Art Area – Marcello Gobbi / Claudia Scarsella
La serata dedicata a Claudia Scarsella e a Marcello Gobbi si presenta alquanto affascinante in quanto entrambi gli artisti bene interpretano una direzione precisa dell’arte contemporanea: la sua relazione con la corporeità.
Comunicato stampa
METTI UNA SERA ALL’APERITIVO… artisti, professionisti, critici d’arte, imprenditori, giornalisti… in AREADOCKS cosa può succedere?
ARTEINGENUA presenta nei nuovi spazi di AREADOCKS un ciclo di incontri dedicati al confronto tra artisti attuali e il mondo della cultura d’impresa: Art@Area
Quando?
Mercoledì 15 e 29 giugno, Mercoledì 13 luglio 2011, dalle 19.00 alle 21
Art@Area: fin dal titolo, il nuovo progetto di Arteingenua e Areadocks intreccia le due realtà in una relazione intrigante e suggestiva: un nuovo spazio espositivo prende vita a Brescia, un ambiente poliedrico e in costante trasformazione, grazie alle relazioni tra il design ricercato di Areadocks e i linguaggi artistici contemporanei nelle loro diverse declinazioni.
In una costante e ricercata contaminazione tra oggetti d’arredo e opere visive, sculture e installazioni, saranno gli artisti invitati ad esporre i protagonisti delle tre serate estive, invitati a parlare della propria ricerca e a confrontare la loro visione e capacità di leggere e interpretare il mondo con i punti di vista di imprenditori e professionisti appositamente chiamati a dialogare con loro.
Art@Area: se l’arte è da sempre in costante trasformazione, aerea e versatile nelle sue incalzanti evoluzioni tematiche ed espressive, in Areadocks può trovare lo spazio ideale, e altrettanto cangiante, per esprimersi ed esporsi al pubblico, coinvolgendo al contempo il mondo dell’impresa che spesso guarda all’arte alla ricerca di nuove strade ed esperienze condivisibili.
Art@Area: un progetto, uno spazio, un modo per dare vita alla nostra città; uno sguardo diverso, e aperto, per interpretare la nostra società.
L’Associazione Culturale ARTEINGENUA è un ambizioso progetto di mecenatismo nato nell’aprile del 2007, finalizzato a promuovere l’arte contemporanea nella società, partecipando come soggetto attivo alla realizzazione di eventi culturali e capace di interfacciarsi con Istituzioni pubbliche e private.
Areadocks, un concept store che si contraddistingue per la ricercatezza e la capacità di innovarsi continuamente…
ARTE E IMPRESA UN PERCORSO CONDIVISO….
Per un’impresa intraprendere rapporti di collaborazione con organizzazioni artistiche e culturali rappresenta un modo attraente ed innovativo per elevare il livello delle proprie attività, contribuendo al rafforzamento della coesione sociale, alla rigenerazione fisica, sociale ed economica delle città e alla risoluzione di numerose problematiche sociali, economiche ed ambientali.
L’arte contemporanea, in particolare, come lettura del presente, rappresenta per la cultura d’impresa uno strumento straordinario per valorizzare il proprio patrimonio e migliorare la propria leadership.
Se è ormai valore assodato che l’identità di un’Impresa dipenda dall’immagine che trasmette e quindi dalla somma dei diversi elementi che la connotano, dalla comunicazione al marketing, dalla strategia fino ai valori e alla filosofia che l’azienda manifesta, è altrettanto condivisibile che l’arte contemporanea è comunicazione in quanto le immagini e i messaggi che essa produce hanno un potere persuasivo maggiore della pubblicità tradizionale, perché veicolano messaggi etici ed estetici che stimolano l’utente a interpretare l’immagine stessa attivando al contempo un processo conoscitivo ed estetico.
In questo senso, allora, l’arte contemporanea è anche comunicazione, perché le immagini delle opere posso diventare un elemento distintivo non solo per il valore estetico ma anche per l’unicità delle opere stesse, creando così pubblicazioni e omaggi esclusivi e facilmente identificabili per i propri utenti.
L’arte contemporanea è strategia, in quanto rappresenta un investimento intellettuale che apporta conoscenza ed educazione al bello, valori assoluti percepiti positivamente dalla comunità.
Davanti al pubblico invitato, interverranno artisti e personalità del mondo della comunicazione, dell’impresa e delle istituzioni, in un ambiente informale in cui gli artisti esporranno la loro ricerca, le loro scelte e le relazioni tra progettazione e creazione dell’opera, mentre il mondo della cultura d’impresa si potrà interrogare su come affrontare questo momento di incertezza attivando, tra le altre, l’importante risorsa dell’arte contemporanea.
Per ARTEINGENUA interverranno Anna Leopaldo e Ferdinando Magnino mentre Ilaria Bignotti sarà la curatrice del progetto e accompagnerà gli artisti nel corso della conversazione.
15 giugno
Artisti: Maurizio Biondi
The dark side of the art
La serata di apertura del progetto Art@Area introduce il pubblico nella ricerca di un grande artista figurativo contemporaneo, Maurizio Biondi. Da sempre, lavora alla costante ricerca dell’altro volto delle cose: di quel lato oscuro e nascosto che si annida e dispiega dietro alle seducenti figure femminili che con grande raffinatezza e passione sa dipingere e svelare, coprendolo con l’immagine.
