Argonauts

Informazioni Evento

Luogo
CREA CANTIERI DEL CONTEMPORANEO
Giudecca 211 - 211b Isola della Giudecca, Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
19/04/2024

ore 17.30

Generi
serata - evento

“Argonauts” un fittissimo programma di 10 Mostre, talk, performance, coinvolgerà 61 artisti internazionali e animerà gli spazi veneziani di Crea Cantieri del Contemporaneo alla Giudecca. 

Comunicato stampa

Un 2024 intenso e all’insegna delle collaborazioni internazionali e della ricerca quello che si inaugura il 16 Aprile da CREA Cantieri del Contemporaneo all’isola della Giudecca a Venezia.

Il progetto CREA Cantieri del Contemporaneo, diretto da Pier Paolo Scelsi, da sempre coniuga e mette a sistema capacità di connettere i linguaggi artistici contemporanei e le realtà produttive dell’artigianato locale, fondendosi in un'unica visione che mira a preservare l'identità culturale di Venezia, il suo patrimonio di arti, mestieri e residenze, attingendo alla forza propositiva del mondo delle arti contemporanee. Dall’identità stessa di CREA, progetto ponte tra le arti visive e il vivere quotidiano e comune e dalla naturale propensione ad essere luogo di sperimentazione e opportunità, nasce la ricchissima programmazione che avrá inizio il 16 aprile e si estenderà per tutti i 7 mesi del periodo della Biennale di Venezia.

 

Dal 16 Aprile.

 

◉ DAM IN VENICE CRIP ARTE SPAZIO

Apre il 16 Aprile 2024 la prima grande mostra internazionale dell'esclusivo e radicale Movimento per le arti disabili del Regno Unito, che mette in mostra sette dei principali artisti disabili radicali di questo movimento artistico che ha scosso il mondo e che ha contribuito a ottenere diritti per le persone disabili, creando in contempo una grande e importante produzione artistica attorno a questi temi..

L'obiettivo della mostra principale di CREA del 2024 è quello di cambiare il modo in cui guardiamo le persone disabili, mettendole al potere anziché trattarle con pietà.

La mostra, supportata dal British Council e dall’Arts Council, trasmette l'entusiasmo e la creatività del Movimento DAM, con podcast e pubblicazioni previsti durante i sette mesi di esposizione. Inoltre la Graphic Novel Crip Arte Spazio che mostra il DAM ha fatto esplodere Venezia e ha vinto il Leone d’Oro. “ CRIP ARTE E SPAZIO: THE DAM IN VENICE” trasmette l’assoluta esuberanza, gioia ed esplosione creativa del forte movimento DAM.

Curata da David Hevey con il design espositivo di Nina Shen, le oltre 20 opere sono incorniciate da enormi, spiritosi e straordinari striscioni di protesta, imponenti strisce di fumetti che descrivono la storia del DAM, e giganteschi schermi cinematografici che mostrano film sugli artisti diretti da David. Anche con la nostra graphic novel Crip Arte Spazio, che mostra il DAM che fa esplodere Venezia e vince il Leone d'Oro, CRIP ARTE SPAZIO: THE DAM IN VENICE trasmette l'assoluta esuberanza, gioia ed esplosione creativa del grande Movimento DAM.

Oltre alle opere degli artisti Terence Birch, Tony Heaton OBE, Jameisha Prescod, Abi Palmer, Ker Wallwork, Tanya Raabe-Webber, Jason Wilsher- Mills e Keith Armstrong, ci saranno podcast e pubblicazioni durante i sette mesi della mostra.

