Archivio Bellosguardo

Informazioni Evento

Luogo
ICCD - ISTITUTO CENTRALE PER IL CATALOGO E LA DOCUMENTAZIONE MIBAC
Via di San Michele, 18 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
08/11/2019

ore 17

Curatori
Alessandro Imbriaco
Generi
fotografia

Fotografie di famiglia e produzione contemporanea.

Comunicato stampa

ARCHIVIO BELLOSGUARDO IN MOSTRA A ROMA

L’8 novembre a Roma, presso l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD/MiBACT), inaugura la mostra fotografica

ARCHIVIO BELLOSGUARDO
Fotografie di famiglia e produzione contemporanea

Progetto ideato da Alessandro Imbriaco

www.fotografia.iccd.beniculturali.it/bellosguardo

Dall’8 novembre 2019 fino al 31 gennaio 2020, presso la sede dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione – ICCD in via di San Michele 18 a Roma, sarà aperta al pubblico la mostra fotografica dal titolo: Archivio Bellosguardo. Fotografie di famiglia e produzione contemporanea.

Archivio Bellosguardo è un progetto pilota ideato dal fotografo Alessandro Imbriaco con la collaborazione scientifica dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, il coordinamento dell’Associazione Rehub Alburni e il patrocinio del Comune di Bellosguardo che nasce con l’obiettivo di costituire un archivio fotografico del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano che oltre a conservare la memoria e l’identità di quei luoghi, possa essere anche strumento di promozione e sviluppo territoriale.

L’inaugurazione avrà luogo venerdì 8 novembre alle ore 17:00 alla presenza dell’ideatore del progetto Alessandro Imbriaco, del Direttore dell’ICCD Carlo Birrozzi e della responsabile per la Fotografia Contemporanea dell’ICCD Francesca Fabiani. Saranno inoltre presenti il sindaco e i cittadini di Bellosguardo e di altri paesi limitrofi all’area di sperimentazione e intervento.

La mostra è divisa in due sezioni, Fotografie di famiglia, a cura di Benedetta Cestelli Guidi con Martina Alessandrini e Produzione contemporanea, a cura di Francesca Fabiani.
Gli originali delle fotografie di famiglia e le immagini delle campagne contemporanee si pongono come strumento di comprensione della società e del contesto architettonico e naturalistico per ripercorrere pratiche e abitudini della popolazione nel corso di oltre un secolo e di tracciare la mutata conformazione del territorio.
La fotografia è stata eletta linguaggio preferenziale di questa narrazione.

La mostra offre uno spaccato inedito del paese di Bellosguardo (comune di 800 abitanti nella Provincia di Salerno), teso a valorizzare l’identità di un territorio di estremo interesse non solo dal punto di vista naturalistico ma anche per le dinamiche sociali interne: dal fenomeno dell’emigrazione degli anni passati, al progressivo spopolamento attuale, cui fa da contraltare la presenza del turismo nei soli mesi estivi.

Sottraendo le fotografie delle famiglie alla dispersione e all’oblio, si è riconosciuta loro la valenza storica e documentaristica all’interno di una zona oggetto di notevoli cambiamenti, mentre lo sguardo sul territorio dei cinque giovani fotografi invitati, ha offerto punti di vista inediti attraverso un linguaggio fotografico aggiornato.

La mostra (presentata in anteprima a Bellosguardo lo scorso agosto, nell’ambito del festival Rural Dimensions, riscuotendo largo consenso e interesse dalle comunità locali e non solo), è frutto della prima tappa del progetto, da intendersi come primo passo di un’operazione più ampia che prevede la replica dell’esperienza anche in altri paesi del Parco Nazionale che condividono fenomeni e peculiarità simili e i cui patrimoni sommersi e preziosi vanno pertanto salvaguardati e valorizzati.

L’ICCD, istituzione pubblica di riferimento per la fotografia con particolare attenzione alle dinamiche del territorio, ha sostenuto il progetto operando fattivamente nel luogo, interagendo con la popolazione, prestando il suo consolidato know how per l’attività di digitalizzazione e archiviazione e svolgendo un ruolo di collettore tra i promotori, i fotografi e i partner istituzionali.
Inoltre, una selezione di immagini delle campagne fotografiche entrerà a far parte delle collezioni di fotografia contemporanea dell’ICCD.