La figura, i materiali utilizzati, la tecnica come l’immagine sono così “messi a dura prova” dall’artista che cerca, dietro all’apparenza, il lato oscuro dell’anima, il segreto dello sguardo, il silenzio della parola – il non detto, il non risolto, il non rappresentabile dunque, che nonostante tutto può essere dipinto.
Forse è proprio in questa tensione che l’artista trova la sua cifra stilistica più confacente, e forse è proprio grazie a questa inquietudine che le sue opere sanno cogliere, in ognuno di noi, il nostro lato più intimo ed enigmatico che spesso releghiamo nel nostro angolo più riposto e imperscrutabile.
È il lato oscuro dell’arte, che corrisponde al lato segreto della nostra identità: a furia di dipingerlo, Maurizio Biondi lo ri-vela a noi.
29 giugno:
Artisti: Claudia Scarsella e Marcello Gobbi
I’m not art victim
Attorno al corpo: metamorfosi e percorsi, dallo sguardo al tatto
La serata dedicata a Claudia Scarsella e a Marcello Gobbi si presenta alquanto affascinante in quanto entrambi gli artisti bene interpretano una direzione precisa dell’arte contemporanea: la sua relazione con la corporeità.
I materiali di Claudia Scarsella e di Marcello Gobbi sono assolutamente distanti, tuttavia è proprio nel tema comune, e nella meticolosa attenzione alla precisione e alla raffinatezza tecniche, che i due artisti dialogano con particolare intensità.
Claudia Scarsella, utilizza il collage digitale, frutto di una attenta selezione di immagini tratte ora dal mondo del cabaret e del circo ora della letteratura erotica, ora dai giochi d’infanzia ora dal panorama dei sex toys, dall’iconografia di fin de siecle e dai ricordi nascosti nei cassetti del desiderio e del pudore, ricomponendole in pattern ad alto impatto emozionale che spesso giocano con gli effetti di specularità e di simmetrie irrisolte.
Ora sono opere, ora è carta da parati, o meglio sarebbe dire, utilizzando un titolo amato dall’artista, sono Erotic Wall’s che si srotolano lungo le pareti dello spazio espositivo, avvolgendo e coinvolgendo il nostro sguardo che, lentamente e con sorpresa, rintraccia nelle sue opere i fili di un racconto di corpi intrecciati.
Marcello Gobbi usa un materiale povero, il silicone: goccia dopo goccia, con questo circonda e abbraccia le sue opere scultoree, corpi seducenti di donne e di uomini che ricordano le origini di una umanità che, ieri come oggi, deve scegliere tra sacro e profano, carne e spirito, elevazione o perdizione. Il silicone, diafano materiale, si estende e avvolge le epidermidi delle opere plastiche di Marcello Gobbi, alla ricerca di giochi di rifrazione e assorbimento della luce, invitando lo spettatore a un percorso intrigante tra il corpo e l’anima che le sue creature offrono al pubblico, in un dialogo tattile e visuale.
13 luglio:
Artisti: Barbara De Ponti e Alberto Gianfreda
Exploring the Space
Scolpire la materia, piegare la luce per trovare lo spazio
La serata di chiusura del progetto Art@Area si rivolge, diversamente dalle precedenti, a due artisti che lavorano in direzione dei linguaggi astratti, Barbara De Ponti e Alberto Gianfreda.
La prima è una artista dalla ricerca coerente e raffinata che da sempre si relaziona con lo spazio urbano e architettonico: questi non sono tuttavia da intendersi come luoghi astrattamente considerati, ma vere e proprie “fucine” dalle quali Barbara De Ponti elabora ricerche attentamente condotte e destinate a confluire in progetti espositivi spesso site specific. La fase finale del suo lavoro, vede l’artista intenta a lavorare, piega su piega, carte ricoperte di pigmento nero, al fine di farvi emergere le trame delle architetture o dei reticoli urbani precedentemente selezionati. La luce retrostante alle opere, che l’artista appositamente dispone, filtra attraverso le fessure delle carte, creando enigmatiche trame luminose sulle quali l’occhio può ricostruire ora il percorso originario della ricerca dell’artista stessa, rintracciando la memoria di un luogo o di un edificio, ora perdersi nelle proprie intime visioni di luoghi dell’anima o del ricordo.
Alberto Gianfreda è uno scultore nel vero senso della parola: sceglie una strada “dura”, rigorosa della ricerca artistica e continua a percorrerla, lavorando con grande rispetto della storia dell’arte e delle “esigenze” imposte dai materiali prescelti. Straordinaria è infatti la sua capacità di utilizzare sapientemente i mezzi della scultura a partire dalle materie che spesso sono scelte per il loro contrasto, per la loro distanza: il legno e i metalli, per esempio, intrecciati e sovrapposti, assemblati e disposti in modo da formare maglie spaziali attraverso le quali ri-connotare l’ambiente, offrendo al contempo al pubblico la possibilità di creare personali percorsi e di ritornare a pensare al significato dello spazio in cui vivere, emozionarsi, relazionarsi con l’altro.