Arcadia in Celle
In primavera 2012, la Fondation Maeght apre i suoi spazi al collezionista italiano Giuliano Gori. Un centinaio di opere della collezione, che si trova in Toscana, saranno esposte per la prima volta in Francia. La mostra presenta dipinti, sculture, installazioni, disegni, maquettes, foto, video e testi che danno conto dei progetti e del pensiero degli artisti. In anteprima, saranno esposte le nuove opere di Robert Morris, Luigi Mainolfi e Alessandro Mendini tra quelle commissionate da Giuliano Gori per il trentesimo anniversario della Collezione, che sarà celebrato alla Fattoria di Celle nel giugno 2012.
Comunicato stampa
La Fondation Maeght presenta la collezione Gori:
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L’arte per la natura, la natura per l’arte
Fondation Maeght, Saint Paul de Vence
31 marzo > 10 giugno 2012
Inaugurazione al pubblico 31 marzo 2012 ore10h-13h / 14h-18h
Conferenza stampa 30 marzo 2012 ore 12.30h
In primavera 2012, la Fondation Maeght apre i suoi spazi al collezionista italiano Giuliano Gori. Un centinaio di opere della collezione, che si trova in Toscana, saranno esposte per la prima volta in Francia. La mostra presenta dipinti, sculture, installazioni, disegni, maquettes, foto, video e testi che danno conto dei progetti e del pensiero degli artisti. In anteprima, saranno esposte le nuove opere di Robert Morris, Luigi Mainolfi e Alessandro Mendini tra quelle commissionate da Giuliano Gori per il trentesimo anniversario della Collezione, che sarà celebrato alla Fattoria di Celle nel giugno 2012.
Accomunati dalla passione per l'arte e per gli artisti, le famiglie Maeght e Gori hanno iniziato da 50 anni un dialogo che oggi prende forma con questa mostra: “Abbiamo aperto la Fondation Maeght a Giuliano Gori perché il rigore e l’audacia di questo grande collezionista non ha eguali nel rapporto con la natura e con l’ambiente che interessa sia chi è appassionato dell’arte che della natura. La Fattoria di Celle - Collezione Gori può essere considerata in Europa tra gli eredi della Fondation Maeght, anticipatrice di esperienze appassionanti come quelle di Benesse Art Site Naoshima Kagawa in Giappone e dell’Institut Inhotim in Brasile”, dichiara il nuovo direttore della Fondation Maeght, Olivier Kaeppelin. Prosegue il direttore: “Vorrei valorizzare con questa mostra gli sguardi individuali, audaci e illuminati come quelli d’Aimé Maeght e Giuliano Gori, quei collezionisti che con curiosità, conoscenza e ispirazione, hanno dedicato la loro vita all’arte. Essi hanno come principali consiglieri gli artisti, di cui essi sono i compagni di avventura intellettuale ed emotiva. Essi contribuiscono a scrivere la storia dell’arte”.
A una trentina di chilometri da Firenze, la Fattoria di Celle, un’antica proprietà del XVII secolo immersa nel paesaggio toscano, ospita una delle prime e più importanti collezioni al mondo di arte ambientale che Giuliano Gori ha costituito a partire dagli anni Settanta. Qui artisti italiani e stranieri sono stati invitati a realizzare delle opere nei suggestivi spazi all’aperto del parco romantico di circa 45 ettari e all’interno degli edifici storici per oltre 3.000 mq. Aperta al pubblico il 12 giugno 1982, la collezione, che comprende oggi circa 80 installazioni, celebrerà quest’anno il suo 30° anniversario.
