Are You My Mother?
Valeria Patrizia Li Vigni, Direttrice del Polo Museale regionale di Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, Enrico Caruso, Direttore del Parco Archeologico di Selinunte; e Shai Baitel, Direttore strategico del Mana Contemporary, inaugurano la mostra “Are You My Mother ?”, a cura di Ysabel Pinyol Blasi.
Comunicato stampa
Valeria Patrizia Li Vigni, Direttrice del Polo Museale regionale di Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, Enrico Caruso, Direttore del Parco Archeologico di Selinunte; e Shai Baitel, Direttore strategico del Mana Contemporary, inaugurano la mostra “Are You My Mother ?”, a cura di Ysabel Pinyol Blasi.
“Are you My Mother”, è stata concepita come parte di uno scambio di residenze d'artista tra la Sicilia e gli Stati Uniti, reso possibile grazie alla collaborazione tra il Museo regionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Palermo ed il Mana Contemporary di Jersey City, Miami e Chicago.
All’interno delle prestigiose sedi espositive, la curatrice Ysabel Pinyol ha invitato gli artisti ad esporre opere sul tema della memoria, dando vita a tre mostre: al Riso, al Parco Archeologicoo di Selinunte e al Mana Contemporary negli Stati Uniti.
Dal 14 Maggio al 16 Settembre, “Are You My Mother?” sarà allestita nella vetrina e nel cortile principale di Palazzo Belmonte Riso, le opere di Jamie Diamond, Aleksandar Duravcevic e Eugene Lemay dialogheranno con l’installazione di Giacomo Rizzo (in collezione permanente del Museo).
Dal 15 maggio al 16 settembre, le opere dei quattro artisti saranno esposte nel Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa.
Da Agosto a Settembre Giacomo Rizzo lavorerà in residenza ed esporrà al Mana Contemporary di Jersey City, NJ.
Il significato principale della mostra siciliana conduce il fruitore a trarre una considerazione su come identifichiamo le persone più vicine a noi; potremmo concentrarci su somiglianze fisiche o comportamentali tra madre e figlio, o rivisitare la storia familiare per considerare culture, geografie e tradizioni condivise.
In ogni caso, le nostre identità , in relazione a ciò che ci circonda. All'inizio, siamo semplicemente il bambino di qualcuno; più tardi, diventiamo il centro di un complesso insieme di interessi e occupazioni, generi e preferenze.
Recentemente, anche l'identità è stata definita più spesso in termini negativi, da ciò che ci divide.
“Are You My Mother?” intende spingerci a guardare oltre queste barriere per concentrarsi sulla parentela culturale ed esperienziale.
Per un osservatore esterno che osserva una famiglia non propria, i dettagli della tradizione, della memoria e del patrimonio condivisi sono spesso nascosti, ma mantengono un impatto attraverso una comprensione comune dei vincoli familiari. Nella serie fotografica del 2008 Constructed Family Portraits, Jamie Diamond esplora l'importanza di questi aspetti presentando dei gruppi di estranei come se fossero collegati, mostrando come le immagini possono distorcere la nostra visione del passato. Oltre alla sua definizione familiare, la parola “madre”, viene anche usata in relazione alla nazionalità.
Nel nostro mondo interconnesso, l'identità nazionale è spesso persa o mal interpretata, quindi gli artisti in questa mostra si impegnano a confrontarsi con storie e culture di luoghi specifici.
Nella serie Youth, Aleksandar Duravcevic, grazie ad un materiale iridescente riflettente, incorpora l'immagine dello spettatore nell'opera, mentre le tre colonne esposte a Selinunte, evocano un senso di perdita attraverso l'assenza implicita di ciò che una volta avrebbero potuto sostenere, ed una registrazione di lamentose voci femminili suggerisce il lutto, che implica la perdita personale rappresentata dalla distanza di Duravcevic dalla sua terra natale.
Infine, nella produzione artistica della serie Amerika, anche Eugene Lemay esplora la relazione con il luogo, esaminando l'impatto delle ideologie divisive sul popolo di una nazione. Lemay usa l'esempio più iconico di un simbolo unificante, la bandiera, per interrogare le verità che si presume queste trasmettano.
L’artista rimuove il colore dalla bandiera per sollecitare lo spettatore a rivalutare l’importanza simbolica di quest’ultima e la sua continua validità, dimostrando che allo stesso tempo si può riconoscerla o meno, problematizzandone l’utilità.
All’interno del Parco Archeologico di Selinunte, Giacomo Rizzo riproduce con un imponente scultura il fiore Myosothis, più conosciuto come non ti scordar di me, per ricordar negli anni gli avvenimenti importanti della nostra Storia.
“Are you My Mother?” chiede a noi stessi di riesaminarci come autori delle nostre narrazioni storiche. Gli artisti presenti indagano su come potremmo esercitare l'empatia nonostante le opinioni divergenti sull'identità familiare e nazionale. Ci invita inoltre a chiederci come impieghiamo il nostro sempre crescente accesso alla condivisione delle informazioni per sottolineare sia la somiglianza che la differenza.
L’evento è inserito nel contesto delle manifestazioni della Settimana delle Culture.