Aria Rara

Prende il via l’edizione di Primavera delle Strade dell’arte a Monteverde: dalle ore 18 alle 21 una ventina tra artisti, studi e spazi artistici aperti gratuitamente, aspettano il pubblico in tutto il quartiere per brindare al ritorno della primavera. Pavart Gallery, per l’occasione, inaugura la mostra collettiva d’arte contemporanea “ARIA RARA” curata da Velia Littera.
Comunicato stampa
L’esposizione riunisce cinque artisti: Evelyne Baly, Daniela Monaci, Monica Sarandrea, Manuela Scannavini e Uter che, attraverso le loro opere, esplorano il legame profondo tra l’uomo e l’ambiente, evidenziando la fragilità dell’ecosistema in un’epoca segnata dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento.
La mostra collettiva "Aria Rara" nasce dalla necessità di sensibilizzare il pubblico sull’importanza di preservare la qualità dell’aria, elemento essenziale per la vita sulla Terra.
L’ossigeno è il respiro invisibile del mondo, la linfa vitale che attraversa ogni essere vivente, dagli uomini agli animali, dalle piante agli oceani. La sua esistenza dipende da un delicato equilibrio che oggi risulta sempre più compromesso a causa della deforestazione, delle emissioni di gas serra e dello sfruttamento incontrollato delle risorse naturali. Se non si interviene tempestivamente, rischiamo di trasformare il nostro pianeta in un luogo ostile alla vita, dove l’aria pulita diventerà una risorsa sempre più rara e preziosa. "Aria Rara" si fa portavoce di questo messaggio, invitando il pubblico a riflettere sulla necessità di proteggere la Terra e il suo respiro.
Gli alberi, simbolo di resistenza e rinascita, sono i protagonisti di alcune delle opere in mostra. Veri e propri custodi dell’ossigeno, attraverso il processo di fotosintesi trasformano l’anidride carbonica in aria pura, regolando il clima e offrendo rifugio a numerose specie viventi. Eppure, ogni anno milioni di ettari di foreste vengono abbattuti, sacrificati in nome del progresso e dell’industrializzazione. Proteggere gli alberi non significa solo salvaguardare la biodiversità, ma anche garantire un futuro alle prossime generazioni.
Questa consapevolezza si traduce nelle opere degli artisti, che, con differenti linguaggi espressivi, evocano la bellezza e l’importanza del mondo vegetale, restituendo un senso di sacralità alla natura.
La mostra si sviluppa attraverso un percorso che abbraccia differenti discipline artistiche, dalle sculture ai dipinti, dalle fotografie alle innovative meta-fotografie realizzate con l’intelligenza artificiale. Ogni opera rappresenta una riflessione personale sul rapporto tra uomo e natura, sulla leggerezza e l’impalpabilità dell’aria, sulla sua essenziale funzione vitale.
Le fotografie degli alberi di Daniela Monaci si riflettono nel cielo creano un effetto visivo che spinge lo spettatore a riconsiderare la propria percezione dello spazio e della realtà, un invito a vedere la natura non solo come elemento statico, ma come qualcosa di dinamico, in costante dialogo con l’ambiente circostante.
Le sculture di Monica Sarandrea esprimono la connessione tra materia e spirito, suggerendo come la natura stessa sia un dono prezioso da proteggere. In una delle sue opere esposte il bianco del tessuto scolpito, sembra aprirsi per rivelare spighe dorate, trasmettendo così un senso di purezza e speranza, ricordandoci che dalla terra nasce la vita.
Evelyne Baly, con i suoi acquerelli evanescenti, cattura l’essenza impalpabile dell’aria, traducendo la leggerezza e la trasparenza dell’atmosfera in delicate velature dai colori caldi. Le sue opere sembrano sospese tra sogno e realtà, evocando la fragilità della natura e il suo costante mutamento. I suoi paesaggi si dissolvono dolcemente nello spazio, invitando lo spettatore a contemplare la bellezza dell’impermanenza.
Le tele materiche di Manuela Scannavini, invece, esprimono la forza primordiale della terra e degli elementi naturali. Attraverso spessori, rilievi e texture intense, le sue opere restituiscono la concretezza della materia e il suo legame indissolubile con il respiro del pianeta. La sua ricerca artistica esplora il dialogo tra solidità e trasformazione, tra l’energia vitale della natura e la sua vulnerabilità di fronte all’intervento umano.
Infine, le meta-fotografie di Uter ci trasportano in un futuro onirico, dove l’essere umano sembra fondersi con l’ambiente, Nell’immagine “Il Pensatore” un corpo è traforato come fosse una scultura porosa che respira attraverso la natura stessa. Il paesaggio surreale, dominato da un cielo sconfinato e da un mare in tempesta, amplifica il senso di precarietà e al tempo stesso di meraviglia, ponendo l’accento sulla necessità di ristabilire un equilibrio tra uomo e ambiente.
Ma qual è il nostro ruolo nella tutela del pianeta? In questo caso l’arte diventa un mezzo per sensibilizzare, per scuotere le coscienze e per promuovere un cambiamento. Ogni opera esposta, infatti, è un invito a guardare il mondo con occhi nuovi, a riscoprire l’incanto dell’aria, dell’acqua, delle piante e di tutto ciò che rende possibile la vita.
La mostra è un messaggio di speranza, proteggere il nostro pianeta significa proteggere noi stessi, la nostra storia e il nostro futuro. Attraverso l’arte e la consapevolezza, possiamo riscoprire il valore dell’aria come elemento vitale, trasformando il nostro rapporto con la natura in un’alleanza basata sul rispetto e sulla gratitudine. "Aria Rara" è un soffio d’arte che avvolge i sensi e invita a respirare a fondo lasciandosi trasportare da emozioni intense.