Nella mostra allestita negli spazi della chiesa e del museo all’interno dell’edificio storico sede dell’ICCD, saranno esposte:
- una selezione delle fotografie originali donate dalle famiglie;
- un’installazione video con una selezione delle immagini private;
- 5 campagne fotografiche che restituiscono uno sguardo contemporaneo sul territorio.

L’ingresso, gratuito, sarà consentito dal lunedì al venerdì dalle 10:00 – 17:00, festivi esclusi.

Di seguito un approfondimento delle due sezioni della mostra: Fotografie di famiglia e Produzione contemporanea.

FOTOGRAFIE DI FAMIGLIA
La mostra a cura di Benedetta Cestelli Guidi con Martina Alessandrini, propone una selezione degli originali messi a disposizione dai cittadini, affiancata da un video curato da Martina Alessandrini, Benedetta Cestelli Guidi, Michele Galasso e Alessandro Vitali.

La selezione di oltre 300 fotografie originali è il risultato di una mediazione tra la storia che le fotografie raccontano e uno sguardo curatoriale, estraneo al contesto locale.
Grazie al coordinatore locale, Michele Galasso, che ha seguito gli sviluppi del progetto occupandosi in prima persona della raccolta del materiale, sono state digitalizzate in 4 mesi di lavoro oltre 5.000 fotografie provenienti da 24 fondi familiari. Prezioso è stato il lavoro dei volontari che hanno bussato porta a porta per raccogliere le fotografie degli abitanti, poi raccolte nell’Archivio.
Le fotografie raccontano eventi di vita pubblica a partire dai primi anni del Novecento: processioni e cerimonie religiose, sfilate di carnevale e feste scolastiche; momenti più intimi e familiari, come i pranzi della domenica, le scampagnate e le giornate tra amici, una vacanza al mare o la prova di un’acconciatura allo specchio; le foto inviate o ricevute dai parenti all’estero che, con i loro messaggi scritti a penna sul retro, diventano simbolo di legami e ricerca di vicinanza, mezzo di comunicazione visiva e letteraria; il racconto sociologico nell’evoluzione del costume, la diffusione di loghi storici; la documentazione di eventi rilevanti come la ricollocazione del reliquiario restaurato all’interno della Chiesa di Santa Maria delle Grazie o la costruzione del ponte in muratura sul torrente Sammaro.

PRODUZIONE CONTEMPORANEA: 5 CAMPAGNE FOTOGRAFICHE
La mostra a cura di Francesca Fabiani, restituisce il risultato delle campagne fotografiche condotte sul territorio dai 5 fotografi emergenti ospitati in residenza:

Alessandro Coco
Qualche volta da qui si vede anche il mare
«Il movimento dell’occhio e del corpo nello spazio non è stato né lineare né pianificato: ho raccolto i frammenti in interstizi temporali rimandando la messa in forma ad un momento altro dalla ripresa. Gli spazi di prelievo sono stati pochi e circoscritti: villaggio / chiesa / casa / parco. Ciascuno di essi è un contenitore di altri luoghi e di altri spazi privati transitori, e la fotografa mi ha permesso di vederli per ricordarli.»

Valerio Morreale
A nice view
«Ogni soggetto indipendente, una volta isolato in un’immagine, continua a testimoniare una sua appartenenza a questa comunità, piccolo centro urbanizzato immerso una vasta area naturale. Le fotografie di A nice view cercano di trasmettere l’atmosfera del paese un tassello alla volta, ognuno frammento di una realtà comune.»

Nunzia Pallante
Ortipedie
«Immagino Ortipedie come una mano aperta, dove le dita sono alberi del bosco, il palmo solcato orti arati e le linee strade e piante: all'interno di "Bosco", "Orto" e "Pianta" coesistono attenzione, educazione, conoscenza e condivisione. Questa natura così inclusiva e presente nella comunità di Bellosguardo cattura la mia attenzione, tesa a mettere insieme spazi contaminati da visioni diverse, diventando il punto di raccordo tra silvestre ed agreste, tra natura e cultura. É in questa architettura ricombinante che le forme si mescolano, generano matrici e trame inedite.»