Opere storiche della Collezione Gori
Oltre all’arte ambientale, la Collezione Gori è costituita da numerose opere storiche che Giuliano Gori ha raccolto a partire dalla seconda metà del Nocevento: dipinti e sculture di arte moderna e contemporanea. Alcune di queste raggiungeranno la Fondation Maeght per essere esposte per la prima volta in pubblico. Tra le opere storiche, i grandi maestri del Novecento saranno presentati nella "saille de la Mairie” accanto a quelli della Fondation Maeght. Tra questi, due dipinti a olio di Giacomo Balla, il Ritratto della madre (1908) di Umberto Boccioni, un’opera futurista Bar San Marco (1914) di Ottone Rosai e un’altra dello stesso periodo di Ardengo Soffici, uno standing mobile degli anni Trenta di Alexander Calder, Femme Oiseau Etoiles di Joan Miró e i dipinti degli anni 1920-1930 di Giorgio
De Chirico, René Magritte e Alberto Savinio. Il pubblico potrà inoltre scoprire, sempre nella sezione storica della mostra, le opere di artisti quali Alberto Burri, Lucio Fontana, Domenico Gnoli, Hans Hartung, Yves Klein, Osvaldo Licini, Marino Marini, Fausto Melotti, Henry Moore, Giorgio Morandi, James Rosenquist, Emilio Vedova, inoltre dei ritratti di Pina e Giuliano Gori di artisti contemporanei come Menashe Kadishman, Luigi Mainolfi, Michelangelo Pistoletto o Andy Warhol.
Arte ambientale: dalla Fattoria di Celle alla Fondation Maeght
Integrate nello spazio poiché create per un luogo specifico, le opere della Fattoria di Celle sono dei capolavori di arte ambientale. Diverse per materiali e forme, queste installazioni coinvolgono ogni volta un luogo scelto dall’artista in accordo con Giuliano Gori, per esaltarne il potenziale poetico o modificarne la percezione. Il pubblico ritroverà alla Fondation Maeght tutta la poesia delle opere “in situ” attraverso sculture, installazioni, disegni di progetti utopici o realizzati, ma anche fotografie, video e maquettes. Un incontro con le circa 80 installazioni situate nel parco e all’interno degli edifici storici di Celle. Tra loro, Magdalena Abakanowicz, Alice Aycock, Roberto Barni, Daniel Buren, Alberto Burri, Enrico Castellani, Fabrizio Corneli, Stephen Cox, Ian Hamilton Finley, Piero Fogliati, Michel Gerard, Bukichi Inoue, Menashe Kadishman, Dani Karavan, Anselm Kiefer, Joseph Kosuth, Sol LeWitt, Richard Long, Luigi Mainolfi, Aiko Miyawaki, Alessandro Mendini, Robert Morris, Hidetoshi Nagasawa, Dennis Oppenheim, Nam June Paik, Marta Pan, Claudio Parmiggiani, A.R. Penck et Frank Breidenbruch, Beverly Pepper, Michelangelo Pistoletto, Jaume Plensa, Anne et Patrick Poirier, Ulrich Ruckriem, Gianni Ruffi, Richard Serra, Susana Solano, Alan Sonfist, Mauro Staccioli, Marco Tirelli, George Trakas et Costas Tsoclis saranno presentati a Saint-Paul de Vence.
9 sculture saranno collocate negli spazi esterni della fondazione: due opere di Marino Marini e altrettante di Robert Morris e Magdalena Abakanowicz, un lavoro di Menashe Kadishman, Luigi Mainolfi e Alessandro Mendini
PERCORSO DELLA MOSTRA
Quattro sale della Fondation Maeght dedicate agli artisti: Robert Morris, Piero Fogliati, Fausto Melotti e Dani Karavan
Passaggio Braque: Robert Morris (Kansas City, Missouri, Stati Uniti, 1931)
Una citazione corrisponde perfettamente all’opera di Robert Morris: “Il lavoro di Robert Morris è fondamentalmente teatro (…) un teatro di negazione, negazione del concetto avanguardista di originalità, negazione della logica e del razionale, negazione della volontà di assegnare significati culturali uniformi a fenomeni diversi, negazione di una visione del mondo che diffida di ciò che è sconosciuto o non convenzionale".
