Arc#Ive Volume 4 – Emilio Scanavino
La rassegna, che si è aperta con un focus dedicato agli archivi di Mauro Staccioli, Gabriele Devecchi e Emilio Isgrò, continua il suo percorso espositivo incentrando questa quarta tappa ai documenti con-servati presso l’Archivio Emilio Scanavino, scelta che si inserisce a pieno titolo nelle celebrazioni del settantesimo anniversario del Premio Lissone.
Comunicato stampa
Impegnati nell’organizzazione, conserva-zione e aggiornamento sia delle opere sia dei documenti degli artisti, gli Archivi svolgono un importante ruolo nel sistema dell'arte. Fondamentali non soltanto per la loro funzione di catalogazione, tutela e promozione artistica, gli Archivi incentivano ricerche a fini di studio o di pubblicazione, impegnandosi altresì nella organizzazione di seminari ed esposizioni. A conferma del ruolo e dell’attività da loro svolta, il MAC intende divulgare la conoscenza di questi Archivi presso il grande pubblico. Il progetto, nato da un’idea di Alberto Zanchetta, permetterà di consultare tutta una selezione di documenti, carteggi, foto, cataloghi o “ephemera” afferenti a un particolare periodo o evento connesso alla vita di un artista. La disponibilità di questo materiale non costituirà quindi un semplice corollario all’interno di un percorso espositivo ma diventerà esso stesso il perno di una serie di mostre che si protrarranno nel corso dell’anno.
La rassegna, che si è aperta con un focus dedicato agli archivi di Mauro Staccioli, Gabriele Devecchi e Emilio Isgrò, continua il suo percorso espositivo incentrando questa quarta tappa ai documenti con-servati presso l’Archivio Emilio Scanavino, scelta che si inserisce a pieno titolo nelle celebrazioni del settantesimo anniversario del Premio Lissone. L’artista ponentino [Genova, 1922 ~ Milano, 1986], tra gli esponenti di punta della pittura in-formale europea, vanta infatti importanti trascorsi con la cittadina briantea. Due sue opere figurano nelle collezioni permanenti del MAC, la prima delle quali risale al X Premio Lissone; si tratta di uno dei sette premi acquisto per la Giovane Pittura Internazionale assegnato a Scanavino in base ai voti espressi dalla commissione che era stata presieduta da Georg Schmidt, allora direttore del Kunstmuseum di Basilea. Il quadro premiato, dal titolo Ecce Homo, sarà ricordato da Enrico Crispolti come un’opera nodale dell’artista. Due edizioni più tardi, verrà conferito a Scanavino un altro premio acquisto per Frammenti, un piccolo dipinto in cui possiamo ritrovare ancora una volta quella tensione – tipica dell’artista – che mette in relazione l’universale con l’individuale, in modo vertiginoso.
Oltre ad ammirare le opere che dall’inizio di quest’anno sono state allestiste nella sala Meloni, lo spettatore potrà comprendere più a fondo le pulsioni che vi si cela-no all’interno in quanto sarà coadiuvato dallo sfoglio di alcuni documenti che mettono in evidenza i valori pittorici e ontologici perseguiti da Scanavino. Non v’è dubbio che l’intensità della sua ricerca ne abbia fatto un protagonista dell’arte italiana, ma soprattutto un testimone dell’uomo; a testimoniarlo è l’Ecce Homo con-servato a Lissone, ove la “maschera delle somiglianze” cede il posto a un segno nel quale vediamo incarnarsi l’uomo. Per tali ragioni il MAC di Lissone ne onora il ricordo, offrendo agli spettatori l’opportunità di approfondirne la poetica e la personalità.