Mattia Panunzio
Dal Verde
«Un signore mi ha raccontato che nel ʼ43, quand’era ancora bambino, dalla terrazza di fronte la sua casa guardando verso est con un binocolo che gli era stato prestato da un amico di famiglia, vide lo sbarco degli americani nel golfo di Paestum. “Guardavo tutta la valle sotto Bellosguardo, quella che porta al mare, all’improvviso alzando il binocolo da tutto quel verde ho visto una distesa di navi attraccare sulla spiaggia”. Il verde come elemento di appartenenza e provenienza, dal verde deriva gran parte dell’economia del paese, il verde come speranza che il paese non venga abbandonato Il verde è il mio colore preferito.»

Sarah Wiedmann
Der Besuch
«“Der Besuch” è una raccolta di immagini di alcune donne di Bellosguardo, delle loro case, dei luoghi dove lavorano e dei loro affetti. Durante la mia prima residenza a Bellosguardo sono rimasta colpita da quante poche donne si incontrassero negli spazi pubblici del paese. Da quel momento ho iniziato a cercarle, a stabilire un primo contatto, a trascorrere intere giornate ad ascoltare le storie delle loro vite mentre scattavo i primi ritratti. Dopo pochi giorni, la mia agenda era fitta di appuntamenti; un chiacchericcio che raccontava di una giovane fotografa tedesca arrivata a Bellosguardo per fotografare le donne del paese, ha animato in quei giorni di marzo il salone della parrucchiera, la farmacia, il bar e le strade. Nonostante i legami stretti siano stati tanti, non sono ancora riuscita a capire perché escano così poco.»

SOGGETTI PROMOTORI

ICCD - FOTOGRAFIA
L'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) è un istituto del Ministero per i beni le attività culturali e il Turismo (afferente alla Direzione generale Educazione e Ricerca). Tre sono gli ambiti di competenza: la catalogazione, la fotografia e la formazione.
La sua storia inizia a fine ‘800 con l’istituzione del Gabinetto fotografico, nato per documentare il paesaggio e i beni culturali. Grazie a questa attività e all’acquisizione di importanti collezioni (unica nel suo genere è la raccolta di fotografia aerea), l’Istituto vanta oggi una delle più consistenti collezioni di fotografia storica a livello nazionale con alcuni milioni di fototipi che vanno dal 1840 a oggi. La Fototeca, l’Aerofototeca, il Laboratorio Fotografico e quello di Restauro, il museo degli strumenti fotografici, le sale espositive, le aule didattiche, lo spazio convegni e una biblioteca specializzata sono i perni attorno cui ruota l’attività di promozione, studio e valorizzazione della fotografia.
Oltre a gestire, conservare, digitalizzare, rendere fruibile e valorizzare le proprie collezioni storiche attraverso ricerche, mostre e pubblicazioni, l’ICCD promuove progetti di committenza, di formazione, residenze per artisti e progetti sul territorio per incrementare il patrimonio, esportare il proprio know how e contribuire al dibattito, più che mai attuale, su significato, usi e lettura delle raccolte fotografiche nella contemporaneità.

PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E DEL VALLO DI DIANO E ALBURNI
Il Parco è stato istituito nel 1991 e dal 1998 è Patrimonio dell’UNESCO. Con i suoi 80 Comuni, 8 comunità montane e diverse località marittime è il secondo parco nazionale italiano per estensione territoriale (oltre 180.000 ettari) e occupa un tratto di territorio che dalla costa tirrenica tocca l’Appennino campano-lucano. È caratterizzato da una grande varietà geologica e naturalistica e da emergenze monumentali di grande interesse storico quali i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula.

