Arp – Viaggio in Oriente

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE MARGUERITE ARP
Via alle Vigne 46 , Locarno-Solduno , Switzerland
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

ogni domenica dalle 14 alle 18
Aperture straordinarie:
10.04 Lunedì di Pasqua
18.05 Ascensione
29.05 Lunedì di Pentecoste

Durante il Locarno Film Festival (2-12 agosto) tutti i giorni dalle 14 alle 17

Visite guidate e attività di mediazione culturale per scuole su appuntamento:
[email protected].

Vernissage
09/04/2023
Biglietti

7.- CHF / 5. - CHF (studenti fino ai 25 anni). Entrata gratuita fino ai 16 anni

Artisti
Jean Arp
Curatori
Simona Martinoli
Generi
personale, arte moderna

La nuova mostra è dedicata a un capitolo poco conosciuto della produzione artistica di Arp: la creazione di gioielli in argento e opere in ceramica, realizzate in collaborazione con artisti-artigiani israeliani.

Comunicato stampa

La nuova mostra alla Fondazione Marguerite Arp è dedicata a un capitolo poco conosciuto della produzione artistica di Arp: la creazione di gioielli in argento e opere in ceramica, realizzate in collaborazione con artisti-artigiani israeliani.

Il 9 aprile 1960 Jean Arp e Marguerite Arp-Hagenbach intraprendono un viaggio culturale intitolato “Pasqua in Terra Santa”, guidato dallo storico dell’arte basilese Robert Stoll alla scoperta del patrimonio artistico, storico e culturale del Vicino Oriente. Il gruppo si reca al Cairo e a Giza, dove visita il Museo Egizio, le piramidi, la Sfinge e numerosi altri monumenti, per poi recarsi a Menfi e Saqqara. Si sposta successivamente a Gerusalemme, per partecipare alle celebrazioni della Pasqua e visitare i principali luoghi sacri della città, la cui parte orientale apparteneva allora alla Giordania. Tiberiade, Haifa e Nazareth sono altre tappe del fitto programma.

Il 24 aprile il gruppo rientra in Svizzera, ma Jean e Marguerite rimangono in Israele nel villaggio artistico Ein Hod (presso Haifa), fondato nel 1953 da Marcel Janco, artista di origini rumene e uno dei fondatori del movimento Dada a Zurigo nel 1916 con Arp, Tzara, Ball, Hennings e Huelsenbeck. Ad Ein Hod sono attivi atelier di tessitura e stampa e si lavorano la ceramica e l’argento. L’incontro con Janco e la realtà di Ein Hod si rivela come uno stimolo per la creatività di Arp, sempre aperto e curioso, a sperimentare con nuovi materiali e mezzi espressivi. Nascono così delle creazioni di gioielli in argento e opere in ceramica, realizzate in collaborazione con gli artisti-artigiani israeliani. Si tratta di un capitolo interessante, ma ad oggi ancora largamente sconosciuto all’interno della produzione artistica arpiana.

La mostra prende le mosse da un nucleo di opere del periodo Dada di Arp, Taeuber-Arp e Janco, per poi passare a delle sezioni incentrate sul viaggio in Oriente, periodo in cui il dadaismo stava conoscendo un revival a livello internazionale. Le creazioni in ceramica e i gioielli sono riconducibili a precisi rilievi, opere tessili e su carta realizzati da Arp nel corso di tutta la sua lunga carriera, dagli anni Venti alla maturità. Il grande rilievo in legno dipinto I gemelli (1956), lo vediamo rivivere in una collana d’argento; il ricamo J’ai pensé à une fleur (1923-26) in una spilla: questi sono soltanto alcuni esempi delle corrispondenze tra gioielli e opere d’arte visibili in mostra.

La presenza del gioiello d’arte nell’opera di Arp consente di affrontare anche il tema del rapporto tra micro e macro, che si manifesta nell’opera tardiva del grande artista. Negli anni Cinquanta e Sessanta Arp realizza infatti opere su grande scala integrate all’architettura o da collocare nello spazio pubblico e al contempo lavori di piccolo formato come gioielli o découpages.

La fotografia che ritrae Arp in meditazione davanti alla grande Sfinge fa da preambolo ai riferimenti all’Egitto presenti nella sua produzione poetica e plastica. In mostra si
possono ammirare un esemplare unico con copertina dipinta della raccolta di poesie
Der Pyramidenrock (1924) e sculture in bronzo come L’Egiziana (1938) o la Piccola sfinge (1942), un’opera legata all’universo onirico e fantastico di Arp in cui solo il titolo ricorda la figura mitologica.