 

CYFEST 15: Vulnerability
La seconda mostra che inaugura sempre il 16 aprile si inserisce in una una di mostre itineranti ospitate in tutto il mondo presso importanti istituzioni culturali e pubbliche. CYFEST 15 si è svolto a Yerevan, Armenia e Miami, USA, nel 2023, e proseguirà a Venezia, Italia, nel 2024. (Anti) fragilità degli spazi biologici, sociali e cibernetici, memorie personali ed immaginazione scientifica, la riproduzione della pioggia e la capacità della natura di essere agente creativo, la connessione tra modelli di maglieria e una complessa procedura matematica come il set di Mandelbrot, tutto converge nella nostra nuova grande mostra collettiva da CREA e coinvolgerà gli artisti Samvel Baghdasaryan, Ludmila Belova, Max Blotas, Alexandra Dementieva, Alexey Dymdymarchenko, Yvetta Fedorova, Anna Frants, Elena Gubanova & Ivan Govorkov, Irina Korina, Natalia Lyakh, Anne Marie Maes, Phill Niblock & Katherine Liberovskaya, Tuula Närhinen, Nao Nishihara, Fabrizio Plessi, Mariateresa Sartori, Monica Naranjo Uribe, Where Dogs Run.

Curated by Anna Frants, Elena Gubanova, Silvia Burini, Alexandra Dementieva.

 

◉ HOMESICK

E’ il terzo appuntamento da CREA dal 16 aprile. La mostra, curata da Alena Stetsiukevich, provoca una riflessione sulla difficile perdita della propria identità come conseguenza del distacco dalla propria cultura nativa. Scava nel profondo desiderando un posto sicuro da chiamare casa, che sia dentro di sé o nel mondo come regno fisico. Esamina la trasformazione interiore che traspare come conseguenza dell’affrontare le sfide globali e le circostanze che impongono individui ad abbandonare la propria terra d’origine in cerca di un senso di appartenenza.

Con le opere di due artisti internazionali, Lidia Russkova-Hasaya e Timofey Kolesnikov, la mostra cattura l'essenza della nostalgia di casa in un pensiero molto provocatorio. Attraverso vari mezzi, come la fotografia, l'installazione, e la videoarte, entrambi gli artisti esplorano le profondità di questo sentimento, offrendo una prospettiva unica sull’esperienza umana.

 

◉ Open Showroom

Stallmann Galleries e POV Contemporary collaborano a Venezia per presentare il loro primo progetto comune,
L’intervento  apre le porte dello studio di Daniel Spivakov da CREA e propone, dal 16 al 21 aprile, il dialogo tra differenti artisti internazionali provenienti da Londra, Berlino. Kiev, New York.
Pittura, scultura e fotografia di artisti emergenti e strutturati quali Mino, lo stesso Daniel Spivakov,  Victoria Pidust, Pegasus Product, Matthew Murphy, Antonio Lanna, Alex Müller, Sam Cherof

 

◉ Performance e Talk

La giornata di apertura del 16 aprile sarà correlata e arricchita da un fitto programma di performance e talk curato da Sara Bizai, Victoria Fedeeva, Filippo Vane e Gaia De Santi che coinvolgerà artisti e curatori delle varie mostre e non solo attorno al tema dell’equilibrio e della fragilità.

Tra questi menzioniamo la tappa di The Ballad of Human Mutations dell'artista Aliteia e a cura di Alisia Viola. L’artista porta da Crea un momento di “pura esperienza”. Lo spettatore è chiamato a camminare privo delle proprie certezze oramai considerate scontate, ovvero vista ed equilibrio. Accompagnati da dei performer con Charcot-Marie-Tooth - la malattia ereditaria degenerativa rara tra le più diffuse - nonché volontari dell’associazione ACMT-Rete, il pubblico è invitato a vivere la propria ballata. Il tappeto rosso veneziano viene ribaltato per essere il tappeto della fragilità come nuovo valore sociale sia estetico che esperienziale. La performance di The Ballad diventa così un pronao che mette lo spettatore in condizioni di aprirsi verso le tematiche del diverso e accoglierle come primaria forma dell'essere umano.

 

Antonio Irre presenta la performance e video-installazione Do Not Feed Wild Animals, una riflessione sulla città di Venezia attraverso la figura del gabbiano reale. Simbolo di libertà attraverso i secoli, il "cocai" è oggi perfettamente ambientato nelle vie commerciali di Venezia, dove si è specializzato nel rapace cleptomane furto aereo di tramezzini, pizzette e cornetti. Ispirato a "I like America and America likes me" di Joseph Beuys, la performance è un augurio alla città, affinchè torni ad essere un simbolo di libertà e di connessione oltre i mari. Con Gáspár Boti e Vittorio Tommasi. Dal 16 al 20 aprile negli spazi CREA sarà inoltre visibile l'installazione omonima realizzata insieme al fotografo Ioan Pilat..