REHUB ALBURNI
L’associazione, nata come evoluzione della Consulta Giovanile Bellosguardo per estendere il proprio raggio d’azione, promuove il patrimonio artistico, culturale, storico e ambientale dell’area compresa tra la Valle del Calore e i Monti Alburni, partendo dal territorio di Bellosguardo (SA). L’associazione intende offrire spazi liberi e fertili per ogni disciplina, valorizzando l’artigianato e le pratiche rurali cercando di rimanere a stretto contatto con l’innovazione. Perseguire e attuare una idea di multidimensionalità territoriale rifacendosi alle politiche previste dall’Unione Europea per le aree rurali, cercando di apportare al territorio futuri benefici economici.

BIOGRAFIE
IDEATORE PROGETTO E FOTOGRAFI CAMPAGNE CONTEMPORANEE

ALESSANDRO IMBRIACO
Nato a Salerno nel 1980, dopo gli studi in ingegneria, nel 2004 si trasferisce a Roma. Dal 2007 al 2012 ha lavorato ad un progetto sull’abitare a Roma (TAZ) raccontando campi rom (Casilino 800, Metropoliz), occupazioni abitative (Campo Farnia, Regina Elena), e periferie urbane (Ottavia, Idroscalo, Ponte di Nona). Dal 2011 con Tommaso Bonaventura e Fabio Severo lavora al progetto Corpi di Reato. Un’archeologia visiva dei fenomeni mafiosi nell’Italia contemporanea, esposto in diversi musei e gallerie in Italia e all’estero.
Con Caterina Loffredo, architetto, ha ideato il progetto Forza Maggiore, un progetto collettivo e multidisciplinare sulla ricostruzione post-sisma in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. Dal 2014 è docente all’Istituto Europeo di Design. Dal 2017 è membro del direttivo della SISF - Società Italiana per lo Studio della Fotografia. Nel 2017 ha svolto una residenza artistica alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Ha ricevuto diversi riconoscimenti per il suo lavoro: Premio Atlante Italiano – MAXXI (2007), Premio Canon (2008), World Press Photo (2010), Premio Pesaresi (2011), Premio Ponchielli (2012), European Publishers Award for Photography (2012). Viene selezionato nel 2011 per il Talent di Foam e per il Joop Swart Masterclass del World Press Photo. Nel 2018 vince il Premio Anima per il Sociale.
Nel 2014 e 2016 ha partecipato alla Biennale di Architettura di Venezia. Suoi lavori sono conservati dall’archivio della Biennale di Venezia, dal FOAM - Photography Museum Amsterdam, dal MAXXI - Museo nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma, dal museo Riso di Palermo e dal MUFOCO di Cinisello.
Suoi libri sono stati pubblicati in Italia (Peliti e Electa), Inghilterra (Dewi Lewis), Francia (Actes Sud), Germania (Kehrer Verlag).

ALESSANDRO COCO
Nato a Catania nel 1975, studia Scienze della Comunicazione a Roma dove si laurea con una tesi sulle avanguardie storiche e la fotografia. Dopo alcuni anni di servizio come fotografo presso archivi e soprintendenze del Ministero per i Beni Culturali, frequenta i corsi di arti visive dello IUAV dove segue, tra gli altri, i corsi di Olafur Eliasson, Joseph Kosuth, Hans Ulrich Obrist; si laurea con un progetto fotografico sulla dismissione di un'area di produzione di treni con Guido Guidi. Il suo interesse per il visivo lo porta a Gorizia dove consegue un dottorato sullo stile documentario come forma d'espressione artistica tra cinema, letteratura, arte visiva e fotografia. Attualmente alterna attività di record manager per la fotografia storica e di collaboratore all’ideazione e produzione di progetti di fotografia contemporanea presso l'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.

VALERIO MORREALE
Nato il 2 luglio 1997 in Svizzera da padre italiano e madre svizzera, cresce a Ostia, Lido di Roma. Dal 2014 studia fotografia al CEPV, Istituto di Arti applicate di Vevey, dove si diploma nel 2018. Si interessa soprattutto alla fotografia di paesaggi, architettura e nature morte. Studia e lavora a Roma.

