Artisti in mostra:
GABRIEL OROZCO (1962, Jalapa, Veracruz_MX)
Formatosi presso la Scuola Nazionale di Arti Plastiche di Città del Messico, Orozco è ad oggi considerato tra gli artisti più interessanti del panorama mondiale contemporaneo e sperimentatore di generi eterogenei (disegno, installazioni, fotografia, scultura e video). Muovendosi tra il Concettualismo e la pratica del ready made, come artista ha partecipato alla Biennale di Venezia (1993, 2003, 2005, 2017), alla Whitney biennial di New York (1995, 1997), a Documenta X (1997) e XI (2002) di Kassel; le sue opere sono state esposte in numerosi e importanti musei, tra cui il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1995 e 1998), il Museo d’Arte Contemporanea di Los Angeles (2000 e 2001), l’Hirshhon Museum di Whashington D.C. (2004) e il Museo del Palacio de Bellas Artes di Città del Messico (2006). Dal 2009 al 2011 si è tenuta una sua retrospettiva itinerante presso Il MOMA di New York, il Centre Pampidou di Parigi, il Kunstmuseum di Basilea e la Tate Modern di Londra.
VERA MOLNÁR (Budapest_HU, 1924 – Parigi_FR, 2023)
Pioniera delle arti informatiche, della Computer Art e dell’Arte Generativa, grazie ai suoi lavori che utilizzano un vocabolario formale elementare fatto di linee, tratti, forme, nel 1968 inizia a lavorare con il computer, considerandolo come un vero e proprio strumento creativo. Dai primi linguaggi classici di programmazione, come Fortran e Basic, ai recentissimi NFT (Non-Fungible Tokens), Molnár ha sempre seguito con grande sensibilità le evoluzioni della tecnologia, considerando le possibilità espressive e poetiche del digitale. La sua ricerca, ampiamente riconosciuta, è presente con opere in numerose collezione museali tra le quali: MoMA di New York , Tate di Londra e LACMA di Los Angeles.
JOACHIM MOGARRA (1954, Tarragone_ES)
Formatosi come pittore all'Ecole des Beaux-Arts di Montpellier, Mogarra utilizza un linguaggio diretto in grado di tradurre rapidamente i suoi dispositivi scenici e le sue boutade visive composte a partire da piccoli oggetti di uso quotidiano. Reinventando il mondo con piccoli pezzi di uso quotidiano che l’artista riesce trasfigurare dando loro la funzione di evocare una dimensione altra, ha realizzato numerosi lavori presentati presso istituzioni indipendenti (Parigi, Berlino, Lione, Londra) volte alla ridefinizione dei rapporti tra pubblico e artisti.
ROBERT BARRY (New York_US, 1936)
Considerato uno dei padri fondatori del movimento americano dell'Arte Concettuale, Barry ha utilizzato le onde radio come medium artistico e la performance, l'installazione e anche il tentativo di telepatia come tecnica, tutto ciò per trascendere i limiti fisici dello spazio e del materiale, sfidando l’esperienza artistica. Il suo lavoro è incluso in importanti collezioni quali quelle del Whitney Museum of American Art, New York, del Van Abbemuseum, Eindhoven, dello Stedelijk Museum, Amsterdam, della Collezione Panza, Varese, della Collezione Ludwig, Colonia, del Museum of Modern Art, New York, dell'Hirshhorn Museum, Washington DC, del Centre Georges Pompidou, Parigi, del Kunstmuseum Basel, Basilea, della National Gallery of Art, Washington DC, del Guggenheim Museum, New York, Museum für Kunst Monderne, Francoforte, Museum of Contemporary Art, Los Angeles e Musée d'Orsay, Parigi.
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