 

Beatrice Donda porterà la proiezione della performance Not a Cookbook eseguita il 22 Giugno 2023 all’interno della Galleria MLZ Art Dep di Trieste. L'intervento si focalizza sull’esplorazione del flusso di coscienza nel processo creativo di un'opera.

Un letto al centro della scena in quanto simbolo tangibile del luogo in cui l’artista ha trascorso il tempo nella stesura del suo libro d’artista. Una raccolta di poesie nata nel 2019 e conclusasi nel 2022, il primo di una trilogia.

Quaranta minuti in cui l’artista, confinata in una grande sala della galleria, intraprendendo un viaggio interiore alla ricerca di ispirazione si interconnette con gli elementi che plasmeranno poi le pagine della sua poesia: il latte, il granchio, la sigaretta, le uova.

Il pubblico e l’artista separati da una grande porta a vetri da cui possono osservare voyeuristicamente ciò che accade all’interno della stanza come se stessero sbirciando dal buco di una serratura, rendono tangibile il senso di intimità che necessita questo atto. Qualcosa di privato e altrimenti inaccessibile si rivela invece visibile agli occhi degli spettatori.

 

Il 18 aprile CREA avrà il piacere di ospitare un Meeting tra Artisti, Curatori, Istituzioni e Artigiani del Mare promosso da Marlands, una comunità di artisti e ricercatori contemporanei uniti per affrontare questioni culturali ed ecologiche nelle isole del Mediterraneo. Questo progetto mira a implementare collaborazioni tra arti e scienze per aumentare la consapevolezza in tutta Europa delle isole. L’obiettivo di Marlands è creare e implementare metodologie specifiche di cooperazione che offrano soluzioni concrete ai residenti, alla fauna selvatica e agli ecosistemi.

 

Da settembre a Novembre.

 

◉ Limbo (Holding Area)

Katerina Kovaleva presenterà alla mostra parte del suo progetto Holding area. Si tratta di un'installazione composta da paracadute sospesi  che imitano una cupola con frammenti di affreschi del Tiepolo abbinati ai disegni dell'artista. Vecchi secchi ricoperti di specchi sono posizionati sotto il paracadute creando l'illusione di secchi pieni e di immagini riflettenti sulla parte superiore. Sulle pareti potevano essere esposte anche opere grafiche e disegni su seta da paracadute. L'artista sta cercando di esplorare il fenomeno dell'attesa o del limbo che è particolarmente attuale per l'umanità in questo momento. Il termine “area di attesa” nel paracadutismo denota lo spazio all'interno del quale un paracadutista deve rimanere dopo essersi lanciato prima di iniziare il percorso di atterraggio. “Nel mio lavoro ho interpretato lo stato del paracadutista in bilico in uno spazio liminale tra terra e cielo come metafora della nostra dipendenza dalle circostanze esterne, di tempi in cui ci troviamo in balia del destino”.

◉ Parole Radicate

A settembre, la programmazione di CREA si sposterà al di fuori degli spazi della Cantieristica Minore Veneziana per interagire con uno dei luoghi più importanti e interessanti del Comune di Venezia: il suggestivo scenario di Parco San Giuliano. Il progetto artistico "Parole Radicate" di Giulia Mastrangelo, promosso da "La Cittá del Sole, società cooperativa sociale" presso Camper Park San Giuliano mira a esplorare la natura stessa del luogo, focalizzandosi su tre elementi cardine: terra, cielo e acqua. La laguna, simbolo di connessione tra la terraferma e Venezia, si riflette nel paesaggio del parco, diventandone parte integrante. L'opera d'arte non si limita alle parole dell'artista, ma evolve con il coinvolgimento degli spettatori, trasformandosi in un'esperienza collettiva.

