Ars in Matera
Tre artisti, uno dal nord, uno dall’est e uno dall’ovest di Italia si incontrano al sud per liberare una passione istintiva, propulsiva finalmente libera di essere innalzata agli altari della cultura.
Comunicato stampa
ARTE PER LE MARCHE MATERA 2019
nell’ambito della sua rassegna
presenta
ARS IN MATERA
Opere di Willy Pontin, Giuseppe Alesiani, Teresa Bonaventura
Chiesa Rupestre Sant’Antonio Abate
Dal 30 settembre al 27 ottobre 2019
Sassi Matera
Inaugurazione lunedì 30 settembre 2019 alle ore 17.30
a cura di
Antonella Ventura Arte per le Marche
Tre artisti, uno dal nord, uno dall’est e uno dall’ovest di Italia si incontrano al sud per liberare una passione istintiva, propulsiva finalmente libera di essere innalzata agli altari della cultura.
Tre artisti, tre anime, tre vite si aprono così a Matera 2019 dentro uno scrigno quale è la Chiesa Rupestre di Sant’Antonio Abate.
Tre nomi, Willy Pontin, Giuseppe Alesiani, Teresa Bonaventura, che si fondono in un unico concetto: “ARS IN MATERA”.
Un concetto apotropaico che è l’obiettivo di tre autori in cerca di radici i cui linguaggi pittura e scultura si uniscono per celebrare l’amore per l’arte.
Qui non contano gli idiomi del mercato, le regole dello star sistem o mille altre strategie, qui conta l’uomo che incontra l’uomo.
La forma delle creature di legno di Teresa Bonaventura si accostano a suggello delle geometriche architetture delle pitture di Willy Pontin e insieme accolgono le storie fantastiche e naif di un mondo che non c’è più di Giuseppe Alesiani.
Non sembri irriverente o fuori luogo l’accostamento delle tre tecniche e stili diversi poiché essi vanno a celebrare i diversi aspetti tra sacro e profano che le stesse chiese rupestri hanno nei millenni accolto.
Chiese-case, altari-preghiere, passioni-pianti, litanie-riscatti, affreschi-afflati che raccontano la vita sempre vissuta dall’uomo di Matera da sempre nei sassi.
Oggi questi spazi riaperti accolgono altre storie, artisti e memorie di altri luoghi come la Venezia di Pontin con le rimenescenze dei cieli del Tiepolo, finanche alla terra su terra ripiegata dalle sculture materne ancestrali della grande “Dea Bona” dell’artista ispirata Bonaventura.
Uno sguardo particolare richiedono le opere di Giuseppe Alesiani le quali raccontano scene di vita quotidiana di vita contadina che si è persa, dove la poesia e il colore si amalgamano.
La mostra concessa dal rev. Don Davide Mannarella, Presidente dell’Istituto Diocesano per il sost.del Clero Diocesi di Matera-Irsina è svolta in collaborazione con l’Associazione Patrimonio Rupestre di Gabriele Martulli e l’Associazione Arte Per le Marche