Arseny Zhilyaev – Lingua Madre
Lingua Madre, Solo show di Arseny Zhilyaev a cura di Alessandra Franetovich.
Comunicato stampa
C+N Gallery CANEPANERI è lieta di presentare la terza
mostra personale di Arseny Zhilyaev presso la sua sede
milanese. Il nuovo progetto, a cura di Alessandra
Franetovich, prosegue la sperimentazione dell’artista con la
politica del linguaggio (e/o il linguaggio della politica) insieme
alla sua rappresentazione nei media e nella potenziale storia
espositiva. Lingua Madre presenta opere realizzate dopo
l’escalation dell’invasione russa dell'Ucraina. Queste si
appellano al tragico evento dalla posizione apertamente
contraria alla guerra dell'artista, che vive a Venezia dal 2014
ma si è formato nel contesto dell'aggressore.
Per la prima volta in Italia è esposto il lavoro Nei giorni della
guerra, insieme alle nuove produzioni Dietro la nebbia di guerra
c'è sempre il dolore (2022-2024), Senza titolo o Wiedermal als
Tragödie (2024) e Lingua Madre (2022-2024). L’ultima opera,
da cui prende il titolo la mostra, è composta da un gruppo di
bandiere realizzate con tele su cui sono state ricamate parole
tratte da registrazioni audio delle telefonate fatte da soldati russi
alle loro famiglie, e su cui è applicata infine vernice bianca.
Dietro la nebbia di guerra c'è sempre il dolore è un archivio
iniziato a partire dal 24/02/2022, costituito da pagine di
quotidiani e riviste su cui l'artista è intervenuto con vernice
bianca, fino a rendere quasi impossibile leggerne i testi o
vederne l’impaginazione. Nei giorni della guerra è stata
presentata per la prima volta come mostra personale su invito
di Zdenka Badovinac al Museo d'Arte Contemporanea di
Zagabria nel 2023. Nell'installazione interattiva, l'artista ha
analizzato il rapporto tra il contesto russo e il suo passato
rimosso, affrontando l’eredità dello stalinismo, la soppressione
delle libertà attuata all’interno della Russia e le politiche
imperialiste attuate verso altri Paesi, attraverso l’esempio di
un’opera pittorica dell’esponente del realismo socialista Gelij
Koržev (1925-2012). Infine, il neon Senza titolo o Wiedermal
als Tragödie collega i conflitti presenti agli eventi passati
attraverso la citazione di Karl Marx sulla ripetizione della storia
come tragedia e farsa (originariamente riformulando la
riflessione hegeliana su Napoleone). In questo riferimento,
Zhilyaev aggiunge un commento sullo stato attuale delle cose,
lasciando solo la tragedia come una catastrofe che si ripete
all'infinito.
Con la sua portata critica, Lingua Madre apre alla possibilità di
interrogarsi sul ruolo dell'arte contemporanea nelle attuali
circostanze storiche e di guerra in corso anche in Europa.
Rivelando le narrazioni nascoste della storia (dell’arte) sovietica
e il potenziale della museologia d’avanguardia, l’artista ci
ricorda la fragilità dell’umanità, il suo passato e il suo futuro.
Arseny Zhilyaev (1984, Voronezh, USSR) è di base a
Venezia ed è un creatore di incontri, mostre, ricerche e
sceneggiature per storie (future), attività che svolge
impiegando varie pratiche artistiche. I suoi progetti spesso
prendono la forma di istituzioni (para)immaginarie e utilizzano
il museo come mezzo espressivo. Zhilyaev interpreta ruoli
nell'Institute for the Mastering of Time e nell'Institute of the
Cosmos, mentre segue le riflessioni del Museum of Museums
in laguna.
I suoi lavori sono stati esposti a Manifesta in Marsiglia, alle
Biennali di Shanghai, Gwangju, Liverpool, Lione, Riga,
Salonicco, alla Lubiana Triennale e anche in mostre presso
Centre Pompidou, Palais de Tokyo (Parigi); de Appel
(Amsterdam); HKW (Berlino); Kadist Art Foundation (Parigi e
San Francisco); GAM (Torino), MAMbo (Bologna). Si è
laureato e ha studiato alla Voronezh State University (2006),
al Moscow Institute of Contemporary Art (2008), e al MA
International Program della Valand School of Fine Arts,
Gothenburg, Svezia (2010). Insegna a NABA, Milano; ha
insegnato e tenuto master class presso MoMA, Brooklyn
Museum, Bard Graduate Center, CUNY (New York); Tate
Modern, Whitechapel (London); Princeton University (New
Jersey). Zhilyaev è anche curatore dell’antologia Avant-Garde
Museology (e-flux, University of Minnesota Press, V-a-c
Press, 2015) e pubblica articoli su e-flux e Moscow Art
Magazine. I suoi lavori sono presenti nelle collezioni di Tate
Modern (Londra); M HKA, Museum (Anversa); Kadist Art
Foundation (Parigi e San Francisco); MSU (Zagabria).
Alessandra Franetovich è dottore di ricerca in storia dell'arte
contemporanea, critica e curatrice. È docente a Naba, Milano,
e all'Accademia di Belle Arti di Verona, direttrice scientifica di
Cantieri Aperti, e curatrice presso Cripta747, Torino.
Prossimamente sarà assegnista di ricerca presso l’Università
di Firenze. Le sue ricerche sono state presentate in istituzioni
universitarie in Italia ed Europa e ha ricevuto borse di studio
da Quadriennale di Roma, Regione Toscana, Garage
Museum of Contemporary Art e V-a-c foundation, Mosca. Nel
2019 ha vinto il Premio Mosca per giovani curatori italiani
indetto dal Ministero degli Affari Esteri e Ministero dei Beni
Culturali. Ha curato mostre, progetti e residenze artistiche e
collaborato con gallerie, spazi no profit, festival, musei. I suoi
testi sono stati pubblicati su cataloghi e riviste tra cui e-flux
journal, Middle Plane, Centro Pecci, Castello di Rivoli e
Cosmic Bulletin