 

◉ RE-USE ART CREATION PROJECT ARSENALE NORD – GIARDINO THETIS

Giovedì 9 maggio ore 17,30 inaugurazione installazione “BRICOLE”

L’installazione è stata realizzata nell’ambito di RE-USE progetto di cooperazione tra Sculpture Line (Repubblica Ceca), Areacreativa42 (Italia), Jan Koniarek Gallery (Slovacchia), Kopavogur (Islanda), con il contributo di Europa Creativa e la collaborazione di Spazio Thetis e Crea Cantieri del Contemporaneo.

Aneta Filipova e Gabriele Provenzano sono i due giovani artisti che insieme hanno vinto il premio per l’opera “Bricole” che ha interpretato con maggior interesse e sensibilità il tema della sostenibilità nel contesto di Venezia.

◉ Beyond the Skin - Thinking ahead

Un progetto artistico e scientifico, organizzato dal Thinking Ahead art and science forum e The International Artists Museum in collaborazione con l'Accademia d'Arte di Venezia e CREA Cantieri del Contemporaneo, a cui parteciperanno decine di artisti e ricercatori, con lo scopo di indagare e presentare le relazioni tra creatività artistica e un'ampia gamma di argomenti di riferimento come strati, sensazione, prurito, comunicazione, rughe, capelli, sudore, bellezza, guarigione delle ferite, desquamazione, ustioni, impianti e riempitivi, camaleonte e pelle di polpo, pelle di serpente, pellicce, corteccia di alberi, suolo, malattie mentali, vaiolo ed eruzioni cutanee, tatuaggi, tessuti, moda, pergamene antiche, mummie, involucro del microbioma cutaneo, spettacoli, musica, poesia e altro ancora.

Il progetto consiste in un Artistic Camp e in un laboratorio, con mostra digitale e fisica di opere d'arte e video, simposi ibridi condivisi da artisti e scienziati provenienti da istituzioni accademiche, musei e gallerie in tutto il mondo e azioni partecipate con visitatori e studenti.

25 aprile 2024: Evento di apertura con tavola rotonda all'Hotel Saturnia

Settembre 2024: 10 days camp in Giudecca

 

◉ GENIUS The sacred stranger

Il termine greco per indicare l'ospite è Xénos. La ξενια(Xenia)era il concetto di ospitalità nell'antica Grecia. Esso era sacro e protetto da ZeusXenios.

Quando uno straniero si presentava alla porta il padrone di casa non poteva negargli ospitalità ed ascolto altrimenti avrebbe attirato l'ira di Zeus.

Nel 2021 alla Giudecca e nella discarica di Santa Marta, sono apparse numerose colonie di Ibis,l'uccello venerato come simbolo del Dio Thot e raffigurato anticamente nei geroglifici. Carotti decide di sviluppare, a partire da questo fenomeno naturale inaspettato, la sua ricerca per un nuovo progetto espositivo e site specific pensato per CREA.

La pratica artistica di Cristiano Carotti è costantemente tesa al recupero della valenza dicotomica tra Homo Naturalis e Homo Mechanicus, rivolgendo lo sguardo alla Natura e alla possibilità del ristabilimento di un ruolo attivo da parte dell’Uomo.

In questo intervento l’artista sarà portato  a cercare nei luoghi popolati dalle colonie di Ibis, una serie di objets trouvés con cui realizzerà, nel corso di una residenza, che lo vedrà collaborare con gli artigiani della Giudecca, una serie di sculture ed installazioni rituali, volte alla creazione di veri e propri amuleti e glifi consacrati al Dio Toth, in una pratica di studio e ricerca sugli antichi dettami dell'esoterismo egizio.

La pratica esoterica, supportata da studiosi ed editori specializzati nella ricerca, sarà il mezzo ed il simbolo di una contaminazione interculturale, di ascolto,accoglienza e cura dell'estraneo, sia nella dimensione ieratica e terrena ,dove inevitabilmente assume anche un forte valore politico, sia in quella magica e astrale, dove si sa, tutte le anime sono allo stesso tempo a casa ed anche "Everywhere Strangers".