Diversi progetti di quest’artista, che riveste un ruolo importante nella Collezione Gori, dove ha realizzato sette opere di arte ambientale, sono proposti nella sala a lui dedicata. Un feltro, Senza titolo (1993), è un esempio del suo pensiero sull’"antiforma”. Sono presentati anche due progetti realizzati nel parco della Fattoria di Celle in Toscana: Labirinto (1982), una monumentale installazione di cui il pubblico potrà vedere i disegni e la maquette e Hypnerotomachia - Psychomania (1984-1993) un’opera composta da tre massicce cornici in bronzo che rappresenta un punto di svolta nella poetica dell'artista. Si tratta di uno dei primi esempio, di una serie di temi apocalittici, che Morris ha continuato a esplorare negli anni 1980.
Sala Chagall: Piero Fogliati (Canelli, Asti, Italia, 1930)
Piero Fogliati è uno dei maggiori artisti che ha creato opere sonore e con la luce. Presenta un’installazione progettata per lo spazio della sala Chagall composta da più “macchine” luminose. L’artista si serve delle scoperte scientifiche in
materia di ottica per far vivere fascinose esperienze ottiche e mentali. Erede di Marcel Duchamp come di Moholy-Nagy, crea mondi in cui l’illusione, l'attività cerebrale, la poesia della luce sono utilizzati per accendere la nostra immaginazione le cui radici sono sia fisiche sia psicologiche. Le sue macchine, più che dei dispositivi cinetici, sono "macchine celibi" paradossali, intelligenti e ipnotiche.
Sala Michel Guy: Fausto Melotti (Rovereto, Trento, Italia, 1901- Milan, Italia, 1986)
Il lavoro di Fausto Melotti, artista molto vicino a Giuliano Gori, traduce una certa spoliazione delle forme al limite dell’immaterialità. Il suo riferimento principale, più che le arti visive, è la musica e soprattutto il ritmo. E’ per questo che la critica italiana lo considera come un precursore del minimalismo e dell’arte povera. Le 6 opere qui presentate (1974-1981) hanno un carattere più teatrale e narrativo per l’utilizzo di figure e piccoli oggetti, senza tutta via abbandonare il rigore strutturale che le sottende.
Cour Miró: Dani Karavan (Tel Aviv, Israele, 1930)
La Fondation Maeght presenta un progetto di Dani Karavan dal titolo “La cerimonia del tè: Fattoria di celle, 1999 Cour Mirò, Fondation Maeght, 2012”
Altre opere - installazioni, fotografie, video, disegni, maquettes - rendono “palpabili” il pensiero e la realizzazione dei progetti per questo luogo unico e lo restituiscono nella loro ambientazione naturale. Sono presentate in tre diverse sale attraverso cui è possibile riconoscere tre diverse tematiche fatte di dialoghi incrociati e di conversazioni tra le opere.
Sala Miró, vi sono riunite le opere in cui predomina la questione dell’individuo, del soggetto in rapporto con la natura. Il visitatore sia esso un botanico, un entomologo, un semplice cittadino, un geografo o uno scrittore riesce a entrare fisicamente in rapporto con la natura.
Sala Kandinsky, dialogano le opere dove la presenza dell’uomo si fa più tenue, più fragile. Egli è portato dagli elementi che lo circondano: il vento, la notte, le stelle, i miti… E’ un vettore dai movimenti e dalla memoria della natura che lo ingloba.
Sala Giacometti, il filo conduttore di questa sala è l’analisi della natura, analisi costituita dal pensiero sul paesaggio, dall’architettura, da una natura elaborata e illuminata dall’estetica e dalla filosofia.
Opere inedite Venus di Robert Morris, Per quelli che volano di Luigi Mainolfi e Albero meccanico di Alessandro Mendini
Le opere Venus di Robert Morris, Per quelli che volano di Luigi Mainolfi e Albero meccanico commissionate da Giuliano Gori per il trentesimo anniversario della collezione di arte ambientale, saranno mostrate al pubblico in anteprima alla Fondazione Maeght.
