica dell’arte e curatrice – Musée National d'Art Moderne Centre Georges Pompidou), concepito come approfondimento di alcuni nuclei tematici della ricerca svolta dall’artista e come strumento di lettura che offre particolari accessi di senso alla produzione del progetto.

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Con il progetto “APERTO?” la Fondazione SoutHeritage propone una serie di episodi espositivi che interrompono il ritmo delle mostre programmate, per presentare una serie di iniziative artistiche pensate su una scala appropriata alle urgenze inaspettate del momento, promuovendo un progetto espositivo costruito intorno a sei chiusure consecutive degli spazi della fondazione, sei modalità visive ed esperienziali appositamente selezionate, ad opera di altrettanti artisti contemporanei: Francesco Balilla Pratella, Henry Flynt, Ghislain Mollet-Viéville, Sergio Racanati, Ben Vautier, Lawrence Weiner.
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I singoli interventi artistici previsti dal programma – che formano un palinsesto di visioni sulla produzione di artisti che hanno lavorato sul concetto di chiusura, preclusione e riduzione, oscillando tra smantellamento e costruzione di un’esposizione – sono guidati anche da uno stretto dialogo con le particolarità spaziali dell’architettura della fondazione, una cappella gentilizia del XVI sec., che presenta una porzione architettonica vocata a vestibolo, spazio metaforico per eccellenza, interno e esterno allo stesso tempo.
Il progetto s’inserisce pienamente nel solco delle idee e degli approcci radicali ai formati espositivi promossi dalla fondazione che, fin dalla sua istituzione, sono sempre stati tesi a rimodellare e riconfigurare il concetto di mostra. In questo quadro, i lavori del progetto “APERTO?” sono presentati come una messa in scena liberamente fruibile dal contesto urbano; in tal modo, questo speciale programma interinale, ispirato dalle urgenze del momento e dalla conformazione architettonica degli spazi della fondazione, riporta l'arte e gli artisti nello spazio pubblico – tra città e sede espositiva – invitando i visitatori ad una passeggiata nel cuore dei Rioni Sassi (Patrimonio UNESCO), per rinnovare la conoscenza sia dell’arte contemporanea, sia della storia della città.
Attraverso questa modalità espositiva, le iniziative artistiche in programma e le condizioni contingenti attuali, ma anche quelle funzionali e architettoniche dell’attuale sede della fondazione, diventano al contempo soggetto e materiale per queste speciali presentazioni in un particolare spazio architettonico di articolazione fra esterno e interno, tra interruzione e sospensione.
Un’opportunità, quindi, per ridare valore all’arte fuori dai contesti normalmente deputati, come riflessione sulle inaspettate autorivelazioni prodotte dall’isolamento e dalla disconnessione, ma anche sul paradosso della smaterializzazione dell’esperienza dell’opera che ci consente di riflettere sulla fruizione isolata in questo particolare momento storico.

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Il terzo appuntamento del programma presenta la ricerca di Sergio Racanati (Bisceglie_I, 1982), la cui produzione è connotata da uno stato di sospensione percettiva e di instabilità permanente che sono alla base anche del suo lavoro in situ concepito per il palinsesto espositivo “APERTO?”.
Il progetto, dal titolo “To futureless memory – possibilità di un memoriale”, è un confronto diretto con lo spazio espositivo, analizzato attraverso elementi laterali e dimenticati dalla storia per una riflessione sulla situazione di distanziamento fisico-sociale che abbiamo vissuto e che stiamo ancora esperendo.
Ospitata nella suggestiva “Cappella dei Sette Dolori” dedicata all’iconografia della “Maria Dolorosa”, l’installazione sarà fruibile direttamente dal contesto urbano poiché allocata nell’andito di una cappella gentilizia – recuperata dalla Fondazione e adibita a spazio espositivo – facente parte di un edificio del XVI sec. che costituisce uno dei pochi esempi di pregevole architettura palaziale situata negli storici rioni Sassi (Palazzo Viceconte).
Il progetto connoterà questo spazio evocante le tematiche del dolore e della chiusura con elementi visivi tra iconografia classica, infoestetica e datapoiesi, affiancati ad una dimensione sonora composta da un montaggio di file audio recuperati attraverso una call attivata dall’artista a marzo 2020 e rivolta a raccogliere e collezionare contenuti di racconto sulla quotidianità degli italiani durante l’isolamento per Coronavirus. Lavorando sui concetti di isolamento e connessione, lontananza e vicinanza, singolarità e coralità, il progetto dell’artista affronta questi temi attraverso un’installazione stratificata in cui suono, immagine, partecipazione collettiva e relazione umana, sono presentati come riflessione su un periodo storico difficile e speciale.

*Sergio Racanati (Bisceglie_BAT_I, 1982)
La cifra predominante del suo percorso artistico ha seguito l’approfondimento e l’analisi delle pratiche creative afferenti il contesto urbano, sociale e politico. I suoi progetti coinvolgono i temi della sfera pubblica, i comportamenti politici delle comunità, i rapporti tra memoria individuale e memoria collettiva, affrontati con gli strumenti di linguaggi artistici quali performance, situazioni, installazioni, video e film, presentati in istituzioni quali: Asolo Film Festival_I (2020); Museu Oscar Niemeyer / Curitiba _BR (2019); CCK / Bueons Aires_AR (2018); Asian Film Festival / Barcellona _S (2016); Polo Museale Diffuso Puglia_I (2016); Asia Culture Center - Creation Space 3 / Gwangju_KOR (2015); Museo Pino Pascali / Polignano a Mare - BA_I (2014); Harvard University (2013); MAC (Museo Arte Contemporanea) Lissone_I ( 2013); Z33 Contemporary Museum / Hasselt_B (2012); Edge Zones Foundation / Miami_US (2013); KW Institute for Contemporary Art / Berlino_D (2013); Performance Space / Londra_UK (2012).

“APERTO? - dentro e fuori SoutHeritage in 6 parti”
Programma espositivo prodotto da:
Fondazione SoutHeritage per l’arte contemporanea / Matera
Redatto da:
Angelo Bianco
Coordinato da:
Roberto Martino, Francesca De Michele
Con il contributo critico di:
Annalisa Rimmaudo - Musée National d'Art Moderne Centre Georges Pompidou / Parigi
Realizzato con il sostegno di:
Palazzo Viceconte Cultura / Matera
Bgreen – agricoltura e partecipazioni / Matera
Regione Basilicata
MiC - Ministero della Cultura
CAPTA (Centro_Arte_Paesaggio_Territorio_Ambiente) / Bisceglie