Apre il Museo del Giocattolo di Napoli
Inaugurazione presso il piano Mostre dell’Università Suor Orsola Benincasa del capoluogo parteneopeo.
Comunicato stampa
Il Museo del Giocattolo di Napoli nasce dall'incontro tra uno dei principali centri di studi e ricerca nel campo dell'educazione e dell'infanzia, qual è l'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, e una delle più raffinate collezioni di giocattoli antichi presenti sul territorio italiano, quella di Vincenzo Capuano, docente di Storia del Giocattolo presso la Facoltà di Scienze della Formazione.
Napoli, che pure raccoglie una grande tradizione museale "classica" o collegata alle specifiche produzioni autoctone (si pensi alla splendida collezione di presepi del Museo di San Martino), non essendo stata sede in passato di significative fabbriche di giocattoli, per lo più collocate nel nord industrializzato, resta ancora oggi ai margini tanto del mercato che del collezionismo e annovera pochissimi eventi culturali di genere.
Ciononostante, la città è da sempre terreno privilegiato di espressione e ricerca nel campo del gioco e della fantasia, che, anche fuori dai luoghi comuni, può riconoscersi come elemento fondante del carattere del suo popolo ed inesauribile risorsa espressiva di esso.
Il Museo del Giocattolo di Napoli oggi ha la possibilità di realizzare un duplice obiettivo e di colmare qualche lacuna. In primo luogo, rendendo possibile l'esposizione al pubblico della ricca collezione, dota la città di Napoli, al pari delle grandi città italiane ed europee, di un museo dedicato ad una delle più importanti arti minori, come strumento di sensibilizzazione all'arte, memoria storica, testimonianza di costume, di abilità artigianale e di progresso industriale.
In secondo luogo realizza l'intento di avviare, a diretto contatto con l'oggetto di osservazione, una riflessione sul grande contributo formativo del giocattolo, così come si è andato sviluppando nei secoli, sui valori e sui modelli che esso canalizza e sull'uso del tempo nell'infanzia, con inevitabile ricaduta anche sulla scelta e la fruizione critica e responsabile nel presente.