Venus di Robert Morris
Quest’opera, 2010-2012, è una scultura che riflette l’interesse continuo di Robert Morris per le forme più antiche di rappresentazione della figura dell’uomo nell’arte. Si tratta di una “rivisitazione” della figura della fertilità in epoca paleolitica con riferimento alla “Venere di Willendorf”: il corpo di una donna è simbolizzato dalle forme arrotondate dei seni e delle natiche che diventano le caratteristiche primordiali della figura.
Per quelli che volano di Luigi Mainolfi
Quest’opera è stata immaginata per essere collocata sul tetto della Fattoria di Celle. Un “luogo di riposo per gli angeli” costituito da una panchina di colore verde. Sotto la sporgenza del tetto, sono dipinte sul muro le parole: “Per quelli che volano”. Si tratta di un’installazione poetica, realizzata nel 2011, dedicata a Pina Gori e a tutti quelli che hanno il desiderio di volare.
Albero meccanico di Alessandro Mendini
L’opera, di cui viene presentata in anteprima la maquette alla Fondation Maeght, si compone di una forma cilindrica in acciaio verniciato con rami e foglie di metallo che la circondano. Il pezzo è stato progettato per essere collocato nel "Giardino degli Amici del 1930", dove ciascuno dei più cari amici di Giuliano Gori, nati come lui nel 1930, ha scelto e piantato un albero. Alessandro Mendini, nato nel 1931, non ha potuto partecipare a questa iniziativa, ha però creato un suo albero che sarà aggiunto a questo giardino,
La Fattoria di Celle è oggi la più importante collezione di arte ambientale al mondo per l’osmosi tra le opere e gli spazi naturali che creano un’armonia perfetta. Documenti, immagini, mappe, storia, accompagnano questa esposizione affinché il visitatore prenda atto del percorso e del progetto realizzato da Giuliano Gori.
Gli artisti della Collezione Gori di arte ambientale:
Magdalena Abakanowicz, Alice Aycock, Roberto Barni, Frank Breidenbruch & A.R. Penck (Ralf Winkler), Daniel Buren, Alberto Burri, Enrico Castellani, Giuseppe Chiari, Pietro Coletta, Fabrizio Corneli, Stephen Cox, Nicola De Maria, Luciano Fabro, Ian Hamilton Finlay, Piero Fogliati, Jean Michel Folon, Michel Gerard, Hossein Golba, Anselm Kiefer, Bukichi Inoue, Menashe Kadishman, Dani Karavan, Joseph Kosuth, Olavi Lanu, Sol LeWitt, Richard Long, Luigi Mainolfi, Luciano Massari, Eliseo Mattiacci, Fausto Melotti, Aiko Miyawaki, Robert Morris, Hidetoshi Nagasawa, Nunzio, Dennis Oppenheim, Mimmo Paladino, Marta Pan, Giulio Paolini, Claudio Parmiggiani, Giuseppe Penone, Beverly Pepper, Michelangelo Pistoletto, Jaume Plensa, Anne e Patrick Poirier, Dimitri Prigov, Ulrich Ruckriem, Gianni Ruffi, Richard Serra, Susana Solano, Alan Sonfist, Giuseppe Spagnulo, Aldo Spoldi, Mauro Staccioli, Marco Tirelli, George Trakas, Costas Tsoclis, Emilio Vedova, Gilberto Zorio.
Gli artisti della collezione storica in mostra in Francia:
Giacomo Balla, Renato Birolli, Umerto Boccioni, Alberto Burri, Alexander Calder, Giorgio De Chirico, Lucio Fontana, Domenico Gnoli, Hans Hartung, Menashe Kadishmam,Yves Klein, Osvaldo Licini, Fausto Melotti, Joan Mirò, Henry Moore, Giorgio Morandi, Ottone Rosai, James Rosenquist, Alberto Savinio, Ardengo Soffici, Giuliano Vangi, Emilio Vedova , Andy Warhol.