Arno Stern – La formulazione
Un Arno Stern d’eccezione quello presentato da ActionArt Factory di Galleria Magenta in un evento inedito e completo che è più di una mostra. Per la prima volta in Italia un percorso espositivo ricompone in 650 immagini fotografiche l’avventura incomparabile di colui che ha dedicato la propria esistenza allo studio della libera espressione umana attraverso l’atto del dipingere. Una ricerca assidua, condotta in modo schivo seppure esemplare, da oltre 60 anni.
Comunicato stampa
Un Arno Stern d’eccezione quello presentato da ActionArt Factory di Galleria Magenta in un evento inedito e completo che è più di una mostra. Per la prima volta in Italia un percorso espositivo ricompone in 650 immagini fotografiche l'avventura incomparabile di colui che ha dedicato la propria esistenza allo studio della libera espressione umana attraverso l’atto del dipingere. Una ricerca assidua, condotta in modo schivo seppure esemplare, da oltre 60 anni.
60 opere fotografiche in parete e 590 immagini su supporti mediali qualificano l’intera esposizione, che amplifica la propria dimensione emozionale, grazie a un allestimento scenografico essenziale e tecnologico, in grado di guidare il visitatore in un itinerario quasi sensoriale.
Cornice incantevole della mostra il quattrocentesco Convento dell'Annunciata di Abbiategrasso (MI), oggetto di una magnificente e minuziosa opera di restauro da parte di Pinin Brambilla Barcilon, già illustre restauratrice del Cenacolo vinciano. Il complesso architettonico dedica 350 mq. alla mostra antologica di Arno Stern - incentrata sui temi della Formulazione (la manifestazione universale programmata della memoria cellulare), del Viaggio (presso le popolazioni “risparmiate” dall’assoggettamento socio-culturale), del Gioco del Dipingere nel Closlieu (l’atelier di pittura dall’allestimento singolare) - e ospita la conferenza pubblica serale nell’attigua e suggestiva chiesa sconsacrata.
Una mostra dai tratti inconsueti, intrisa di spunti di riflessione scientifici e non, stimolanti e talvolta provocatori, esatta e ammaliante nei contenuti, tanto da attirare l'attenzione, oltreché di un pubblico stratificato, di un pubblico specialistico. L'Educazione “creatrice” di Arno Stern coinvolgerà personalità appartenenti a diversi ambiti del sapere e sarà momento di raffronto per discipline tanto distanti (quali per citare solo qualche esempio l'arte, la pedagogia, la psicologia, la filosofia, la neurobiologia), quanto sorprendentemente vicine nell'accorgersi che tutto appartiene, è, ritorna all'uomo.
Ad aggiungere unicità all'evento sarà anche la partecipazione diretta del figlio di Arno Stern, Andrè Stern, che in una conferenza pubblica successiva testimonierà al pubblico la sua storia di bambino-tipo del Closlieu, non scolarizzato. Una liaison apparentemente logica, ma non scontata, dal momento che per la prima volta in Italia, padre e figlio saranno uniti nel destino della Formulazione, ma indipendenti e originalmente diversi nell'approccio e nella presentazione della loro esperienza di vita.