Archivio di Stato in terraferma
Verrà inaugurata la nuova sede dell’Archivio di Stato di Venezia nel quartiere Pertini di Mestre.
Comunicato stampa
Giovedì 30 maggio, alle ore 11.30, verrà inaugurata la nuova sede dell’Archivio di Stato di Venezia nel quartiere Pertini di Mestre.
Parteciperanno alla cerimonia di inaugurazione il Prefetto di Venezia, prof.Domenico Cuttaia, il Direttore generale per gli Archivi, prof.ssa Rossana Rummo, il Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici, prof.Ugo Soragni, la Soprintendente per i beni architettonici di Venezia e Laguna, prof.ssa Renata Codello,il prof. Mariano Carraro, Segretario regionale per l’ambiente, l’Assessore alle attività culturali del Comune di Venezia, prof. Tiziana Agostini, il Presidente della Deputazione di storia patria delle Venezie, prof.Gherardo Ortalli. A fare gli onori di casa sarà il Direttore dell’Archivio di Stato di Venezia, prof. Raffaele Santoro.
La creazione di questa nuova sede, la cui costruzione venne avviata nel 2011, è stata fortemente voluta e sostenuta dall’allora Direttore generale per gli Archivi prof. Luciano Scala, ed è stata realizzata, a seguito di indagine di valutazione comparativa, dal “Fondo Lucrezio” di Conegliano.
I lavori sono stati successivamente portati avanti dal direttore generale degli Archivi prof.ssa Rossana Rummo e seguiti dal Direttore dell’Archivio di Venezia, prof. Raffaele Santoro, d’intesa con il Direttore dell’Archivio di Treviso, prof. Franco Rossi, con il quale sono state concordate le soluzioni funzionali per attrezzare la sede, sia in relazione alle necessità di adeguata conservazione della documentazione otto - novecentesca proveniente dalle varie Amministrazioni dello Stato presenti nelle province di Venezia e Treviso, sia in relazione alla migliore fruizione dei servizi da parte dell’utenza.
Il nuovo complesso si propone dunque come sede altamente qualificata in termini di tecnologia e funzionalità, e offre la disponibilità di 32 chilometri lineari di scaffalatura, a disposizione degli uffici dell’Amministrazione pubblica.
Gli archivi del Novecento usciranno finalmente dal cono d’ombra in cui sono stati tenuti, e saranno a disposizione, una volta ordinati, non solo di studiosi, ma anche di scuole ed Associazioni culturali, creando un nuovo polo archivistico-culturale anche in terraferma.
La consultabilità sarà organizzata attraverso un sistema informatico integrato con le altre sedi dell’Archivio di Stato di Venezia allo scopo di evitare ripetizioni e ridondanze. Si tratta del primo esempio del genere negli Archivi di Stato italiani. Viaggeranno le informazioni, non le persone, e sarà possibile ottenere i servizi di ricerca e di accoglienza via web.
La struttura ospita, oltre ai depositi cartacei, uffici e spazi dedicati alla consultazione da parte del pubblico e laboratori attrezzati per la lavorazione, il restauro e la pulizia della documentazione.
L’intero immobile è stato progettato e realizzato per garantire un basso impatto ambientale, consentendo quindi un significativo risparmio energetico. Tutti gli impianti sono sezionati per comparto e per singola stanza al fine di consentire un’ottimale gestione dei consumi. L’incolumità della documentazione cartacea conservata all’interno è garantita grazie ad un raffinato sistema di raccolta d’acqua piovana. Sono presenti impianti specifici che assicurano il costante controllo della temperatura e dell’umidità, con un sistema di rilevazione fumi, efficiente e capillare, ed un impianto di spegnimento ad Argon altamente tecnologico, che consente il controllo di eventuali principi d’incendio. L’impianto illuminotecnico è stato progettato in funzione di specifiche esigenze assicurando particolari criteri di luminosità.
Il direttore dell’Archivio di Stato di Venezia
Prof. Raffaele Santoro