Arianna Carossa – Massetere
Il lavoro di Arianna Carossa prende frammenti di materiali molto diversi tra loro creando un sistema eterogeneo, che prende forma in una scultura.
Comunicato stampa
ARIANNA CAROSSA / MASSETERE
Il lavoro di Arianna Carossa prende frammenti di materiali molto diversi tra loro creando un sistema eterogeneo, che prende forma in una scultura. La comunicazione delle parti, in apparente contrasto tra loro, è il fulcro di nuove soluzioni formali, che Carossa investe di una nuova presenza, essenza, ed esperienza.
“Ristrutturarsi modellandosi”, spiega l’artista, che, dopo anni di esperienza tra l’Italia e New York, si espone in un’estetica composita, nuova, che sfida i contorni della forma.
I frammenti di una delle piu importanti figure iconografiche classiche, il cavallo, sono tenuti insieme dall’acustica prodotta da un vinile che risuona nello spazio.
In questo modo, dall’associazione di materiali e suoni compositi, è suggerita la presenza del corpo del cavallo stesso senza rappresentarlo nella sua accezione più riconosciuta.
L’installazione di Arianna Carossa, presentata all’interno della stanza dedicata alla fusione dal 1913, in una delle fucine più antiche d’Italia, la Fonderia Artistica Battaglia, apre al pubblico il potenziale di associazione immaginaria, e di connessione concettuale. In Battaglia, come ci racconta l’artista: “ Ritrovo una sacralità perduta, un’aurea democraticamente recisa, fatta anche di competenza strutturale oltre che di intuizione formale.”
Arianna Carossa è nata nel 1973 a Genova, città dove ha vissuto e lavorato fin dagli inizi della sua carriera. Nel 2011 si trasferisce a New York e da allora prosegue la sua ricerca negli Stati Uniti portando avanti parallelamente alcuni progetti anche in Europa. Per molti anni il centro della sua ricerca è stato l'oggetto: inteso come materia prima da reinventare, un processo radicato nell' Arte Povera, completamente reinterpretato. Materiali d'uso comune e pezzi di mobili, ceramiche e dipinti vengono riassemblati in modo personale, riflettendo su temi universali. Anche oggi, senza perdere di vista l'oggetto, la sua attenzione si è spostata sulla perdita di immaginazione causata dalla realtà svelata; dopo la pubblicazione del libro "The aesthetic of my disappearance", lanciato nel 2014 al MoMA / PS1, la sua attenzione si è concentrata sulla performing art collegata all'oggetto, rendendo il pubblico familiare e complicato allo stesso tempo.
Grazie a:
PLACENTIA ARTE www.placentiaarte.it
TETTO GARRONE www.tettogarrone.it