NUNZIA PALLANTE
Di origini lucane (1991), vive e lavora a Roma. Diplomata in Scenografia presso l’ABA (2014, Roma), ottiene il master in Fotografia alla SRF (2017, Roma). La sua provenienza territoriale influenza il suo lavoro di ricerca sul rapporto uomo-ambiente. Collabora con la fotografa Cristina Vatielli nella gestione degli shooting e del materiale fotografico, e presso Leporello, libreria dedicata all’editoria fotografica e spazio espositivo di Chiara Capodici, curatrice e bookdesigner.

MATTIA PANUNZIO
Nasce a Roma nel 1992, nel 2012 si diploma presso l’istituto Professionale per la Cinematografia R. Rossellini di Roma. Nel 2015 si laurea presso l'Istituto Europeo di Design di Roma. A partire dagli anni degli studi comincia ad interessarsi alla fotografia documentaria e di paesaggio. Il suo primo progetto personale “41°17’59”N 13°01’30”E” è un analisi sul territorio dell’Agro Pontino. È stato esposto presso il Map di Pontinia nel 2016.
Nel 2015 partecipa al progetto "SienAssisi" che viene esposto presso la biblioteca della Camera dei Deputati di Roma. Nel 2017 espone il suo progetto "Zorro" presso il LAB174 di Roma.
Nel 2018 partecipa a due residenze, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e alla Fondazione Campori di Soliera (MO), guidata dal collettivo Terraproject. Nello stesso anno il suo progetto Fresh-Guru è tra i finalisti di "Storie di Economia Circolare". È secondo classificato al premio portfolio Fotografia Europea 2018 di Reggio Emilia.

SARAH WIEDMANN
Nata a Stoccarda nel 1992. Durante il corso di laurea in scienze sociali con indirizzo “relazioni interculturali” seguito a Fulda, lavora per diverse associazioni nel settore integrazione. Dopo la laurea nel 2017 si trasferisce a Milano per frequentare il master in “Photography and Visual Design” alla Nuova Accademia di Belle Arti. A settembre presenta alla mostra “We all punk”, curata da Francesco Zanot un’installazione sulla scena punk di Istanbul. Tra il 2018 e il 2019 lavora come assistente per Alessandro Imbriaco. Ora esercita come fotografa freelance prestando sempre molta attenzione ai temi sociali.

IL PROGETTO DELL’ARCHIVIO
DEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO, VALLO DI DIANO E ALBURNI

www.fotografia.iccd.beniculturali.it/bellosguardo

L’istituzione di un Archivio Fotografico del Parco, tramite l’individuazione e la raccolta, inventariazione e digitalizzazione delle fotografie esistenti, si propone di fornire uno strumento di promozione e sviluppo territoriale. Le attività di formazione vengono realizzate in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) che fornisce indicazioni teoriche e di metodo sulla gestione del materiale fotografico. Il gruppo di lavoro sarà variabile da Comune a Comune e coordinato sempre da due professionisti, di cui uno locale, con funzione di attivatore culturale.

L’Archivio sarà in un primo momento di natura digitale, ma l’obiettivo a lungo termine è di individuare una sede fisica nella quale conservare i materiali, proporre e coordinare le attività, e creare opportunità di lavoro.
La seconda parte del progetto riguarda l’esecuzione di campagne fotografiche tese alla registrazione visiva del territorio dei vari Comuni di volta in volta coinvolti. Le campagne fotografiche sono coordinate da un curatore e realizzate da uno o più fotografi che lavoreranno in autonomia seppur dentro la cornice del progetto. I risultati del lavoro entreranno a fare parte dell’Archivio in forma digitale; al contempo le stampe fotografiche saranno esposte in una mostra sul territorio e in musei e/o gallerie d’arte contemporanea collocati esternamente al Parco.
La missione partecipata dell’intero progetto Archivio si sostanzia nella collaborazione fra soggetti diversi atti a interloquire e a fare rete. I co-autori del progetto sono da un lato gli amministratori e le istituzioni locali, le istituzioni nazionali, i gruppi base e le associazioni culturali presenti sul territorio e dall’altro gli artisti e i fotografi, e che a vario titolo si occupano di fotografia.