Assieme a opere mai o raramente esposte al pubblico, la mostra presenta una piccola selezione di materiali d’archivio inediti. Particolarmente degno di nota un album confezionato dallo stesso Stoll su proposta di Marguerite Arp: fotografie, ricordi e i più vari documenti consentono di ripercorrere l’itinerario e gli amici incontrati lungo la via dagli Arp. Il rapporto con Marcel Janco è documentato da un carteggio conservato negli archivi della Fondazione. Ne emerge un lato sensibile di Arp, e la sua apertura alle contaminazioni artistiche, che confermano la sua peculiare creatività sperimentatrice.

In mostra opere di: Jean Arp, Marcel Janco, Sophie Taeuber-Arp, come pure di François Hugo, Peter Johanaan, Itche Mambusch, Aviva Margalit.

Notizie biografiche:

Jean Arp (16.9.1886 Strasburgo – 7.6.1966 Basilea)

Frequenta le scuole d’arte a Strasburgo e Weimar (1901-08) e l’Académie Julian a Parigi. Nel 1909 si trasferisce a Weggis, dove partecipa alla fondazione del gruppo Der Moderne Bund. Allo scoppio della guerra fugge a Parigi e nel 1915 si rifugia in Svizzera, dapprima ad Ascona poi a Zurigo, dove incontra Sophie Taeuber, che sposa nel 1922. Nel 1916 è tra i fondatori del movimento Dada a Zurigo. Espone alla prima mostra dei surrealisti a Parigi nel 1925. L’anno successivo acquisisce la cittadinanza francese. Nel 1929 gli Arp si trasferiscono a Clamart presso Parigi. Negli anni ’30 fanno la conoscenza di Marguerite Hagenbach che li ospita nella sua casa di vacanza ad Ascona. La morte di Sophie Taeuber-Arp nel 1943 fa precipitare Arp in una profonda crisi. Marguerite lo aiuta a riprendersi dal lutto e nel 1959 diventa la sua seconda moglie. Negli anni ’50 Arp raggiunge l’apice della fama quale scultore, pittore e poeta. Nel 1966 muore d’infarto.

Marguerite Arp-Hagenbach (22.8.1902 Basilea – 23.8.1994 Locarno)

Si forma alla scuola commerciale di Basilea (1921-22). Dopo un soggiorno a Londra è segretaria della sezione basilese della Pro Juventute (1924-46). Prende lezioni di pianoforte. Nel 1937 inizia a collezionare arte contemporanea, in particolare concreta e costruttivista, costituendo quello che Franz Meyer, direttore del Kunstmuseum Basel, ha definito “uno dei più straordinari musei privati d’arte moderna”. Nel 1959 acquista la proprietà Ronco dei Fiori a Locarno-Solduno con Jean Arp, che sposa lo stesso anno. Nel 1988 istituisce la Fondazione Marguerite Arp. Nel 1965 i coniugi Arp donano parte della loro collezione alla Città di Locarno. Deceduta nel 1994, riposa nel Cimitero di Locarno a fianco di Arp e Taeuber-Arp.

Marcel Janco (24.5.1895 Bucarest – 21.4.1985 Ein Hod,Israele)

Nato a Bucarest, in Romania, è stato tra i fondatori del movimento Dada nel 1916, al Cabaret Voltaire di Zurigo. Nel 1922 Janco torna in Romania, dove acquisisce fama come pittore e architetto. Nel 1941, in fuga dai nazisti, si trasferisce in Palestina e diventa uno dei fondatori del Gruppo Nuovi Orizzonti (1948). Nel 1953 fonda il Villaggio degli artisti di Ein Hod, nei pressi di Haifa, e riprende contatto con alcuni amici artisti del periodo dada. Il Museo Janco-Dada, fondato nel 1983 a Ein Hod, è un'importante fonte di informazioni sul Movimento Dada e sull'opera di Janco.

La Fondazione Marguerite Arp

La Fondazione Marguerite Arp è stata creata nel 1988 da Marguerite Arp-Hagenbach, vedova di Jean Arp. Ha sede nella casa-atelier dell’artista a Locarno-Solduno e custodisce gran parte della collezione di Jean e Marguerite Arp, come pure un archivio e una biblioteca, e si definisce come centro di studi sull’opera di Jean Arp e di Sophie Taeuber-Arp. Il complesso storico, che comprende la casa-atelier e il parco con le sculture, nel 2014 si è arricchito di un importante ampliamento: su progetto degli architetti Annette Gigon e Mike Guyer è stato realizzato un edificio che dispone di un deposito d’arte concepito secondo i più moderni parametri di conservazione e di uno spazio espositivo.